Possedere il momento (del gol) ha un caro prezzo.
La sfida della gara di andata di Coppa Italia tra Juventus e Inter sarà sicuramente ricordata per le polemiche finali, con tanto di strascichi nei giorni successivi; ma un’immagine molto particolare di quella serata è arrivata dopo il goal del momentaneo vantaggio firmato da Juan Cuadrado. A seguito della rete del colombiano, infatti, un incaricato della Lega Serie A ha raccolto il pallone e lo ha consegnato a una signorina che, sacca di tela nera alla mano, ha conservato la sfera, pronta per essere messo in vendita. Dove direte voi? Ovviamente su Socios.com, uno dei siti più importanti per quanto riguarda la vendita di fan-token e criptovalute.
Diventa anche tu un nerd collezionista!
Come si diventa collezionisti? Il processo apparentemente è semplice. Appena viene segnato un goal, il pallone viene “sequestrato” da un responsabile e successivamente dotato di un chip che autenticherà la veridicità dello stesso. Adesso il pallone è pronto per essere messo all’asta, ma attenzione: la possibilità di partecipare non è garantita a tutti. Soltanto chi possiede un determinato numero di fan-token, come leggiamo tra i termini e condizioni di Socios.com, può partecipare e fare un’offerta.
E ovviamente, tra i requisiti indispensabili, bisogna possedere almeno 100 fan token della squadra di riferimento per quel pallone (ci sono soltanto Roma, Juve, Inter e Milan per quanto riguarda l’Italia). Mettiamo dunque che vi venga voglia di portare a casa il pallone spedito in rete da Lukaku nel finale di Juventus-Inter: bisognerà avere almeno 100 Inter fan token; e al momento in cui scriviamo, il prezzo di ogni token si aggira attorno ai 2€.
Inoltre, proprio grazie a questo chip sarà possibile (tramite lo smartphone) rivedere il goal segnato. Una chicca che farà senz’altro ingrifare la frangia più nerd dei collezionisti. Ma così, non si va a snaturare proprio la natura stessa del collezionismo? Collezionare cimeli sportivi vuol dire conservare biglietti delle partite, sciarpe, maglie storiche; e questi cimeli a volte si trovano per pura fortuna. Chi si ritrova tra le mani un pallone calciato in curva o un lembo di prato strappato alla sorte vive un’esperienza autentica, davvero appagante e unica.
Pagare più di 200 euro per un pallone, invece, non vuol dire diventare collezionisti, ma viziati privilegiati.
NFT e palloni (gonfiati)
In merito al recentissimo accordo tra Socios e la Lega di Serie A, l’amministratore delegato Luigi De Siervo ha dichiarato: «dopo il grande successo registrato dall’asta dei palloni della finale di Supercoppa abbiamo deciso di dare la possibilità a tutti i tifosi appassionati di calcio di aggiudicarsi i cimeli di campionato e Coppa Italia» Tutti chi? Per fortuna c’è chi con 200€ preferisce ancora seguire la propria squadra in trasferta. Mette poi il carico da novanta un altro manager, il CEO di Chiliz Alexandre Dreyfus:
«Possedere un pallone andato in rete durante una partita è bello, ma poter rivivere il gol, direttamente dal pallone stesso e in qualsiasi momento, lo è ancora di più. Stiamo dando ai fan la possibilità di possedere il momento».
Possedere il momento: un ossimoro di grande successo di questi tempi strani (e possessivi), nei quali si vuole garantire all’individuo – non più al “pubblico” – un’esperienza esclusiva, unica e quindi, ça va sans dire, a caro prezzo. Peccato però che gli unici fan capaci di fare proprio un momento del genere, se davvero vogliamo utilizzare un’espressione simile, sono i tifosi in curva; perché quella sensazione perfetta che si percepisce un attimo prima del goal non la si può racchiudere in nessun chip del mondo, caro Dreyfus. Con buona pace dei collezionisti a suon di banconote, che potranno rivedersi all’infinito quel gol che ora gli appartiene, e per cui hanno speso oltre 200€.