Ad Amburgo si gioca uno dei derby più affascinanti di Germania.
Ad Amburgo l’assunto per cui il calcio è lo sport della gente emerge in tutta la sua portata sociale e culturale. Le tifoserie delle due compagini cittadine rappresentano infatti il valore aggiunto e l’elemento più identitario dei rispettivi club, seppur per motivi differenti: qui, nella seconda città più grande di Germania, in uno dei porti più sviluppati d’Europa, la fede calcistica è divisa (seppur con grandezze diverse) tra Hamburger SV e Sankt Pauli.
Il fulcro della città è Reeperbahn. Il famoso quartiere a luci rosse, altrimenti noto come Die sündigste meile, ovvero «il miglio più peccaminoso», è l’epicentro di Amburgo. Reeperbahn, tuttavia, non è soltanto la via principale del distretto di St. Pauli, bensì il luogo dove (quasi) tutto accade: concerti, lussuria, movida, scontri, feste, manifestazioni. Nata in origine come zona franca in cui i marinai appena sbarcati potevano “alleviare lo loro fatiche”, oggigiorno non ha perso lo spirito trasgressivo che la rende affascinante – e un po’ inquietante – allo stesso tempo.
«Amburgo è oggi, ieri e domani. È serena, a volte squallida. Delicatamente profumata, ma grondante di sudore».
‘Amburgo: Lo Stadtderby’, di Sebastian Stafford-Bloor (The Athletic)
Oltre ai famigerati luoghi di perdizione sessuale, il quartiere offre infinite tipologie di divertimento. Una su tutte, la musica. È in locali come l’Indra, il Kaiserkeller e il Top Ten Club di St. Pauli che i Beatles mossero i primi passi della loro strepitosa carriera: le frequenti esibizioni in terra teutonica, agli inizi degli anni ’60, furono infatti il trampolino di lancio che li portò a contatto con Brian Epstein, futuro manager che poi spianò loro la strada verso il successo mondiale.