Papelitos
30 Agosto 2021

C'era una volta il calcio inglese

Secondo Klopp e Solskjaer alcuni club giocano un calcio troppo duro.

Appena sette giorni fa, il Burnley ci aveva fatto tornare bambini scegliendo la numerazione dall’1 all’11 nella splendida cornice di Anfield, contro il Liverpool di Klopp. Il quale, al termine dell’incontro, ci aveva subito riportati sulla terra associando il gioco del Burnley al «wrestling», definendo «pericoloso» il modo di arbitrare l’incontro da parte del direttore di gara. La replica di Sean Dyche, allenatore dei The Clarets, non si era fatta attendere: «La cosa che mi inquieta è che Klopp metta in dubbio che una squadra debba fare di tutto per vincere una partita restando all’interno dei limiti previsti dal regolamento. Cosa che noi abbiamo chiaramente fatto, perché non c’è stato un singolo cartellino estratto dall’arbitro nei nostri confronti».

Sulla polemica è intervenuto quella leggenda vivente di Alan Sheraer: «Nessuno chiede il ritorno al calcio brutale con cui sono cresciuto negli anni ‘70 e ‘80 ma ci deve essere spazio per la durezza. Dobbiamo proteggere una forma di fisicità. Non può esistere il calcio senza contatto. Ci saranno sempre falli, incidenti e infortuni. È uno sport d’élite giocato alla velocità della luce: ma cosa fa il City quando perde palla e gli avversari se ne vanno in contropiede? Cosa fa il Liverpool? Commettono fallo ed è una tattica deliberata». Allora perché, si è chiesto Shearer su The Athletic, Klopp, Guardiola, la stessa stampa inglese all’indomani dell’iconica strattonata di Re Giorgio ai danni di Saka, non perdono occasione per denunciare un certo tipo di gioco? Perché anche Solskjaer, dopo l’1-1 col Southampton, ha accusato il gioco degli avversari definendolo «rugbistico»?

Risposta: «Non ho visto nulla di inappropriato nel Burnley. A cosa puntano Ole e Klopp? Fanno quello che sir Alex Ferguson ha fatto per anni, mettendo in evidenza falli che non sono stati commessi, esercitando un po’ di pressione sugli arbitri e cercando di ottenere qualche vantaggio per la prossima partita. Così, in una situazione 50/50, ci sarà qualcosa su cui far leva nella testa dell’arbitro, anche nel profondo del subconscio. Teatro puro. Pantomima, nuda e cruda».

È un giochino già visto da parte degli allenatori. I quali, guarda caso, sono gli unici a lamentarsi – di calciatori stizziti in Inghilterra da un certo tipo di gioco, neanche l’ombra. Ma c’è un altro punto, forse ancora più importante degli altri: la rosa a disposizione degli allenatori. Come ha scritto Shearer, «il Burnley ha un budget di 4 milioni di sterline, il City ne ha spesi 100 per il solo Jack Grealish. Il budget di Dyche determina il tipo di talento e di carattere dei giocatori che può portare nel suo club, ma come ha detto lui stesso ai suoi ragazzi, “tutto ciò che chiedo è giocare in modo duro e fermo ma corretto”».


Klopp, Solskjaer, e compagnia danzante, non solo dichiarano il falso, ma fanno un gioco molto pericoloso. La filosofia che si nasconde dietro certe dichiarazioni assomiglia parecchio alla stessa che portò 12 oligarchi a formare una competizione ultramiliardaria e ultracompetitiva, sbarazzandosi dei fastidiosi buzzurri dei campionati nazionali – forse non è un caso se Klopp ormai snobba l’FA Cup.

«Klopp ha attirato l’attenzione sul confronto tra Chris Wood, Ashley Barnes e i suoi difensori, Virgil van Dijk e Joel Matip, dicendo che forse l’indicazione agli arbitri per questa stagione è lasciar correre, aggiungendo che è troppo pericoloso e che sembra di tornare indietro di 10-15 anni. Altre sciocchezze – dice Shearer – perché il bello della Premier League è che il successo assume molte forme Liverpool e Manchester United inseguono trofei, Burnley e Norwich City devono salvarsi».

Vaglielo a spiegare ai nobili del calcio che la loro esistenza è imparagonabile a quella di un club antico 139 anni.

Gruppo MAGOG

Tutto il calcio è noia
Critica
Gianluca Palamidessi
27 Agosto 2024

Tutto il calcio è noia

Il football ha perso la sua innocenza, e noi con lui.
Casuals, ep. IV: Leeds chiama, Birmingham risponde
Tifo
Gianluca Palamidessi
17 Agosto 2024

Casuals, ep. IV: Leeds chiama, Birmingham risponde

Il Casuals tra gli Zulu e i Service Crew.
Casuals, ep. III: London calling
Tifo
Gianluca Palamidessi
14 Agosto 2024

Casuals, ep. III: London calling

Dopo gli Skinhead e i Mods, solo il Casuals nella capitale.

Ti potrebbe interessare

Abbiamo ucciso pure Craven Cottage
Papelitos
Gianluca Palamidessi
27 Marzo 2024

Abbiamo ucciso pure Craven Cottage

Il calcio moderno ha colpito ancora.
La mia trasferta ad Anfield Road
Tifo
Jacopo Gozzi
15 Maggio 2022

La mia trasferta ad Anfield Road

Liverpool-Inter negli occhi di un tifoso nerazzurro.
La (post) identità ebraica del Tottenham
Ultra
Giovanni Casci
24 Novembre 2023

La (post) identità ebraica del Tottenham

Viaggio nella storia degli Spurs, tra realtà e leggenda.
Goodbye, my Grand Old Lady
Storie
Alberto Fabbri
02 Giugno 2017

Goodbye, my Grand Old Lady

Il mito di Goodison Park, a pochi mesi dalla sua fine.
L’Aston Villa è un pilastro del calcio inglese
Calcio
Simone Galeotti
21 Novembre 2020

L’Aston Villa è un pilastro del calcio inglese

Compie oggi 146 anni una squadra simbolo d'Inghilterra.