Almanacco dell'incredibile fine settimana sciistico italiano.
La neve sotto gli sci non è mai stata così azzurra, almeno in questa stagione. Il primo successo lo ottiene Dorothea Wierer: giovedì 11 gennaio 2018 la biatleta delle Fiamme Gialle vince la 15km individuale di Ruhpolding senza commettere alcun errore. Una gara dominata al poligono e sugli sci, con una padronanza dell’arma tale da annichilire tutte le avversarie. È la sua seconda vittoria in Baviera e quarta in carriera in Coppa del Mondo: ora è la biatleta italiana più vincente di sempre, superando Nathalie Santer. In questa stagione ha raggiunto tre podi in tre diversi formati di gara: la forma è ottima e tale da mantenere il terzo posto nella classifica generale. Questa Wierer è forse una delle migliori mai viste, e a tre settimane dalle Olimpiadi le sensazioni sono molto buone, potendo contare su un’ottima costanza di rendimento, in crisi – giustificata – solo nella mass start di domenica 14.
Il 12 gennaio è il giorno di Peter Fill: è il primo sciatore italiano a vincere la Coppa del Mondo di combinata, dove si sommano i tempi di una discesa e di uno slalom speciale. È la sua terza sfera di cristallo, che si aggiunge alle due vinte nel 2016 e 2017 in discesa libera. Il carabiniere di Castelrotto ha 35 anni e si conferma come la punta dello sci alpino maschile per i prossimi Giochi di PyeongChang, essendo stati gli italiani in questa stagione un po’ in ombra, eccezion fatta per il successo in discesa di Dominik Paris. Nel biathlon invece la staffetta maschile ha condotto una gara magistrale fino all’ultima frazione, dove i valori in campo si sono palesati a detrimento del nostro Thierry Chenal. Lanciato nelle prime posizioni dai compagni Bormolini, Hofer e Windisch, il giovane – alla stagione di debutto in Coppa del Mondo – è stato fagocitato dalla supremazia delle altre superpotenze, ma non per questo la sua è stata una brutta prestazione. Settimo posto, tanta esperienza incamerata e comunque soddisfazione, in attesa del ritorno in forma di Montello a completare la rosa dei biatleti azzurri. Altro risultato di giornata è quello ottenuto a Bad Gastein da Maurizio Bormolini, che arrivando terzo nello slalom parallelo colleziona il suo secondo podio in Coppa del Mondo.
Sabato 13 gennaio è invece Federica Brignone a lasciare il segno. La ventisettenne valdostana è riuscita a raggiungere la prima posizione nel difficile SuperG austriaco di Bad Kleinkirchheim, arrivando al settimo successo in carriera in Coppa del Mondo, il secondo in questa stagione. Pochi minuti dopo si passa a festeggiare sugli sci stretti: è Federico Pellegrino a conquistare la prima vittoria in stagione, davanti al giovane fenomeno Klaebo nella sprint di Dresda. Con questo diventano 9 i suoi primi posti in Coppa del Mondo in gare a skating, mettendolo di diritto nel gotha della tecnica libera accanto al norvegese Tor Arne Hetland.
Subito dopo è la staffetta femminile di biathlon, sempre a Ruhpolding (GER), a dare spettacolo: Vittozzi (anche lei in gran forma sia lungo il tracciato che al poligono), Wierer, Gontier e Sanfilippo agguantano una seconda posizione dal profumo di vittoria. A vincere è il quartetto tedesco con soli 2”9 di vantaggio sulle azzurre, che hanno dovuto cedere solo nel finale, dato che lungo i 6km di percorso e nei turni di tiro non si è mai calato: tre frazioni (1^, 2^ e 4^) si sono concluse con punteggio netto, risultato mai semplice da ottenere.
Domenica mattina si resta sullo skating ma ci si toglie la carabina: il capofila del fondo italiano Federico Pellegrino e il collega Dietmar Nökler vincono la team sprint di Dresda: una sorta di test in vista dell’appuntamento olimpico che si terrà sempre a tecnica libera. Il successo dei due atleti però è solo un antipasto di quello che sta per accadere in Austria, a Bad Kleinkirchheim: Sofia Goggia, Federica Brignone e Nadia Fanchini occupano in quest’ordine tutto il podio della discesa libera. Prima, seconda e terza, come non era mai successo prima in discesa. Monopolio, dominio e quanti altri termini si potrebbero sprecare per un fatto che riscrive le statistiche. Si festeggia, ovviamente, ma sotto l’ombra della notizia del ritiro temporaneo di Elena Fanchini, la sorella di Nadia, che deve lasciare lo sci per curarsi da una neoplasia.
A differenza di quanto accade in altre discipline, qui è chiaro come nessuno si stia risparmiando prima delle Olimpiadi. Tutti gli occhi sono puntati sull’evento che inizierà il 9 febbraio a PyeongChang, e lì davvero si vedrà cosa l’Italia della neve potrà mettere sul piatto. Le premesse sono ottime ma il margine di miglioramento c’è, anche perché lottiamo contro Nazioni che possono contare su rose molto più ampie e dalla media di rendimento più costante di quella tricolore. Gli stimoli sono tanti, i risultati arrivano, ma si può e si deve puntare ancora più in alto.
In copertina foto di Hans Bezard/Agence Zoom/Getty Images
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Storia del biathlon, uno sport nasce dalla pratica militare e si diffonde oggi come una delle più importanti passioni sportive dell'Europa e del mondo.