Interviste
07 Aprile 2023

Intervista a Rabiotmachia

Il miglior account di Twitter che venera Rabiot, predilige l'allegrismo e viene dal 2067.

Rabiotmachia è come un’oasi nel deserto delle opinioni conformi e tutte uguali. La fonte sorgiva di una sapienza superiore, il profeta ultimo dell’allegrismo e della volontà di potenza di Adrien Rabiot. Lo ringraziamo per averci concesso un’intervista.

Non ti chiederemo chi sei, perché buona parte del tuo fascino risiede nel tuo mistero. Puoi dirci, però, come e quando ti è venuta questa folle idea di creare un account Twitter dedicato ad Adrien Rabiot?

Oh intanto buonasera caro e buonasera a tutta la redazione di Contrasti. In realtà l’idea credo sia la stessa per tutti: ti iscrivi a Twitter per seguire le news, scorgi in lontananza la superficie di un universo parallelo, decidi di entrarci e ne vieni risucchiato. All’epoca andavano molto i nickname con combinazioni di giocatori e suffissi e Rabiotmachia fu: una battaglia continua per riportare il Duca dove merita, tono classicista e richiamo al Guastardo del gigantesco De Luigi.

Ovviamente Rabiotmachia è molto altro: innanzitutto fede cieca e quasi dogmatica per Massimiliano Allegri, a discapito di tutto ciò che se ne allontana (Sarri e il giochismo ad esempio). Vuoi provare a spiegarci in due righe da dove nasce questa visione del mondo?

Nonostante abbia vacillato un paio di volte, la Fede nell’allegrismo e nella figura di Massimiliano Allegri è la Costante del mio profilo e ovviamente della mia vita. Partendo dal lato puramente calcistico, l’approccio al calcio demiurgico dell’Allegri è, come dici giustamente, più vicino alla cieca fede e al dogmatismo che al sempre più razionale tifo. La natura primordiale del calcio è casuale e fatalista. Parliamo di un sistema complesso che non è mai pienamente controllabile e la sua componente intangibile non potrà mai scomparire: è ciò che nel Verbo di nostro Signore viene chiamato “vestito grigio”. È molto semplice proprio perché troppo complesso. È antifragilità, pazienza e leggerezza. Magari ci torno dopo, magari no. C’è sempre Twitter.



A Sarri voglio bene come allo zio burbero che durante l’anno ti manda a fanculo e al tuo compleanno si presenta con il regalo che desideravi da una vita. Mi dà l’aria di una persona genuina e uno scudetto me lo ha fatto festeggiare. Su Twitter è semplicemente un format che non stanca mai, come insultare Milinkovic-Savic. Giochismo, belgioco e altre fantasiose espressioni inventate servono solo a forzare dicotomie e a vendere qualche copia in più della Gazzetta. Parliamo più di una frangia crescente di allenatori che basa la propria idea di calcio sulla cura e la preparazione totalitaria di movimenti, uscite, schemi e interpretazioni.



Che apprezzo e stimo finché questi stessi allenatori non vengono fatti passare come salvatori martiri del calcio, dell’UNICO calcio, del BENE contro IL MALE: anche qui, dal Verbo di nostro Signore, “serve equilibrio”. Tornando a noi, secondo me rimangono contesti “fragili” se applicati in maniera non maniacale. Per dominare miliardi di variabili in maniera quasi ingegneristica devi essere uno psicopatico, o alla prima crepa rischi di rompere l’orologio. Guardiola ha rovinato una generazione.

Parliamo anche del lato più inquietante del tuo account: le profezie. Come fai ad indovinare così tanti scenari, con precisione quasi matematica?

Quando guardi la realtà senza pregiudizi e la isoli dai contesti ti sorprendi di quanto sia lineare. È una sorta di onniscienza narrativa. E tanto culo (anche se, come ripeto sempre quando lo si tira in ballo per RE CARLO Ancelotti, il culo è episodico e mai sistematico).

Contestualizziamo: Rabiotmachia aveva predetto l’esonero di Nagelsmann, ad inizio stagione, esattamente al marzo del 2023. Qui un’altra profezia clamorosa

Hai mai pensato di creare altri account simili a Rabiotmachia? Se ti puntassero una pistola alla tempia costringendoti a farlo, cosa faresti?

Rabiotmachia è un percorso unico, con trame interne orizzontali e verticali. Chi c’è dall’inizio lo sa: sono partito con l’obiettivo di riportare Adrien Rabiot dove meritasse. Quando sono arrivato qui a fine 2021 mio figlio veniva inserito negli stessi discorsi di Arthur, Ramsey e Bernardeschi. Inaccettabile per un giocatore di quel livello. È stata intrapresa una maestosa opera di propaganda, che contemporaneamente creava e innalzava il mito del Duca Cavallo Pazzo e affossava le controparti. Oltre alla Propaganda, è un account che uso come sfogo creativo e per segnarmi tutte le cagate che penso. E per far impazzire chi ha voglia di impazzire. Se mi puntassero una pistola alla tempia? Farei vedere che in realtà ho già più di un altro account, entrambi molto conosciuti. Poi premerei il grilletto.

Dopo Allegri c’è Mou, giusto?

Mou è un gigante. Ai meravigliosi e sempre uguali discorsi sull’anticalcio™ lo Special One aggiunge la componente CR7: lo scommettere su se stessi urlando prima e vincendo poi. Lui ha vinto e rivinto: il Verbo ci parla di “Categorie”.

Adrien Rabiot candidato al Pallone d’Oro: quanto dobbiamo attendere?

Per la candidatura devo lavorarci bene, ma alzarlo finché non trovano Messi gambizzato in una banlieue temo sia impossibile per noi e per qualsiasi altro giocatore.

Un’eventuale vittoria del Napoli in Champions, cosa significherebbe per Rabiotmachia?

Scomparsa, anonimato e una lunga attesa della morte in esilio ad Hammamet.

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