Papelitos
14 Dicembre 2020

Togliete i maledetti social ai calciatori

O insegnate loro come usarli.

A distanza di qualche giorno dalla sciagurata diretta su Twitch di Luis Alberto, è arrivata anche la Instagram Story del Papu Gomez che, con una condivisione a dir poco inaspettata, ha ufficialmente (ri)aperto il caso della frattura (ormai certa) con Gasperini. Detto altrimenti: con un solo clic, due pedine fondamentali della Lazio e dell’Atalanta hanno messo a repentaglio un rapporto basato sul lavoro quotidiano, su stagioni giocate a grandi livelli, sulla stima reciproca. Soprattutto: hanno preferito mostrare il volto-senza-volto dei social anziché affrontare direttamente il problema.

 

D’altra parte lo stesso Luis Alberto, multato e richiamato da Angelo Peruzzi, che ha rischiato di rimetterci la pelle mettendoci la faccia (non il cellulare), ha deciso di “scusarsi” con un video-messaggio, tanto con la società quanto con i tifosi della Lazio. Niente di più ridicolo. Eccolo, il meraviglioso mondo dei social. Eccoli, i calciatori professionisti.

 

Nessuno può vietare ai giocatori di utilizzare Instagram, Facebook e Twitter (come De Paul, che ha annunciato e poi “cancellato” un tweet di addio all’Udinese nell’arco di qualche minuto questa estate). Il problema, semmai, si pone al contrario: come devono utilizzarlo le società? Andiamo verso comunicati stampa su Instagram, acquisti di mercato tramite amicizia Facebook? Al di là della singola situazione tra Gomez e Gasperini, ad inquietare è il modus operandi del Papu. Come è possibile, dopo tutti questi anni, cancellare tutto con una storia di instagram? Evidentemente non si può: eppure questo è il messaggio che passa.

 

 

L’incredibile potere dei social: risolvere nell’immediatezza di un click un rapporto che dura da anni. Da Papu a Luis Alberto. Per non citare che due casi recenti e clamorosi. Il calciatore del futuro dovrà essere influencer. Ma è proprio necessario far entrare nei social certe dinamiche lavorative? Possiamo ancora definire da professionista un comportamento del genere? E allora viene alla memoria l’episodio di Maestrelli, che in una delle memorabili partitelle del venerdì Lazio contro Lazio (correva l’anno 1973), vide gli animi più accesi del solito, e anziché mandare tutti a casa decise di chiudere i 22 nello spogliatoio, girando la chiave dall’esterno:

 

“Adesso chiaritevi. Quando avete finito, bussate e vengo ad aprirvi”. L’innocenza (e la legge) dello spogliatoio l’abbiamo persa anni fa. Ma il peggio deve ancora venire.

 

 

Gruppo MAGOG

La Francia (del tifo) è al collasso
Tifo
Gianluca Palamidessi
09 Dicembre 2023

La Francia (del tifo) è al collasso

La morte di un tifoso prima di Nantes-Nizza è solo l'ultimo di una serie d'episodi di una violenza inaudita. Ma le colpe sono anche del governo.
Il calcio dei momenti e delle giocate estemporanee
Calcio
Gianluca Palamidessi
29 Ottobre 2023

Il calcio dei momenti e delle giocate estemporanee

Cosa ci ha detto la 10a giornata di Serie A.
Sacchi e il sessismo immaginario
Papelitos
Gianluca Palamidessi
10 Ottobre 2023

Sacchi e il sessismo immaginario

L'ennesimo caso basato sul nulla e tanto più pericoloso.

Promozioni

Con almeno due libri acquistati, un manifesto in omaggio

Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€

Ti potrebbe interessare

Nein zu RB
Papelitos
Alberto Fabbri
14 Marzo 2018

Nein zu RB

La Red Bull e il calcio, un rapporto complicato (almeno per noi tifosi).
Il Subbuteo ci ricorda che il calcio non è solo un gioco
Calcio
Simone Galeotti
08 Dicembre 2019

Il Subbuteo ci ricorda che il calcio non è solo un gioco

Prima della Playstation, c'è stato il Subbuteo.
L’ultimo primo Ciro Immobile
Calcio
Leonardo Boanelli
05 Aprile 2018

L’ultimo primo Ciro Immobile

Ultimo centravanti di sfondamento italiano o primo striker italiota?
Il calcio naturale di Patrick Cutrone
Calcio
Alberto Girardello
28 Dicembre 2017

Il calcio naturale di Patrick Cutrone

L'Inter sbatte nella terza sconfitta consecutiva, in un derby deciso dal miglior fiore rossonero
Il Dragone che dorme
Calcio
Niccolò Maria de Vincenti
23 Agosto 2019

Il Dragone che dorme

Una speranza per aumentare i ricavi, l'immenso mercato, i capitali in Europa: il Celeste Impero è un miraggio per tutto il calcio globale. Ma qual è lo stato dell'arte? Un'opinione.