Tornate allo stadio, non chiudetevi dentro casa (per 40€ al mese).
Nessuno ci ha mai riflettuto davvero, quindi a mettere il tarlo nel vostro orecchio di prima mattina ci pensiamo noi. Da quando è scoppiata la pandemia, la pigrizia del tifoso medio da galoppante è diventata progressiva. DAZN e Amazon Prime hanno avuto la meglio sui servizi televisivi satellitari – e quindi Sky e Mediaset in Italia, ma anche Canal+ in Francia, sempre Sky in UK e Germania – prendendosi d’un colpo la fetta dei semplici appassionati (mi piace il calcio ma non così tanto da starci male) e quella dei tifosi veri, imprigionati a casa per le misure restrittive di contenimento del virus.
Quest’anno però la passione della gente è tornata ad animare gli stadi di mezza Italia, lanciando (sia pure indirettamente) un messaggio forte e chiaro a chi credeva che il rito popolare più forte e unitario del Belpaese fosse stato seppellito dalle macerie del lassismo post-covid-19. Un lassismo culturale, senz’altro, ma anche e soprattutto sottoculturale (dove sono finiti i movimenti giovanili? dove sono le comunità di ragazzi che combattono insieme per un ideale? sono tutti allo stadio). Niente stupore, quindi, se gli ascolti tv (streaming) della Serie A hanno registrato quest’anno un vertiginoso calo: stando ad Auditel, 169,6 milioni di telespettatori complessivi hanno seguito gli incontri del massimo campionato italiano, rispetto ai quasi 242 milioni della stagione 2020/21, ovvero il 29,9% in meno. I tifosi non erano connessi su DAZN dal cesso di casa, ma erano tutti allo stadio.
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foto di A. Brondino