Andrea Petricca
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Andrea Petricca
06 Aprile 2017
Una stella incanta l’Europa
L'ascesa di Luka Dončić: un campione in divenire di cui si parlerà molto.
Ieri sera il Sinan Erdem Dome di Istanbul, uno degli impianti sportivi più suggestivi e capienti d’Europa, è stato il teatro della tanto attesa finale della Turkish Airlines Euroleague, meglio nota come Eurolega. Dopo una lunga corsa cominciata lo scorso Ottobre, a contendersi il titolo di campione d’Europa sono stati i padroni di casa del Fenerbahçe Istanbul e l’Olympiacos Pireo. Una finale che in pochi si sarebbero aspettati, visto che nelle semifinali i greci, sfavoriti alla vigilia, hanno sconfitto la corazzata CSKA Mosca (alla 14esima Final Four in 15 anni). Nell’altra semifinale disputatasi, il Fenerbahçe ha battuto il Real Madrid , nonostante l’eccellente prestazione di un ispiratissimo Sergio Llull, autore di 28 punti e fresco vincitore del titolo di MVP della regular season di Euroleague.
Con un’arena gremita da grandi occasioni, si attendeva solo il fischio d’inizio da parte della terna arbitrale composta da: Daniel Hierrezuelo (ESP), Borys Ryzhyk (UKR) e Olegs Latisevs (LAT). Coach Obradovic decide di schierare in campo: Bobby Dixon, Bogdan Bogdanovic, Nikola Kalinic, Jan Vesely e Ekpe Udoh; mentre coach Sfairopoulos manda sul parquet: Vasilis Spanoulis, Giorgos Printezis, Kostas Papanikolaou, Vaggelis Mantzaris e Khem Birch. Il Fenerbahçe parte subito forte, bastano 4 secondi a Vesely per segnare i primi due punti del match con una schiacciata spettacolare, cui fa seguito la tripla di uno scatenato Kalinic, che chiuderà il primo quarto con 12 punti a referto. L’Olympiacos non fa in tempo a rispondere con una bimane di Birch, che subisce la replica del Fenerbahçe grazie a due azioni fotocopia rispetto a quelle che avevano aperto la gara. La tripla di Bobby Dixon e il gioco da tre punti di Kalinic portano i turchi sul 16-8, scarto ridotto di 5 punti grazie ai canestri di Spanoulis e Birch. Primo quarto che si chiude sul 26-18, grazie ai centri di Bogdanovic e di Kalinic, a cui rispondono il tap-in di Milutinov e la tripla di Papanikolaou. Avvio di secondo quarto a favore dell’Olympiacos, grazie alla tripla di Green e alla complicità di una disattenta difesa dei padroni di casa; la partita entra nel vivo, i greci sono tutt’altro che domi. A scuotere i turchi dal torpore ci pensa il solito Bogdanovic, che riporta il vantaggio su un rassicurante +10. Sul finire del secondo quarto, però, la tripla di Mantzaris e il canestro di Birch mandano le squadre negli spogliatoi per la pausa lunga con il parziale di 39-34.
Terzo quarto che comincia all’insegna delle triple, una di Dixon e due consecutive di Mantzaris, che riducono il distacco a sole quattro lunghezze, 44-40. La fatica comincia a farsi sentire e le soluzioni offensive cominciano a venire meno: Sloukas segna la tripla del +7 per il Fenerbahçe, che mette dalla lunetta i 5 punti successivi che valgono il 54-44. Fondamentali a questo punto della gara i 5 punti messi a segno dal “nostro” Gigi Datome, che entra nel vivo della partita, e che chiudono il terzo quarto sul 60-48. Nell’avvio dell’ultimo quarto, Datome, entrato in ritmo, risponde con una tripla a quella di Spanoulis, prima del punto esclamativo sul match messo dalla bomba di Bogdanovic per il 73-45. Le squadre attendono solo il fischio finale, che arriva e recita 80-64. Il Fenerbahçe, dopo aver perso la finale dello scorso anno, si prende la meritata rivincita, ed entra nella storia della pallacanestro europea come primo club turco ad aver vinto l’Eurolega. Coach Obradovic festeggia la sua nona Eurolega, dopo quelle conquistate sulla panchina del Partizan Belgrado, Joventut Badalona, Real Madrid e Panathinaikos Atene, entrando nella leggenda del basket europeo.
MVP della Final Four assegnato ad un immenso Ekpe Udoh che, dopo la magnifica prestazione contro il Real Madrid in semifinale (18 punti, 12 rimbalzi, 8 assist), fa registrare una solida prova in finale, 10 punti, 9 rimbalzi e 5 stoppate. Eccellenti anche le prove di Bogdanovic e di Kalinic, autori di 17 punti ciascuno, e di un super Datome, 11 punti (2/2 da 3) impreziositi da 6 rimbalzi. Una gioia immensa per l’azzurro che a fine gara paga pegno, lasciandosi tagliare la coda dal suo compagno Antic; ora nel suo palmares c’è il titolo europeo che ogni giocatore sogna di vincere. Dopo aver compiuto un miracolo sportivo contro il CSKA, Spanoulis non riesce a ribaltare l’andamento della finale, tirando piuttosto male 0/5 da 2 e 2/7 da 3, chiudendo con 9 punti e 8 assist. All’Olympiacos non basta la doppia cifra raggiunta da Birch, 14 punti, e da Milutinov, 10 punti, per mettere fine ad un digiuno di titoli europei che dura dal 2012.