Diciamocelo senza mezzi termini: se esistesse un vocabolario del tifo, bisognerebbe sbarazzarsi prima di subito di parole come “mentalità”, “coerenza”, “dissenso”. Non tanto per la loro bellezza (nonché indubbia efficacia retorica), ma per il loro abuso. Ornati di splendidi (ma vuoti) vocaboli appartenenti a un’epoca tramontata, i movimenti ultras d’Italia assomigliano ormai più a rovine abbellite (o abbrutite, a seconda dei gusti) che ad opere vive. Eppure, esistono le eccezioni; la Curva Sud del Milan è una di queste.
Lasciando da parte i numeri – dove è arrivata la cultura a stelle e strisce! – la tifoseria rossonera ha dimostrato di essere (insieme a Roma e Salernitana) tra le migliori d’Italia (e forse anche d’Europa). Il tifo incessante, il calore dentro e fuori dallo stadio – per caricare il gruppo guidato da Pioli ad un’impresa che ha dell’incredibile –, la presenza massiccia nei settori ospiti dello Stivale (contro la Lazio, tifoseria in enorme crisi d’identità, è stata scritta una piccola ma importante pagina di storia del tifo); sono tutti elementi che, senza ridurne il senso in formule, testimoniano la salute e l’entusiasmo della Curva Sud del Milan in tempi a dir poco bui per il tifo italiano. L’ultima dimostrazione è arrivata – paradosso solo per chi non conosce il vero e genuino mondo ultras – con un comunicato stilato proprio dalla Curva Sud a difesa dei tifosi della Fiorentina, squadra che il Milan ospiterà nel prossimo turno di campionato.
“La gestione della vendita del settore ospiti per Milan-Fiorentina è solo l’ultima di una serie di episodi che in questa stagione hanno visto stadi in cui i biglietti degli ospiti sono stati venduti/comprati dai tifosi di casa. Chiediamo quindi all’AC Milan, da sempre attenta e sensibile alle legittime esigenze dei tifosi, di farsi portavoce di tutte le società per le trasferte, portando la questione sul tavolo dell’osservatorio e allo stesso tempo di trovare una soluzione immediata per porre rimedio a questa spiacevole situazione in vista di domenica, perché ci teniamo a dirlo chiaramente e fermamente:
per noi il settore ospiti è sacro ed è fondamentale in ogni stadio. Per noi è impensabile non avere a disposizione un settore dal quale sostenere il nostro Milan in trasferta. Uno stadio senza il settore ospiti, senza la tifoseria rivale o senza noi come tifoseria ospitata, è la cosa più lontana e inconcepibile dalla nostra idea di stadio e di calcio”.
Comunicato Curva Sud Milan insieme all’Associazione dei Milan Club
L’antefatto: in occasione di Milan-Fiorentina, i tagliandi messi solitamente a esclusiva disposizione della tifoseria ospite a San Siro erano stati venduti anche a quei tifosi milanisti che non trovando il biglietto in altri settori dello stadio li avrebbero potuti (cosa che è effettivamente accaduta in pochissimo tempo) acquistare nel terzo anello verde dello stadio. Come è stata possibile una cosa simile – ciò che ha giustamente creato un caso e destato grande sconforto tra i tifosi della Fiorentina? Stando a quanto riporta Gazzetta, l’Osservatorio aveva catalogato il match fra quelli senza restrizioni – vale a dire, senza cautele specifiche nella gestione della vendita dei biglietti. Intanto però, già più di 500 tifosi della Fiorentina erano attesi a Milano per il giorno della partita sprovvisti di biglietto – ma non di carica emotiva, anzi. La soluzione è arrivata questo pomeriggio: la Questura di Milano ha deciso di annullare infatti le vendite dei biglietti rossoneri nel settore ospiti, rimettendoli in vendita per i sostenitori viola (4.100 tagliandi).
Nel silenzio generale, probabilmente dovuto all’affollamento di notizie sulla (falsa) dipartita di Mino Raiola, Joe Barone, il dg della Fiorentina, aveva parlato pubblicamente lamentandosi della gestione del Milan sulla vendita dei biglietti: «Mercoledì sera ho parlato con Paolo Scaroni, gli ho detto che sono molto arrabbiato per questa situazione. Non siamo stati rispettati. Il Milan è al corrente che siamo molto arrabbiati per questa situazione, vediamo se ci saranno maggiori aperture da qui a domenica». Nonostante ciò, il Milan sottolineava come l’iter della vendita fosse stato limpido e condiviso con le alte sfere della società viola. Come sia realmente andata, ci interessa relativamente. Ma sottolineare il gesto della parte più calda della tifoseria milanista era un dovere al quale non potevamo sottrarci. Il calcio è della gente, e ribadirlo di questi tempi non è semplice retorica.