Siamo onesti, guardiamoci negli occhi e diciamo la verità: la Juventus è già campione d’Italia, almeno virtualmente. Facciano gli opportuni scongiuri i lettori bianconeri, ma la cruda realtà è esattamente questa. La Vecchia Signora, sempre più scortata dal suo cavaliere portoghese (forse) senza macchia, ha già sfoggiato la sua indiscutibile superiorità, tanto da potersi permettere di scendere in campo anche senza l’ imprescindibile “Gioiello”.
Possiamo fare una colpa al Napoli per questo dominio? A mio avviso, decisamente no! Infatti il percorso intrapreso da “Don Carletto” è tutt’altro che banale e dovrà concludersi con il raggiungimento di una dimensione superiore, verosimilmente nella prossima stagione. In particolare, le tappe obbligate di questo salto di qualità sono rappresentate dall’abbandono dei visionari dettami tattici del Sarrismo, passando per l’inserimento dei mirati innesti, fino alla valorizzazione di una rosa che appare finalmente profonda, se osservata da una nuova prospettiva.
Dietro i Partenopei, l’Internazionale così cinica e fortunata, quindi audace, sta riconquistando credibilità, mentre sulla sponda rossonera la continuità sembra ancora dipendere dalla buona vena della coppia “Suso-Higuain”. Lecito aspettarsi di più dai ragazzi di Gattuso, anche in ottica di Nazionale. Invece nella capitale, la stracittadina ha sovvertito le impressioni emerse dalle primissime giornate, quando la Lazio sembrava possedere una marcia in più. Ora la ciurma di Inzaghi sta faticando a lasciarsi alle spalle i postumi del derby, mentre Di Francesco, superate le voci che annunciavano tempesta, è tornato saldamente al timone, sfruttando il buon vento portato da risultati incoraggianti.
Assolutamente da rimarcare la partenza di Fiorentina, Samp e Sassuolo, che appaiono in grado di competere per il settimo piazzamento, probabile ultimo biglietto per quella che fu la “Coppa Uefa“. Le sapienti mani di Pioli, Giampaolo e De Zerbi, a cui sono affidati tanti giovani di ottime speranze, faranno divertire gli appassionati. Anche il Toro può coltivare suggestioni europee, a patto che i Granata sappiano trovare equilibrio tra gioco e risultati. A questo elenco manca per ora la Dea, tutt’ora in psicanalisi nel tentativo di somatizzare la cocente delusione dell’eliminazione ai preliminari estivi. Ad ogni modo, confidiamo che l’impareggiabile entusiasmo della piazza e le paterne cure del Gasp rilancino gli Orobici.
Nella massima serie è tornato in pompa magna il Parma, collettivo che potrebbe addirittura evitare di soffrire fino all’ultima giornata, se confermerà questa solidità. Stesso discorso anche per Genoa e Udinese. Tra alti e bassi, il Grifone sta godendo della fin qui inesauribile vena realizzativa del fromboliere Piatek, mentre il tecnico Velazquez sta ancora plasmando le sue Zebrette. Riguardo Cagliari e Spal invece, le certezze sono da ricercarsi soprattutto tra le mura amiche, dove le due compagini dovranno necessariamente costruire le loro fortune. A proposito, menzione a parte per il restauro dello Stadio Mazza, tanto ben riuscito da non sembrare nemmeno italiano, ahinoi! Una cinquantina di chilometri più a sud, il nuovo Bologna affidato a SuperPippo è alla prese con vecchi problemi, tanto che sotto alle Due Torri ci si prepara a lottare fino alla fine della campionato.
Giunti alla conclusione della rassegna, troviamo Empoli, Frosinone e Chievo. I toscani hanno faticato a convertire in reti la manovra proposta, mentre i Ciociari patiscono una difesa troppo permeabile. Infine sembra pronto un avvicendamento sulla panchina dei Clivensi, che dovranno mettere punti in cascina prima che la situazione diventi irrimediabile.
Così, mentre il campionato si prende una pausa dopo aver emesso le prime sentenze, aspettiamo segnali di vita dalla Nazionale! Avanti Azzurri!