C’è un’indagine in corso sul calcio italiano e riguardaGabriele Gravina, presidente della Figc. Dopo essere stato coinvolto in presunti accessi non autorizzati alle banche dati della Direzione nazionale antimafia, Gravina è ora sotto indagine a Roma per presunto autoriciclaggio. Secondo le informazioni raccolte dai pubblici ministeri romani (ancora da confermare e soggette a ulteriori accertamenti), sembra che Gravina abbia ricevuto un pagamento sospetto in cambio di un contratto di consulenza sui diritti televisivi della Serie C, quando era presidente della stessa, utilizzando una o più opzioni di vendita riguardanti la sua collezione di libri antichi. Questa transazione sembra essere collegata all’acquisto di un immobile a Milano destinato alla figlia della sua compagna.
Ovviamente sulla vicenda dovranno essere gli inquirenti a fare luce, evidenziando eventuali anomalie in tal senso. Fatto sta che la società al centro della vicenda è la ISG (Interregional Sports Group), società di marketing in ambito sportivo. La collaborazione tra la Lega Pro e la ISG nasce nel 2018, pochi giorni prima delle dimissioni di Gravina dall’incarico di presidente del terzo campionato professionistico italiano per approdare in Figc. La firma sul contratto stipulato recita 15 ottobre, un giorno prima delle dimissioni di Gravina dalla Serie C. Insomma una corsa contro il tempo, prima di lasciare l’incarico.
E vista la velocità di esecuzione, vorremmo capire se le società di Lega Pro fossero a conoscenza di tale firma e se la decisione è stata votata all’interno del Consiglio Direttivo. Se ciò è avvenuto, dovrà risultare a verbale.
Al tempo stesso, tale decisione è stata ereditata da Francesco Ghirelli che, in fretta e furia, ha dovuto sistemare la situazione interna visto che la Lega Pro aveva già firmato un contratto con la 2Mg, società di intermediazione di Bogarelli, uomo da sempre vicino a Gravina scomparso nel 2021. Una situazione molto particolare in quanto all’epoca la ISG e la 2Mg condividevano anche gli stessi uffici prima di separarsi con due sedi a distanza di poco più di 1km in auto. Il problema è che tali procedure avvenivano mediante affidamenti diretti, senza bando. E ciò che fa insospettire gli inquirenti è quel bonifico di 350mila euro emesso da Bogarelli a Gravina, per un’opzione sulla sua collezione di libri poi non esercitata (i soldi saranno restituiti).
In ogni caso noi vogliamo soffermarci sul contratto stipulato, e in nostro possesso, datato 15 ottobre 2018. La ISG è una società mai pubblicizzata dalla Lega Pro, che possiamo ritrovare nel calcio italiano con vari accordi stipulato con la Lega di Serie A. Ad esempio, tra gli accordi tra la Lega Serie A e ISG, come riportato da Calcio e finanza nel 2018, era incluso anche un patto per esportare all’estero la pubblicità sui “tappetini”, ovvero spazi virtuali accanto alle porte che mostrano il marchio in televisione.
In base a questa intesa, l’ISG ha versato 45 milioni di euro ai club nel corso di 3 anni, oltre a prevedere il pagamento del 5% dei diritti di agenzia annualmente. Marco Bogarelli, manager di Infront scomparso nel 2021, avrebbe beneficiato di questa situazione. Sempre nel 2021 la ISG ha lavorato, con Lega Serie A, allo sviluppo della tecnologia AI ‘AIR’ di Supponor per realizzare, sviluppare e distribuire un progetto integrato di tecnologia dei media virtuali mai tentato nella storia delle trasmissioni sportive dal vivo.
Eppure, della collaborazione tra Serie C e ISG – 250 mila euro a stagione per 5 anni, oltre i soldi già pagati a 2Mg – non c’è traccia.
Nel calcio dei piani alti quelli sopra sembrano spiccioli, ma non lo sono. Se rapportati ai volumi della piccola Serie C, dove i diritti tv vengono venduti per 2/3mln di euro, appare come una percentuale del 10% sul valore dell’oggetto di consulenza. In proporzione, è come se oggi la Serie A pagasse 100 milioni a parti terze per controllare Dazn, come fa notare Lorenzo Vendemiale sulle colonne del Fatto Quotidiano.
Ma torniamo all’accordo di cui sopra. Inizialmente, nella stagione 2019/2020, questo prevedeva un compenso di 250.000 euro, ma successivamente è stato rinegoziato al ribasso, scendendo a 160.000 euro. Come rivelato dal Fatto Quotidiano, nel corso delle annate successive il compenso è ulteriormente diminuito fino a raggiungere un minimo di 75.000 euro, portando a un risparmio totale di circamezzo milione di euro. Nel 2021, c’è stata una sorta di “assorbimento” delle attività da parte dell’Advisor, ovvero la società di Bogarelli, che ha assunto il controllo. Due anni dopo la presidenza Ghirelli. Come se tutto fosse bloccato, non modificalbile. Nonostante ciò, alcuni aspetti del contratto rimangono poco chiari, e la sua congruità è stata oggetto di discussione.
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Interrogandoci abbiamo contattato vecchi dirigenti di SportsTube e Eleven Sport, all’epoca società detentrici dei diritti di Lega Pro, per comprendere appieno in cosa consistesse il lavoro della ISG e la risposta comune è stata: non lo abbiamo compreso. Le persone in questione non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali ma da quanto appreso non ci sarebbe mai stato un report trimestrale sulle performance della piattaforma del distributore, né sarebbe mai stata svolta una vera e propria attività di tutela dalla pirateria, come previsto dal contratto.
Così la Gazzetta dello Sport all’indomani della notizia
In una vicenda tale, il terzo campionato professionistico italiano ne esce al momento danneggiato. Il presidente Marani, che gode della nostra massima stima, non ha rilasciato nessuna dichiarazione al riguardo. Comprensibile visto che è una persona estranea ai fatti, ma certamente, chi indaga, può farsi aiutare dalla Lega Pro. E probabilmente ne gioverebbe anche Gravina.
Ovvio, bisogna comprendere appieno cosa gli inquirenti hanno realmente tra le mani, ma certamente sarebbe opportuno fornire la documentazione che ISG avrebbe dovuto stilare in questi anni di collaborazione con la Lega Pro. Come già detto, non è stata nemmeno chiarito se tale decisione è stata assunta con la votazione a favore del Consiglio Direttivo di Lega Pro. Basterebbe rendere pubblici i verbali, visto che si parla di trasparenza in FIGC e nelle rispettive leghe. Una trasparenza di cui si è spesso fatto portavoce Gravina, che dal 2018 ad oggi ha compiuto un’autentica scalata politica.
Dopo lo scaricabarile seguito all'eliminazione mondiale, eccoci da punto e a capo: intrecci malsani tra sport e politica, giornalisti compiacenti e leggi ad personam.