Non esistono fatti, ma solo interpretazioni (semi-cit).
Cronaca di un quarto di finale annunciato. È quanto accade mercoledì 20 dicembre, pochi minuti dopo la vittoria del Torino contro la Roma all’Olimpico, nella gara degli ottavi di Coppa Italia. Il sito web di Tuttosport si affretta a dare la notizia accompagnandola con l’annuncio:
Il Toro espugna Roma: ai quarti il derby con la Juve.
Almeno ci hanno preso…
E in effetti il tabellone della Coppa direbbe proprio questo, ma ci sarebbe anche un dettaglio: che, quando la notizia viene data, la Juventus deve ancora giocare e vincere il suo ottavo di finale contro il Genoa. E sarà anche vero che il pronostico appare chiuso, e infatti verrà rispettato. Ma da qui a dare per assodata la vittoria dei bianconeri ce ne passa, non foss’altro che per rispetto del Genoa e dei suoi tifosi. Che infatti, sui social, non la prendono per niente bene. Un tweet lanciato dal giornalista e tifoso genoano Massimo Donelli, che stigmatizza l’atteggiamento di Tuttosport, viene commentato e rilanciato a ripetizione ancora per tutto il giorno seguente. Ma pochi minuti dopo interviene Cristiano Militello di Mediaset per segnalare che, in materia di chiaroveggenza, quelli di Tuttosport non sono gli unici e nemmeno i primi. A bruciare tutti sul tempo nel dare la “notizia” sono stati quelli del Televideo. Il primo capoverso dell’ultimora dedicata alla partita recitava:
Colpo del Torino che elimina la Roma all’Olimpico (1-2) e passa ai quarti di Coppa Italia dove sarà derby.
Parte II
E dunque era una diffusa verità di fatto che il quarto di finale dovesse essere un derby torinese, prima ancora che l’esito maturasse sul campo. Una di quelle cose strane che succedono nel mondo del giornalismo sportivo italiano, dove capita pure che il racconto di una notizia o di una dichiarazione prenda pieghe inattese. Per esempio, una fra le tante frasi pronunciate da Andrea Della Valle a Arquata, a margine dell’inaugurazione di una fabbrica in zona terremotata. Parlando di Fiorentina, il proprietario ha trattato anche il tema della campagna trasferimenti della scorsa estate. In riferimento alle numerose e pesanti cessioni, egli ha detto testualmente:
(…) perché quasi tutti, chi più o meno, se ne volevano andare, se togliamo Borja Valero, che era l’unica soluzione che poi abbiamo gestito alla fine, ci siamo anche chiariti, però gli altri, Vecino, tutti, quindi era giusto proprio cambiare totalmente aria e portare linfa nuova al progetto.
Dunque, il proprietario ha detto candidamente che la scorsa estate “tutti” se ne volevano andare, tranne Borja Valero. Una verità diversa da quella raccontata negli ultimi mesi, durante i quali lo spagnolo è stato indicato come il vero motore del trasferimento all’Inter. Com’è come non è, questa dichiarazione è stata snobbata da alcune testate e riportata a proprio modo da altre. Dall’Ansa, per esempio. Che ne ha riportato a questo modo le parole di ADV:
Chi è stato ceduto, compreso Vecino, è perché voleva cambiare aria. Borja Valero? All’inizio era mancata chiarezza ma pure lui voleva andar via.
“Testualmente”
Non proprio la stessa cosa. A dimostrazione che il vero problema non sta nelle fake news, ma nelle pizza news: prendono forma a seconda di come le impasti.
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Di tutt’altra pasta continuano invece a essere gli Adanismi. Ogni performance vocale del nostro Daniele Word Cloud Adani è un superamento della precedente. Ma i massimi risultati vengono raggiunti quando egli si confronta con gli allenatori. Perché in quel caso il Word Cloud prende l’atteggiamento di chi dice all’interlocutore: “Vieni qua che ti spiego cosa tu hai fatto, perché da solo non sei in grado di capirlo”. La Sapienza Superiore che illumina. Un esempio di ciò si è avuto in occasione del duetto inscenato con Massimo Oddo, lo scorso sabato 16 dicembre, dopo che il tecnico dell’Udinese aveva guidato la sua squadra a vincere contro l’Inter al Mezza:
Ma io Massimo, che saluto, siam stati insieme un paio di mesi fa e pa… e appunto parlavi in questo senso, cioè nn…Massimo credo che sia un valorzz.. un valorzztore come idea di risorse [fuori quadro si sente il “sì” di Marco Catteneo, che suona più o meno come: “Minchia, di nuovo…”], cioè non è mai stato scnd me legato a un sistema [quel pomeriggio si mangiava le vocali come fosse un codice fiscale], questo anche nei.. nne… nn… nel nostro diiscorso che abbiam fatto, quando siamo stati insieme in una circostanza due mesi fa, io credo che la tua squadra, oggi la vado a vedere in campo, Massimo, tolti i tre difensori, tu c’hai 7 giocatori di movimento che sono i 5 più i 2, De Paul e la punta, dove il più vecchio ha 25 anni che è Lasagna, e tutti secondo me sanno CORRE, hanno buona tecnica, sono intraprendenti, secondo me dovevano VERE, e dovevano mettere testa e cuore, che è quello che fa la differenza molte volte in campo, e il modo in cui ribaltavi l’azione e andavi ad attaccare, coi tempi di gioco giusti, fa dire questo, che una squadra con testa e cuore e buona qualità, e con tanta gente giovane e di corsa e di voglia poi dopo a.. a creare pericoli all’Inter.
Ecco la summa dell’Adanismo: a) il discorso senza capo né coda, poiché parte dall’Oddo “valorzztore” e arriva alla “gente giovane e di corsa e di voglia”, che avrebbe potuto fare quanto ha fatto senza bisogno di Oddo, passando per i 7 giocatori di cui il più vecchio ha 25 anni (un dato che c’entrava zero meno, ma serviva a far vedere che il Word Cloud si documenta); b) il rimarcare che lui e Oddo si erano visti due mesi prima “in una circostanza”, giusto per far sapere all’universo mondo che lui ha una diplomazia personale che by-passa Sky Sport, e che “in quella circostanza” magari aveva pure indottrinato il futuro allenatore dell’Udinese; c) e soprattutto c’è la supercazzola, che si manifesta quando Oddo viene definito “valorzztore come idea di risorse che non è mai stato legato a un sistema”. Prima o poi bisognerà dotare i decoder Sky di una pennetta che faccia la traduzione simultanea Italiano-Adani.