La doppietta di Erling Haaland nel match d’esordio del Manchester City in Premier League contro il Burnley ha distolto il dibattito pubblico britannico da una questione leggermente più importante, che pure aveva tenuto banco nei giorni precedenti: i tifosi inglesi e gallesi non potranno più entrare in uno stadio se verranno sorpresi a ironizzare su – o prendersi gioco de – le tragedie ‘calcistiche’ del passato (ad esempio Hillsborough). Il controllo e l’eventuale sanzione cadrà sotto la supervisione dell’organo di giustizia più inquietante che il Regno Unito abbia mai prodotto: il Crown Prosecution Service o CPS, sigla di sventura per i vecchi e cari tifosi inglesi.
Tutto questo è francamente sconvolgente e si collega – vuoi pure per analogia – al divieto di casa nostra sul numero 88. Va detto, noi italiani riusciamo sempre a vincere la battaglia dell’assurdo e dell’insensato, soprattutto a livello penale, ma gli inglesi in questo caso non sono stati da meno. A dire il vero il divieto sui cori, sugli striscioni e sugli stendardi sul genere del black-humor (sintetizziamola così) è un tantino più inquietante di quello sull’ottantotto. In quest’ultimo caso infatti più che di inquietudine sarebbe appropriato parlare di idiozia, ma in quello il discorso è totalmente diverso.
Vietare un coro, uno striscione o uno stendardo, o una qualunque altra forma espressiva è di per sé una roba da regime distopico, da romanzo orwelliano o denuncia pasoliniana. Farlo in un contesto nel quale – parafrasando Massimo Fini – sfogarsi è un potente contraccettivo sociale alla vera violenza (quella della strada, per intenderci, quella che avviene fuori dagli stadi per capirci) è persino paradossale però. Comunque, ormai siamo convinti che in Inghilterra i tifosi di una volta sono scomparsi, nonostante tutti gli sforzi che possiamo fare per ritrovare in un campionato superleghistico le briciole di un movimento (quello hooligan) corroso dal tempo. E da alcune leggi, come questa e peggiori di questa – pensiamo qui ai mirabolanti metodi Thatcher, prodotti tra l’altro proprio dopo Hillsborough –, che hanno prima affossato e poi ammansito i facinorosi degli stadi nel Regno Unito.
Le conseguenze dell’atto promosso e sposato dal capo della Football Association, col pieno sostegno del governo inglese as obvious, sono incredibili: il divieto più grave è quello a cui già accennavamo prima, divieto quindi di entrare allo stadio (i tempi poi li decide il CPS), ma quello più distopico riguarda l’ingresso nei pub «while games are taking place» (mentre si gioca la partita).
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Come un episodio di vergognosa insubordinazione ha oscurato agli occhi della stragrande maggioranza dei media la buona prova dei Blues di Sarri contro il City di Guardiola nella finale di League Cup.