Oliver Ortmann è uno dei più grandi campioni di biliardo di sempre, e abbiamo parlato di sport, mentalità e della sua vita da (non) professionista. [English version at the bottom of the page]
Poche personalità sportive sono assurgono al ruolo di leggende viventi e sono emblematiche figure della loro discipilina, e ancora meno sono quelle che cambiano e forgiano uno sport cosi come Oliver“The machine” Ortmann ha fatto per il pool. Una cosa ancora più impressionante è la consapevole naturalezza che una volta toccato l’apogeo massimo si può continuare a crescere e migliorarsi, a prescindere da come la carriera sportiva procede e perché nonostante uno sia chiamato “the Machine” si possa fermare a riflettere e capire che la vita non è solo imbucare delle palline.
Mr Ortmann, lei ha vinto tutto questo: 44 volte il German Championship, 51 medaglie tra European Championships individuali e team, 33 medaglie all’ EPBF Euro Tour, due US open di pool continuo, tre Campionati del Mondo (di palla9 nel 1995 e di pool continuo nel 2007 e 2010). Quale di questa enorme lista di trionfi è il suo preferito?
Il mio preferito è di certo la vittoria del USA Open di pool continuo nel 1989, battei in finale Steve Mizerak, questo è di certo è la cosa più importante per me, il mio primo trionfo in USA, avevo solo 22 anni ed ero e sono, il più giovane di sempre a vincere questo evento. Andai in America da solo per giocare e vincere contro una leggenda del calibro di Mizerak: per me tutto questo è anche meglio del Mondiale…di certo la finale fu orrenda ma le mie emozioni e l’atmosfera era fantastica.
Qual è il suo rimpianto più grande nella sua carriera? Se potesse tornare indietro in una determinata partita, ad un determinato tiro, avrebbe fatto qualcosa di diverso.
Io penso che ce ne siano diversi, ma il pool è un gioco che dipende da diverse situazioni e dall’equilibrio di 15-20 punti, come concentrazione, stabilità mentale etc. ed ognuno di questi punti deve essere al livello perfetto. Se uno di questi non è allineato, si commette un errore. Siamo esseri umani e vorremmo sempre tornare indietro a determinate situazioni. Per me ce ne potrebbero essere centinaia dove direi: “Avrei voluto fare in maniera differente se avessi questa situazione ancora una volta”, ma non c’è una situazione specifica che riconoscerei come il mio peggiore errore, ma tuttavia ricordo quando avevo 18-19 anni ed ero al mio primo mondiale. Quarti di finale, possibilità concreta di andare in semifinale e feci un errore banale su una biglia semplice, questo errore me lo ricordo assai bene, ma per il resto come detto siamo umani facciamo tutti degli errori e per questo non c’è nessuna situazione in cui dico: “Oh, questo è il momento più deludente della mia carriera sportiva”.
La finale del 1989 contro Steve Mizerak. Ortmann all’apertura.
Quando e come ha incominciato a giocare a pool?
Avevo 6 anni ed allora i miei genitori avevano un pub, c’era soltanto un tavolo da bar a gettoni, comincia a giocare lì nel retro. All’ inizio era solo un hobby ma con il tempo molta gente cominciò a giocare ed i miei genitori decisero di aprire un “hobby club”, non un club ufficiale di biliardo: una volta un avversario di un altro club disse a mio padre “Hey tuo figlio ha moltissimo talento, mandalo a tornei ufficiali”, ed è cominciato tutto così: vinsi il primo torneo che avevo 12 anni. Di certo i miei genitori sono la mia più grossa fonte di ispirazione e motivazione, senza di loro io non sarei qui; quando cominciai negli anni ’70 non c’erano soldi nelle competizioni, solo trofei, ed io giocavo solo per divertimento e per vincere, non c’erano organizzazioni, nessuna federazione, quasi nulla. Senza i miei genitori nessuna chance di avere successo.
Questo approcio familiare e non professionale al gioco l’hanno portata ad essere una leggenda vivente… quanto è difficile essere una leggenda vivente?
Io non penso di esserlo…. Il pool è veramente uno sport piccolissimo in giro per il mondo, per questa ragione io non penso neppure ai trofei, ai soldi oppure ad altro. Se avessi raggiunto questi traguardi in qualunque altro sport probabilmente sarei milionario, ma nel pool è quasi nulla. Va bene, guadagni decentemente ma non ti rende ricco, così io non penso neppure di essere una leggenda vivente, non mi interessa per nulla: è stato un bel periodo e tutt’ora lo è, ma adesso sono concentrato sulla mia attività (http://www.ortmann-billiards.com/) perché ormai ho 50 anni, ci sono centinaia o migliaia di giovani che giocano veramente bene, e sta diventando sempre più difficile vincere un torneo e fare soldi attraverso il gioco. Quando era abituato a viaggiare in USA, Giappone, Cina e tutta l’Europa, era più per il desiderio del gioco e di vincere piuttosto che la necessità di vincere dei soldi o di vivere di biliardo, moltissimi giocatori lo fanno per vivere invece, ma io decisi circa 10-15 anni fa che in quel potevo sì vivere di biliardo, ma cosa sarebbe successo a 45-50 anni come sono ora? Ho una moglie, una casa, le mie fatture da pagare e se non avessi qualcosa alle mie spalle sarebbe veramente difficile da gestire il tutto e vivere. Così decisi di aprire il mio business; mi piace, è dura naturalmente, lavoro 14 ore al giorno ma tutt’ora mi diverto, ed ora gioco a pool senza nessuna pressione, e non voglio trovarmi nella situazione dove devo per forza imbucare una pallina per sopravvivere e perché ho bisogno di soldi per mangiare oppure altro. Ora ho 50 anni e voglio giocare per divertirmi, se avessi 25-30 anni rifarei tutto ancora una volta, ma uno deve pensare al futuro ed è quello che ho fatto.
Cosa pensa del livello di gioco in EU ora rispetto al suo tempo?
Ai miei tempi, Europa era la terza come livello di gioco, seconde le Filippine e primi gli USA, oggigiorno invece l’Europa è la più forte al mondo. Abbiamo moltissimi campioni del mondo dalla Germania, Inghilterra, Finlandia e moltissimi altri giocatori forti, addirittura i migliori, anche USA e Filippine hanno ancora dei giocatori di altissimo livello ma tutti insieme non possono piu competere con il livello europeo, mentre altre nazioni asiatiche come China, Taiwan hanno giocatori fantastici che possono competere a tutti i livelli.
Lei è stato il primo europeo a vincere il mondiale, lo USA open, era nel primo team europeo che vinse la Mosconi cup, un pioniere della disciplina: ha portato il livello di gioco del gioco europeo allo stesso livello di quello USA e tutto questo grazie a lei! Si è mai reso conto di essere un pioniere?
No, direi di no. Ai miei tempi era totalmente differente, non solo per il livello di gioco, ma anche per il coinvolgimento e l’ambiente: mi ricordo la prima Mosconi cup, era più che altro uno show, l’Europa giocava con dei giocatori di snooker in squadra come O’Sullivan, Davis, White e Higgins, era possibile fumare e bere durante le partite, era più un divertimento piuttosto che una competizione. Dopo alcuni anni è diventato un vero evento sportivo, ciò non di meno l’Europa aveva ancora i giocatori di snooker nel proprio team i quali erano buoni giocatori di pool ma non era una partita equilibrata contro gli USA, mentre oggigiorno abbiamo i migliori giocatori di un continente contro i migliori di un altro continente. Per queste ragioni non credo di essere stato un pioniere del gioco, mi sono solo divertito!
Lei ha detto che l’Europa ha il livello più alto nel gioco, seconda l’Asia e terzi gli USA, pensa anche questo cambierà oppure gli USA sono troppo persi nel gioco d’azzardo, nel fare gli spacconi e nelle loro regole diverse e con le loro specialità diverse da quelle europee?
Non posso dire molto riguardo USA ed Asia, mentre posso dire qualcosa sull’Europa. Ci sono veramente tanti giocatori giovanissimi e incredibilmente talentuosi, anche qui all’Eurotour bisogna stare attenti fin dal primo turno perché magari non si riesce neanche a pronunciare il nome di alcuni giocatori ma giocano veramente bene, i quali vengono da tutta Europa: Polonia, Albania, Grecia. 10-15 anni fa non me lo sarei mai aspettato qualcosa del genere ed ora bisogna prestare attenzione ad ogni paese in Europa, proprio per questo penso che il continente europeo sarà leader di questo sport per molti anni ancora, ora come ora non riesco a vedere molti giovani giocatori talentuosi in USA, ma non sono più molto coinvolto nel circuito americano e quindi può essere che mi sbagli.
Lei ha menzionato I giovani giocatori, pensa che per un giovane sia piu’ importante il talento o la pratica?
Di certo bisogna avere talento, e certo è necessaria anche la pratica, e molto importante è avere un supporto per allenarsi in proprio, uno deve avere una buona base per non dover pensare ai soldi, la possibilità di fare pratica senza dover pagare per questo e così uno potrebbe avere una ottima possibilità di diventare un buon giocatore, ma dopo di che uno deve avere talento e senza di esso ci si può allenare 10 ore al giorno e non avere grandi risultati. Spesso delle persone vengono da me perché vogliono che io insegni loro, e dopo un certo periodo mi chiedono un resoconto: a volte alcuni di loro piangono perché devo essere diretto e dico “guarda giochi bene ma non hai talento per andare avanti”. Io devo essere onesto e diretto, devo suggerirgli di non investire troppo tempo e soldi perché non porterà a nessun risultato, ed altre volte devo incitare altri giocatori che hanno talento per impegnarsi ed andare ancora più avanti. Ma in ogni caso devo essere onesto, qualcuno mi può odiare per ciò ma non mi interessa, io devo essere corretto.
Nel suo caso era più talento oppure allenamento? Oppure una buona combinazione di ambedue? Partendo dal presupposto che i suoi genitori l’hanno sostenuta in tutto.
Io penso di aver avuto un molto talento come prima cosa, perché nella mia vita sportiva non ho mai avuto un allenatore. Qualunque cosa abbia raggiunto è stato solo attraverso allenamento, imparando tramite l’esperienza e guardando altri grandi giocatori, ma appunto senza mai vere un allenatore che mi dicesse cosa fare o non fare. Cosi ho lavorato passo a passo per diventare un giocatore completo. Di certo ho avuto talento ma anche tanto desiderio di allenarmi, quando ero un bambino di 6/8 anni mi allenavo circa 10-12 ore al giorno….ma era veramente una vita fa!
Pensa che il pool le abbia date qualche lezione per la vita quotidiana? Come concentrazione, volontà di emergere, onestà e spirito di sacrificio?
Assolutamente! Lo sport è come uno specchio, tu puoi vedere il lato mentale e le caratteristiche mentre qualcuno pratica uno sport, quello che posso dire è questo se tu ora andassi sul tavolo ed io guardassi come giochi, quanto velocemente giochi, quanto sei concentrato, quanto tempo prendi tra un tiro e l’altro; e così dopo un po’ di tempo posso dirti quale tipologia di persona sei appunto perché lo sport è uno specchio. Da un altro punto di vista io non sono mai stato uno di quelli che si alza alla 7, alle 8 corsa, alle 9 palestra e poi 5 ore di allenamento sul biliardo, mai fatto ciò, mai! Ha sempre dipeso da come mi sentivo, perché per me non ha mai avuto senso allenarmi per un paio di ore sul tavolo se non me la sentivo realmente, ti rende solo più debole. Devi essere al 100% concentrato, non ti puoi allenare solo perché “devi” farlo, quando lo si fa ci deve essere solamente il biliardo nella tua testa nessun’altra cosa, perché se fai un errore diventi ancora più nervoso, ti lamenti, tutto sembra andare storto, per questo alcune volte è molto meglio non allenarsi piuttosto che fare qualcosa di sbagliato!
In una delle sfide con Efrem Reyes.
Quale è la sua specialità preferita nel pool? Palla 9, palla 8 oppure pool continuo?
La mia specialità preferita è il pool continuo, è il gioco in cui mi posso concentrare a pieno con tutto me stesso, posso creare la mia strategia ed inventare qualcosa. E’ una specialità in cui puoi fare veramente vedere cosa vali. Palla 9-Palla 10 è lo stesso gioco per me, dalla 1 alla 2 poi la 3….. Ok vanno bene, sono i giochi che la gente vuole vedere, ma non mi piacciono tanto quanto il pool continuo. Rimane il gioco più giusto e meritocratico, fin tanto che imbuco rimango sul tavolo a giocare, mentre nelle altre specialità molte cose sono cambiate, la spaccata alternata, modi diversi di comporre il triangolo iniziale, per questo non mi diverto più molto con questi giochi.
Quanto era difficile al vita del giocatore professionista?
Era incredibilmente difficile. Più giovane sei meglio la controlli. Ma quando hai 40-45 anni cominci veramente a soffrire il jat leg, i voli, il cibo….e poi cominci a pensare al futuro, ai soldi, alla casa. Come sai è difficile pensare a ciò quando si hanno 20 anni, allora ero felice di andare in giro per il mondo: USA, Asia oppure altri paesi europei, non mi importava molto, cambiavo ragazze, case, mi interessava solo giocare, ma quando si è giovani non si pensa mai al futuro. Ora voglio solo viaggiare quando ho voglia. All’epoca non avrei mai pensato di cambiare stile di vita, ora sono felice di aver fatto ciò! Allora ero affamato e volevo battere chiunque sul tavolo, anche mia nonna l’avrei uccisa sul tavolo da gioco, ero un cannibale, con rispetto dell’avversario certamente, ma per me vincere era la cosa più importante. Ora certamente voglio ancora vincere, nessun dubbio a proposito, ma sono meno affamato ed ho anche cose più importanti da considerare. Le persone cambiano idea e punto di vista. Le circostanze nella vita di ognuno possono cambiare e bisogna adattarsi, per questo ho deciso di cambiare.
Di che cosa ha bisogno il pool per diventare famoso, prestigioso e ricco come lo snooker?
Non è semplice da dire. Prima di tutto il pool ha diverse discipline: palla 8, palla 9, pool continuo ed altre, e se si volesse presentare il pool in televisione per renderlo interessante per gli spettatori non si possono avere troppe specialità, la gente non capirebbe tutte le sfaccettature e verosimilmente non apprezzerebbero il gioco e lascerebbero perdere. Mentre nello snooker c’è una sola disciplina ed è sempre la stessa, anche se non è semplice la gente riesce a capire perché deve seguire e comprendere le regole per un solo gioco. Nel pool inoltre c’è anche troppa azione: sembra più un gioco piuttosto che uno sport. Nello snooker i fans sono più rispettosi, applaudono per un bel tiro e basta, mentre nel pool se guardate ae Mosconi Cup in tv per esempio, la gente urla, si esalta e questo significa perdere il rispetto per il gioco. Penso che questa sia la principale ragione. Da un altro punto di vista, come le freccette per esempio, bevono mentre giocano, fanno confusione ed il pubblico è molto caldo ma hanno grandi tornei con grandi sponsor dietro le organizzazioni ed è per questo che è diventato un sport molto ricco e diffuso. Un ulteriore ragione sono le Federazioni: per esempio durante il mio periodo di massima attività, la mia Federazione non ha mai realmente supportato i giocatori più forti. Anche per congratularsi per il mio primo mondiale la Federazione tedesca ci ha impiegato quasi mezzo anno. Dopo il secondo ed il terzo titolo neppure si sono congratulati. Non è mai stato trasparente che cosa loro abbiano fatto e dove siano finiti i soldi. Di sicuro non sono stati spesi per sostenere i loro migliori giocatori come in altri paesi in Europa come Olanda, Finlandia oppure Polonia. Per far crescere il pool ci vogliono sponsor il che significa denaro e buone federazioni. Ma si deve partire dal presupposto che non si può collaborare con federazioni quali quella tedesca, italiana o spagnola o addirittura con l’EPBF (European pockets billiard federation) per via della loro egoistica visione della realtà: non gli piace collaborare. Quello di cui ha veramente bisogno il movimento del biliardo è un grosso sponsor che investa per creare un tour di eventi che possano essere seguiti in TV e su internet, e forse è possibile avere una chance, ma anche così le Federazioni non collaborerebbero perché non avrebbero profitti.
Pensa che il pool abbia sofferto di cattiva pubblicità? Per esempio ci sono molti film che riguardano questo sport ma tutti hanno come protagonista il gioco d’azzardo che gravita intorno al pool.
Beh, ciò cambia di continente in continente. In America è normale scommettere perché lo fanno su ogni. Agli europei piacciono più sport “gentlemen style” come golf, equitazione, corse di cavalli, e non molto quelli piccoli come il pool. A loro piace quello che possono vedere ogni giorno in TV. E’ quasi impossibile crescere in questo contesto.
Inoltre c’è il contesto culturale, lo snooker in UK è assai dentro la cultura inglese e fa parte della tradizione. Pensa che il pool non potrà mai essere come lo snooker anche perché manca questa tradizione?
Probabilmente hai ragione, in UK le persone preferiscono le cose antiche collegate alla cultura cosi come le chiese antiche, i castelli e le antiche tradizioni. Anche per questo non sono paragonabili, ci manca la cultura, gli sponsor ed anche le federazioni. Non c’è speranza e questo è molto triste!
Quale è il suo giocatore di biliardo preferito? E quale l’ha ispirato di piu’?
Ce ne sono alcuni, non solo uno. Di certo Efren “The magician” Reyes, poi negli anni ’90 in USA, quando comincia a giocare, c’era Steve Mizerak, grandissimo giocatore e persona fantastica, inoltre ho un grandissimo rispetto per giocatori europei come Ralf Souquet ed il filippino Bustamante. Fino ad ora non ho mai avuto un idolo, ma moltissimo rispetto per molti giocatori. Di sicuro Efren è il mio preferito.
Quando smetterà di essere un giocatore professionista?
Io non sono un professionista di pool, non lo sono mai stato, anche quando sono stato campione del mondo oppure quando vinsi lo USA open ho sempre avuto qualcosa oltre al pool, di certo collegato al mondo del biliardo, sono stato manager di una sala biliardo a Monaco di Baviera dal 1989 al 1998. Dopo di che aprii la mia sala personale per qualche anno, ed infine ho aperto il mio business. Io non potrei essere solo un giocatore professionista, alzarsi la mattina e giocare e basta, perché non c’è vero professionismo nel pool, solo alcuni giocatori riescono ad esserlo. Per intenderci uno è un professionista se guadagna almeno 70-100K all’anno e solo così può essere considerato un professionista. Se fai di meno, almeno ai miei occhi non sei uno sportivo professionista. Se non avessi vinto alcuni dei miei titoli più prestigiosi non avrei fatto abbastanza soldi per poter essere considerato un giocatore professionista. Io non ho mai pensato solo al gioco e basta. E’ troppo rischioso, e non voglio trovarmi nella situazione di dovere imbucare una 9 a tutti costi per dove pagare le mie bollette o altro. Per queste ragioni credo di essere e di essere stato solo un semiprofessionista e non ho mai voluto essere un professionista a tempo pieno. Ad ogni modo non ho mai voluto dare a me stesso una data di scadenza, fin tanto che mi diverto a viaggiare ed a giocare e non lo trovo faticoso lo farò, qualche anno fa ho deciso che viaggiare troppo spesso in USA ed Asia era troppo faticoso e non ne vale la pena a livello economico, con alcuni “grandi tornei” per arrivare in pari con le spese devi arrivare almeno in semifinale, ma viaggiare cosi lontano costa molto, molto stress, il jet lag e non posso lavorare al mio business e questo significa perdere soldi, tutto questo per cosa? Magari perdi una partita perché sei sfortunato e devi tornare a casa con nulla?! Quindi adesso gioco dove e quando voglio, se non voglio sto a casa e mi godo la vita.
English version
When your nickname is “The Machine” – Oliver Ortmann is one of the most brilliant biliari champions of all time. We talked about sport, attitude, and about his (non-)professional life.
Just a few sportive personalities have been assurged to the role of living legend and are overabundant figures of their discipline, and a even less change and forge a sport such as Oliver “the Machine” Ortmann did with pool. A more impressive issue is the naturalness and awareness of that once touched the highest apogee it still possible growing and improve regardless how the career is going because even if someone is called “the Machine” you can stop reflect and understand that: life it is not just potting balls.
Mr Ortamnn you have won all these competition: Which one of this huge list is your favourite one.
My favourite one was first US Open Straight Pool in 1989; when I beat Mizerak in the final, and that is the biggest thing in my mind because it was my very first event in US, I was there when I was 22 and I was and I’m still the youngest ever to have won that event and i travelled to US on my own to play and win against big legend as Mizerak. To me this is even better than the world championship…we had a terrible final but the feelings and atmosphere was fantastic.
Which one is your biggest regret in your career? If you could come back to that game to that shot, the one you would have done differently…
I think there are several, but I mean pool is a game which depends from the balance of 15-20 different points like concentrations, mental stability….and each point must stay at the perfect level to reach the perfect game. If one of this is not aligned, then you do mistakes: we are just human and we want always to come back to that point or that situation. For me, probably there are hundreds of them where I would say: “well I would have done differently if I have this situation again”, but there is no clear situation that I could name with my worst mistake, but I do remember a moment when I was 18 or 19 at World Championship. It was one of my first and I had the chance to reach the semi-final: I did an easy mistake on an easy ball, and I remember that clear but everyone is doing mistake for many reasons. We are all human and for this reason there is not a point that I said: “Oh, this is my most disappointing moment of my sport life”.
When and how you starter to play pool?
I was 6 years old when my parents had a pub, and there was just a bar table, a coin one, of course I started playing in the background: in the beginning, it was just a hobby for me. In the meanwhile, a lot of people were playing and they opened a hobby club, not an official billiard club, once an opponent of another club said to my father “hey your kid has talent send him to tournaments” and so it is how it started. I won the first tournament when I was 12yo, and definitely my parents are my biggest inspiration and supporters: without my parents, I would not be here. When I started to play in the 70s there were no money around the game, just trophy, I was just playing for fun and to win, so there was no organization no federation almost nothing, so without my parents I wouldn’t have chance to succeed.
This familyenvironment and this hobby way to start the game brought you to be a living legend…how difficult is being a living legend?
I don’t think I’m a legend…I mean pool is a really small sport world wide, so for this reason I don’t even think about titles, money or whatever. With all those titles that I have achieved in any other sport I would have been millionaire, but in pool is almost nothing. Okay in pool you earn good money but it doesn’t make you rich, so this is the reason why I don’t even think to be a living legend. It was a great time and still it is now, but now I’m focused on my business because I’m over 50; there are hundreds or thousands of young kids that are playing good pool and it is getting tougher and tougher to win a tournament and make money out of it. When I was used to travel to USA, China, Japan and all around the EU I was doing it more for the desire of winning than to make a living from it: now a lot of players are doing it to make a living out of it, but I realized 10-15 years ago that, in that time I could live with billiard but what would be happening if I get 45-50 as I am now, so I have to think about what I’m going to do? I get my wife; my house, my invoices to pay and if you don’t have something in background is really difficult to leave so I decided to open my business (http://www.ortmann-billiards.com/) ; I like it, it is hard – of course. I’m working 14 hours per day but I’m having fun, so now I want play pool without any pressure, I don’t want that situation where I do have to pot a ball to make a living and because I need that money to eat, I’m 50 and I want play for fun if I would be 25 or 30 I would repeat everything again but you have to think about the future and it was what I did.
What do you think about the level of the game in EU now compared to your time?
Back in my time Europe was maybe no. 3 in the world, 2nd Philippine and 1st USA. Nowadays Europe is the strongest in the world, we do have so many world champions from Germany, England, Finland and we do have some of the best players in the world beside USA and Philippine, they still have really good players, but all together they cannot compete anymore at Europe level. While Asia (China, Taiwan) they have fantastic and talented players and they can definitely compete and they are at the top of the world.
You were the first European player who won WC, USA open, in the first European team who won Mosconi Cup, so you were a pioneer, and you brought the level of European pool at the same level of USA and it’s all happened thanks to you! Have you ever realized to be a pioneer?
No, not really, back in my time it was totally different, not just for the level, but also the environment: I remember the first Mosconi Cup, it was more a show, Europe was playing with snooker players such as O’Sullivan, Davis, White and Higgins. It was possible to smoke and to drink during the match, it was more fun than a competition. After a while it turned into a pool event, because that time we had Snooker players, that are good pool player but it was not a fair match against USA players. Now we do have best players of one continent against best players of the other continent. So, for those reasons I don’t believe I was a pioneer, I just had fun!
You said EU has the highest level in the game, second Asia and 3rd USA, do you think this gonna change, or USA is too lost into gambling, hustling at their own games, size table and rules?
I can’t really say something about USA or Asia, while I can say about that level in EU, there are so many young kids that are incredibly talented and full of skills, here also at Eurotour you have to be aware from first round because maybe you don’t even know how to pronounce the name and they are playing so good. We have so many good players coming from Poland, Romania, Albania, Greece and 10-15 years ago I would have never expected something like that and now you have to take care of every country in Europe, and for this I believe Europe will be at the top position of this sport for many years, Ican´t see too many new talented players in the US, but I´m not really involved with the Pool circut anymore in the US, so maybe I´m wrong.
You have mentioned young kids, what do you think is more important talent really or practice?
Of course you need talent, and of course you need to practice, and important is the support to practice properly: you need to have a good background not to think about the money; then the possibility to training and don’t have to pay for it and then you have big chance to become a great player definitely, but after all you must have talent. Without it you can work 10 hours per day and don’t have great results. Often people come to me because they want me to teach them, after a while they ask me a resume about that, sometimes people cryi because I have to say -listen
buddy you are ok but you don’t have the talent to go further, I have to be honest, tell them to don’t invest to much time and money because it will not help you; as sometimes I have players that have talent and I tell to them: “go ahead you can do it”. But I must be honest, some people hate me but I must be like that.
In your case was more talent or training? Or a good combination of both? Taking the fact that your parents gave you a huge support in many possible ways
I think I had a lot of talent first, because I have never had a teacher in my life and what I have achieved was just trough practicing, learning by doing and watching other great players to copy, but never had a teacher that told me to do that or that. So I worked step by step to become a player. For sure I had talent and a lot of desire for practice, when I was a young kid 6/8 yo I used to practice 10-12 hours per day…but it was long time ago!
Do you think pool gave you lesson for everyday life? Like concentration, willing to succeed, honest and spirit of sacrifice?
Definitely! Sport is like a mirror, so you can see the mental side and his skills while someone is practicing sport, I could say if you go to a table now and I’m watching how you play; how fast, how concentrate you are, how much time you take for playing after a while, I could tell you which kind of person you are because it is a kind of mirror. By another way I have never been a kind of guy that woke up 7 in the morning, 8 jogging, 9 work out then 5 hours on the table: I never did it, never! It depends how I felt like, because it never made sense to me go to practicing for few hours on the table if you didn’t really want to. It makes you weaker, you need to be 100% concentrate, you cannot just practice because you have to, when you do that there must be just pool in your mind not other things, because if you make mistake you get nervous, you complain and everything is against you. Sometimes is even better not to train instead of doing something of wrong!
Which one is your favorite specialty in pool? 9-ball, 8-ball straight pool?
My favorite is straight pool, is the game where I could be really focused, I can create my game, invent something. Is a game where you have to show your value. 10-9 ball is always the same play from 1-2-3 bla bla…..ok they are kind of game and it is what people want, but I don’t like them as much as straight pool. It is the fairest game in the world, as long as I’m potting I play and I do have the right to stay on the table, while now in the other specialties many thing changed, alternate break, different racks, I’m not enjoying that any more that much.
How difficult was the life of a professional pool player?
It was bloody difficult. And younger you are better you handle it. When you get 40-45 you really start to suffer the jet lag, flights, food. Then you start to think more about future, money, home… you know it is difficult to say, when I was 20 I was happy to go around: USA, Asia, Europe, never minded, change girlfriend etc, go back to table: when you are young you don’t think about it. Now I just travel when I really want. Back in time I would have never thought to change, now I m happy to have made that change. That time I was so hungry and I wanted to beat everyone every time on the table, even my grandmother: I would have killed her on the table, I was a cannibal, with the respect of course, but for me winning was the most important thing. Now I still want to win of course but I’m not so hungry anymore and I have more important things to look after. People change point of view. Circumstances in your life change, so you have to adapt to it, that is why I have swapped.
What do you think pool needs to become famous, prestigious and rich as Snooker?
Is not easy. First of all because pool has several disciplines: 9 ball, 8 ball, straight pool, etc. If you want to present pool on tv, to make it interesting for the people you can’t have too much different games, people will not understand what is going on and thei are going to give up because they don’t really understand all the difference and rules. While in Snooker you have just one sport, it is always the same, even if it is not easy, people understood it and they will see just one kind of rule. Pool is presented with too much action, that gives more the idea of game than a sport. In Snooker, fans are more respectful, they clap they hand for a good shot and that’s it, but in pool if you watch Mosconi cup on tv for example, people is screaming and shout, that means your are losing respect for the game: I think this is the most important reason. By another side, you must see like darts sport: darts became a big sport and they are drinking and celebrating but they have big sponsor and they come out with big tournaments and that is why it is a big sport. Another reason are the federations, for example during my most active time, our federation never really supported the best players. Even honouringmy first WC title, the German federation needed more than half a year to honourand congratulate me. After winning the second and third WC title, they didn´t do anything. It was never transparent what they did and where all the money went to. But for sure, they haven´t spent the money to support their best players like they do in other EU countries like in the Netherlands or Poland. So, to let the pool grow, we need a good federation and sponsor, that means money. Since the fact that you cannot work with the federations like German, Italian, Spanish or with EPBF (European pockets billiard federation) because there is an egoistic view, they don’t like to cooperate. What the movement needs is a big company that put a lot of money to organize a tour and TV to follow it. Then it is possible to have a chance, but even like that the Federations will not like it because they will not do any profit.
Do you think pool also suffered from bad advertising? For example, there are many films about pool but they are all about gambling and so on.
Well, it depends from a continent to another. In USA gambling is normal, they bet on everything. European like more gentleman style sport like tennis, golf, horse racing; and not so much the small sport like pool, they like what you could see every day on TV. It is almost impossible to grow up in this context.
Also there is a cultural background: Snooker in uk is so deeply inside the British culture and tradition. Do you think also pool couldn’t be like Snooker because tradition are missing from the background?
Maybe you are right, in UK they like old things linked to the cultured, such as old church old castle and old traditional. So again they is not possible to compare, we are missing culture, sponsors and most than everything federations. There is no chance and it is really sad.
What is your favorite billiard player? And which one inspired most?
There are quite a few not just one! Of course, Efren Reyes, “the magician”; then in USA back in 90s when I start play over there Steve Mizerak was a legend and a really nice person, and I have huge respect for European players such as Ralf Souquet, and Bustamante from Philippines. So far I never had an idol, but a lot of respect for many many players. But yes, definitely Efren is my favorite.
When do you think you will stop as a professional pool player?
I’m not a professional player, I have never been, always, even when I won WC and USA Open. I always had something beside pool, of course linked to billiard world like managing a pool room (in Munchen) from 1989 to 1998. After this I had my own pool room for few years, and then I opened my business. I couldn’t just be a pool player, wake up in the morning and just play pool, because there is not a professional pool players around the world, just a few! I mean to be professional player means earn at least 70-100k per year and it could be called professionalism. If you do less, on my eyes it is not professional sport. I mean if I would have never won some of the biggest things to make some good money I would never be able to be professional player. I never thought to just play pool and do nothing else. It is too risky, and I want to have something on my side and don’t find myself in the situation where I need to pot the 9-ball otherwise I can’t pay my bills. So, for this I think I have been and I am semiprofessional player, and I never wanted to be a full time professional player. Anyway I didn’t give to myself an expiration date, as long as I’m having fun traveling and playing and it is not so hard I will do; few years ago I have realized that I don’t want travel anymore so often to Asia and USA if the money is not so good, so there some “big tournaments “ where if you don’t achieve the semifinal you lose money and that doesn’t make sense you travel to USA or Asia which cost a lot of money, you have jet lag, you get stress then you can’t work for your business that means you lose money over there for what? And maybe you lost your match 9to8 because your opponent was lucky and you have to go home. So now I just play what I like and where I like, if don’t want go somewhere I just stay at home and enjoy my life.