Papelitos
12 Marzo 2023

Kvaratskhelia e il calcio bambino

Il gol contro l'Atalanta ci riporta in un'altra dimensione.

Di pochi giocatori, negli ultimi anni, ci siamo innamorati come di Khvicha Kvaratskhelia. Allo stesso tempo un calciatore che sembra venire da una contrada dove nessuno abita“, come diceva Erwin Rohde di Nietzsche, ma anche il prodotto di una scuola nazionale, quella georgiana, fin dai tempi di Stalin funambolica e creativa, opposta rispetto alla fredda scientificità del calcio sovietico e lobanovskiano – non a caso, c’era chi li chiamava “i Brasiliani del Caucaso”, i Georgiani.

Kvara è un’apparizione nel football italiano e in generale europeo, occidentale. La risposta libertaria alla tirannia delle scuole calcio, all’omologazione degli stili di gioco, al talento costruito in serie. Un giocatore antico ma moderno, reazionario e rivoluzionario, egoista (perché innamorato dell’oggetto palla come un bambino che la vuole sempre tra i piedi) ma assolutamente altruista, ultra-competitivo e che però vive e sente il calcio, e nella sua essenza, come un gioco. Kvara è la rivincita del calcio originario, puro, incontaminato; del gioco più bello del mondo.



Ennesima metafora ne è stato il gol con l’Atalanta: «un gol archetipico – come scrive oggi Marco Ciriello sul Mattino – che continuerà a segnare nell’eterno. Non lo segna una sola volta, ma per sempre». Perché Kvaratskhelia è «l’ultima risorsa del calcio bambino» che «dribbla la logica dell’efficienza, dribbla gli schemi, dribbla il cambio delle maglie tra un tempo e l’altro, dribbla i gel e i docciaschiuma, dribbla gli sguardi in telecamera, dribbla il postmoderno, dribbla l’inutile delle chiacchiere prima dopo e durante le partite, dribbla i numeri e persino i soldi e dribblando diventa epopea.

Un sorpasso dell’essenza calcistica sul calcio dei due tocchi, rifondando l’epicureismo di un futbol favoloso, che se ne infischia francamente di tutto».

E noi illusi che, per performare ad alti livelli, bisognasse diventare come loro. Come tutti, come gli altri, smettendo di puntare, ripuntare e ubriacare l’uomo. Come confessato dal suo primo allenatore, Lado Kakashvili, a Repubblica, Kvara da sempre «aveva in testa il dribbling, era una piccola ossessione per lui. E noi non gli abbiamo mai detto di smettere, di non farlo, non l’abbiamo mai chiuso in un ruolo». Pensate se fosse cresciuto in una scuola calcio avanzata ed europea, cosa ci saremmo persi. Con dei mister mitomani e maniaci che gli avrebbero detto di ripartire da dietro, di non rischiare sempre la giocata, di non correre sempre il rischio.

Forse non è un caso che i calciatori che più ci fanno sognare, oggi, sono calciatori che arrivano dalla periferia del mondo. Come quei due napoletani lì davanti, Kvaratskhelia e Osimhen, cresciuto anch’egli nella Strikers Academy di Lagos, e trasferitosi in Europa solo nel 2017, a 19 anni. Calciatori selvaggi, calciatori autentici, calciatori libertari. Una boccata d’ossigeno e una gioia fanciullesca, ancestrale, nel calcio di oggi. Per giocatori unici e irripetibili ma, paradossalmente, rappresentanti di tutti noi.

Gruppo MAGOG

La Redazione

75 articoli
A Marsiglia è in atto una guerra civile
Tifo
La Redazione
23 Settembre 2023

A Marsiglia è in atto una guerra civile

Proviamo a ricostruire una settimana a dir poco intricata per l'OM.
La radio non muore mai
Podcast
La Redazione
11 Settembre 2023

La radio non muore mai

Un podcast con Riccardo Cucchi.
Football without fans is nothing
Podcast
La Redazione
04 Settembre 2023

Football without fans is nothing

Brillante storico, giornalista e scrittore tra i più originali, Tobias Jones ha pubblicato anche, tra gli altri, “Ultra: The Underworld of Italian Football“, analizzando storicamente e sociologicamente il fenomeno ultras come pochi altri hanno fatto prima e dopo di lui. Il presente episodio è stato registrato all’inizio del lockdown (febbraio 2020), ma offre ancora oggi […]

Promozioni

Con almeno due libri acquistati, un manifesto in omaggio

Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€

Ti potrebbe interessare

Perché non è il ‘solito’ Napoli
Papelitos
Gianluca Palamidessi
05 Ottobre 2022

Perché non è il ‘solito’ Napoli

Prima o poi la squadra di Spalletti crollerà: o forse no.
Sabatini: il Napoli gioca un calcio erotico
Calcio
Gianluca Palamidessi
29 Dicembre 2022

Sabatini: il Napoli gioca un calcio erotico

L'intervista dell'ex ds della Salernitana al Corriere dello Sport è ossigeno puro.
L’importanza di saper leggere le partite
Calcio
Gianluca Palamidessi
09 Gennaio 2023

L’importanza di saper leggere le partite

E di non saperle leggere.
Se non reggi la pressione, non puoi vincere
Papelitos
Gianluca Palamidessi
07 Marzo 2022

Se non reggi la pressione, non puoi vincere

Per ammissione dello stesso Spalletti.
Victor Osimhen, calciatore selvaggio
Ritratti
Marco Armocida
16 Gennaio 2023

Victor Osimhen, calciatore selvaggio

Caccia rituale, istinto. Liberazione e depensamento.