Ultra
30 Gennaio 2024

L'arte silenziosa di Guti

Controracconto di un amore perduto.

José Maria Gutiérrez Hernández del Campo, meglio noto come Guti, è stato autore di una delle carriere più difficilmente interpretabili di sempre. Sebbene sia stato al vertice del calcio europeo, nell’equipo del mundo, per anni – contribuendo, divertendo, a vincere –  probabilmente in pochi conserveranno di lui un’immagine di vincente. Guti è stato soprattutto un calciatore silenzioso. Ma non di quel silenzio melanconico che rende il pallone uno sport letterario, piuttosto il silenzio di uno a cui davvero interessa poco di quello che sta facendo, un tasso così ponderato di menefreghismo raramente si era visto nei campi di fùtbol, prima di Guti.

Il topos del calciatore che non rispetta le aspettative enormi che gli sono state riposte trova in Guti un next level narrativo: non solo sembra che la disattesa non abbia influenzato il suo carattere, ma l’impressione anzi è che un temperamento così letargico non abbia influenzato in alcun modo la sua vita. Etichette – Calderòn lo definiva una promesa eterna – e paragoni – con ogni singolo galactico – ingombranti hanno semplicemente permesso al madrileno di trascorrere in relativa serenità la carriera, nell’accettazione totale di essere, per quasi tutta la sua durata, nel posto sbagliato e al momento sbagliato.

“Stavo crescendo come attaccante e arrivò Ronaldo, crescevo come centrocampista e arrivò Zidane, ora sono in nazionale come centrocampista e arriva Beckham. Tutte le porte mi si chiudono”.

Non ci si deve deprimere al pensiero che la sua carriera sia stata un fallimento rispetto alle attese – si parla di un giocatore che ha vinto il doppio di quanto abbiano vinto, sommati, i principali top player dell’attuale Serie A – perché l’estetica del suo gioco è stata davvero un’opera d’arte, epitome di tutto ciò che los invencibles della generazione successiva hanno rappresentato. Quando si parla di Guti si deve innanzitutto tenere a mente che si sta parlando di una bandiera.

Entrato tra le merengues come canterano da bambino, a 9 anni, e da madrileno, ne andrà via temporaneamente, nel 2010, da uomo a 34. Mentre passavano le ere al Bernabèu, e decine e decine di giocatori, Guti c’era. Mai protagonista, mai al centro di nessun progetto. Guti non è mai stato abbastanza, e può aiutare a rappresentare al meglio, malgrado l’incondizionata lealtà da lui donata alla camiseta, quanto avari di riconoscenza siano al Madrid.

Contrasti ULTRA

Dopo sette anni lanciamo la nostra sfida. E chiediamo il vostro sostegno per farlo. Contrasti ULTRA, il piano di abbonamenti della rivista, è lo sbocco naturale di un progetto che vuole svincolarsi dalle logiche dei trend topic e del clickbaiting, delle pubblicità invasive e degli investitori invadenti. Un progetto che vuole costruirsi un futuro solido e indipendente.

L'abbonamento darà accesso ai migliori articoli del sito e ad una newsletter settimanale di lotta, di visione e di governo. Il vostro sostegno, in questo grande passo, sarà decisivo: per continuare a rifiutare i compromessi, e percorrere fino alla fine questa strada - lunga, tortuosa, solitaria - che ci siamo scelti. Ora e sempre, il cuore resterà il nostro tamburo. Grazie.

Abbonati

Ti potrebbe interessare

Paul Breitner tra Marx, Mao e Che Guevara
Ritratti
Raffaele Scarpellini
03 Maggio 2022

Paul Breitner tra Marx, Mao e Che Guevara

Eroe della controcultura, fino ai patti col sistema.
Luis Enrique, leader e gentiluomo
Ritratti
Gianluigi Sottile
14 Luglio 2021

Luis Enrique, leader e gentiluomo

L'allenatore che non accetta compromessi.
Nulla è perduto
Papelitos
Niccolò Maria de Vincenti
16 Febbraio 2017

Nulla è perduto

Un Napoli tirato a lucido si perde in pragmatismo nella notte del Bernabeu. Ma i conti sono aperti.
Cosa ci resta di Cardiff
Editoriali
La Redazione
05 Giugno 2017

Cosa ci resta di Cardiff

La strada della progettazione è vincente e non si interrompe, ma c'è ancora molto lavoro da fare (specie per i giornalisti).
Enzo Scifo, l’incompreso
Ritratti
Diego Mariottini
19 Febbraio 2022

Enzo Scifo, l’incompreso

Io non mi adatto, siete voi a doverlo fare.