Critica
04 Novembre 2023

Caro Paul

Lettera d'amore a Pogba.

Caro Paul, scusaci. Persi tra mille inutilità e fagocitati anche noi da questo nauseante e ripetitivo vortice di notizie, ti abbiamo tralasciato. Abbiamo permesso che il tuo epilogo fosse questo: un titolone sbattuto sulle prime pagine e poco più. Ti abbiamo etichettato, marchiato. Ti abbiamo reso carne da macello. Abbiamo permesso che i nostri pollici vincessero sulle nostre menti e abbiamo semplificato la complessità del reale, illudendoci come sempre di averla compresa. E così ti abbiamo messo da parte, come una cosa posata in un angolo e dimenticata.

Ma poi nel grigiore della nostra routine ci siamo ritrovati soli a pensare a te, a cosa sei stato e a cosa hai rappresentato. Il tuo primo gol al Napoli di sinistro, i tuoi dribbling, le tue acconciature stravaganti. Il tuo sguardo da bambino, la tua corsa, la tua classe. Tutto riaffiora in maniera convulsa, disordinata: immagini lontane ora ci sono vicine, consegnate per sempre all’eternità. E ci pervade un sentimento di angoscia: l’idea che probabilmente non giocherai più è un male che per noi ha il sapore di una condanna.

Allora è vero: (forse) non vedremo più la tua tecnica nello stretto e la tua capacità di dominare spazi e avversari. Non assaporeremo più l’inebriante sapore di un tuo gol e non assisteremo più alle tue improbabili esultanze. Più di tutto, non saremo più testimoni di quella tua incredibile capacità di rendere ogni singolo gesto calcistico semplice e perfetto allo stesso tempo, atto irriproducibile e per questo inimitabile.

La verità è che in noi continuava a bruciare indomita una fiamma flebile. La speranza che potessi tornare quello di un tempo ci coccolava e rassicurava come la vista del mare all’orizzonte. E allora ti aspettavamo, perdonandoti ogni passo falso e ogni scelta sbagliata come un padre che da lontano guarda il figlio e chiude un occhio di fronte alla sua ennesima cazzata. Ci bastava qualche tua buona partita in nazionale per disabituarci alla tua assenza e per riporti nel cassetto dei sogni improbabili. In un posto che era soltanto tuo. E nostro. E che in fondo non eravamo pronti a chiudere. Avremmo continuato ad aspettare il tuo ritorno fino ai confini della razionalità, forse inutilmente.


A proposito di innocenza calcistica.


Perché eri uno dei pochi a essere in grado di aprire mondi e finestre nel vuoto mortifero del calcio moderno. Di quelli che creano nuovi spazi laddove non dovrebbero esserci e che rendono il calcio un’esperienza religiosa. Perché le tue non erano soltanto giocate, ma corpi erotici che elargivi per il campo e che noi non ci saremmo mai stancati di adorare. Tu a giocare a calcio come l’archetipo delle esperienze piacevoli, noi a guardarti per gustarci il sapore dell’oblio delle nostre vite. Tu e noi, ora vittime comuni di un destino che siamo costretti ad accettare nostro malgrado.

La tua carriera è stata un po’ come una storia universale, un amore giovanile che tutti hanno vissuto sulla propria pelle: le farfalle nello stomaco dell’inizio, le grandi promesse, le difficoltà di percorso. E un finale tragico. D’altronde si sa, i primi amori finiscono tutti così: ci si chiede se si amerà ancora e si lotta tra mille rimpianti. Mille se e mille ma, questioni irrisolte che mai troveranno una risposta. Un po’ come con te, Pogba. Eterno conflitto tra ciò che poteva essere e ciò che è stato. Eterno talento forse mai davvero espresso e per questo terribilmente nostro. Una storia comune per gente speciale. Una storia da dimenticare, da non raccontare, un po’ complicata. Una storia sbagliata.

Gruppo MAGOG

Marco Armocida

32 articoli
La Juve di Allegri è come il bar sotto casa
Calcio
Marco Armocida
17 Gennaio 2024

La Juve di Allegri è come il bar sotto casa

In grado di fermare il tempo.
Filip Kostic, l’arma umile del cross
Ritratti
Marco Armocida
01 Novembre 2023

Filip Kostic, l’arma umile del cross

Un dettaglio non da poco nell'epoca dei ruoli (e dei calciatori) liquidi.
Le rivoluzioni non durano 90 minuti
Papelitos
Marco Armocida
01 Settembre 2023

Le rivoluzioni non durano 90 minuti

Sulla Juventus di Allegri va sospeso il giudizio.

Promozioni

Con almeno due libri acquistati, un manifesto in omaggio

Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€

Ti potrebbe interessare

La sensazione del remix invasivo abbastanza esondante
Critica
Pippo Russo
02 Ottobre 2018

La sensazione del remix invasivo abbastanza esondante

Dalla Gazzetta a Sky Sport, come se non ci fossimo mai lasciati.
Lucky Luciano
Interviste
Luigi Fattore
06 Novembre 2017

Lucky Luciano

Intervista a uno degli uomini più discussi d'Italia.
Eupalla ha detto Napoli
Critica
Gianluca Palamidessi
24 Aprile 2023

Eupalla ha detto Napoli

Una vittoria che certifica una stagione storica.
Mandzukic, il cervo bianco
Calcio
Annibale Gagliani
28 Aprile 2018

Mandzukic, il cervo bianco

Vivere lottando.
Non si vince per caso
Italia
Valerio Santori
12 Maggio 2022

Non si vince per caso

Se non ci credete, chiedete a Marotta.