Contrasti ha avuto modo di confrontarsi con un’assoluta leggenda del calcio italiano e mondiale. Dino Zoff è infatti considerato universalmente come uno dei portieri più forti della storia. Dopo aver militato per anni nella Juventus e aver conquistato con la maglia azzurra gli Europei nel 1968 e i Mondiali nel 1982, ha ricoperto incarichi da allenatore e da dirigente sportivo. Ha giocato con la Juve per 11 anni senza mai saltare una singola partita di campionato, legando il suo nome in modo indelebile al nostro campionato. A tu per tu con lui, abbiamo affrontato alcuni temi legati alla sua carriera da allenatore. Ad esempio, il rapporto con i suoi calciatori: Paul Gascoigne su tutti.
Il dialogo è quindi proseguito sui personalissimi binari del campione friulano: l’essenza del portiere, le origini della sua vita tra i pali, i rivali eccellenti, i compagni e i mentori straordinari. Quindi, per concludere, parole in libertà sulla Nazionale di Mancini e il campionato di calcio in corso. Dino Zoff a tutto campo.
Intervista a cura di Leonardo Aresi, riprese e montaggio a cura di Pier Tommaso Carrescia, un ringraziamento speciale al Circolo Canottieri Aniene per l’ospitalità e a Francesco Altobelli per aver reso possibile il confronto.
Ormai da anni rappresentiamo un’alternativa nella narrazione
sportiva italiana: qualcosa che prima non c’era, e dopo di noi
forse non ci sarà. In questo periodo abbiamo offerto contenuti
accessibili a tutti non chiedendo nulla a nessuno, tantomeno
ai lettori. Adesso però il nostro è diventato un lavoro
quotidiano, dalla prima rassegna stampa della mattina
all’ultima notizia della sera. Tutto ciò ha un costo. Perché
la libertà, prima di tutto, ha un costo.
Se ritenete che Contrasti sia un modello virtuoso, un punto di
riferimento o semplicemente un coro necessario nell'arena
sportiva (anche quando non siete d’accordo), sosteneteci: una
piccola donazione per noi significa molto, innanzitutto il
riconoscimento del lavoro di una redazione che di compromessi,
nella vita, ne vuole fare il meno possibile. Ora e sempre, il
cuore resterà il nostro tamburo.