Ritratto di un pilota purosangue, in pista e fuori.
Nascere ad Hasselt, nel Limburgo belga, per molti anni del XX secolo ha significato nascere con un destino segnato: diventare minatori. Una predestinazione data dalle sette miniere di carbone che hanno caratterizzato la storia sociale e lo sviluppo industriale della provincia, la più orientale delle fiandre: terra di miniere fatta di lavoro duro, di emigrazione e immigrazione, di ospitalità, di mescolanza di persone ma allo stesso tempo di tradizioni e forte identità.
Può capitare anche, però, di nascere ad Hasselt al tramonto del Novecento, nel 1997, quando le miniere hanno chiuso da decenni ridisegnando il paesaggio, e di avere un padre che di lavoro fa il pilota di Formula 1. Allora il destino è già segnato, in modo profondamente diverso da quello dei minatori del novecento. Molto probabilmente, padre Jos metterà il figlio al volante di un kart molto presto, per vedere se quest’ultimo ha talento.
Papà Jos avrà denaro, conoscenze, ambizione e esperienza per farlo crescere e magari diventare un pilota professionista, forte quanto lui e magari perchè no, più veloce. E con la giusta educazione, disciplina, strategia sportiva e tecnica, lo porterà a diventare campione del mondo, il più giovane della storia, e a dominare la categoria come i più grandi, come Fangio, Senna, Schumacher o Lewis Hamilton.
Max Verstappen è nato in Belgio, ad Hasselt, ma non sarà mai legato ai suoi luoghi di nascita…