Papelitos
07 Febbraio 2022

I want you, Serie A TIM!

Siete pronti a trasferirvi a Nuova York?

A tutti i dirigenti FIFA: non crediate che del vostro Mondiale ci importi più di tanto. Non crediate che un’eventuale esclusione a marzo cambi per noi italiani qualcosa. Siamo sempre il Paese più bello del mondo, o’ mare, o’ viento, o’ mandolino ce l’abbiamo solo noi. E se proprio lo volete sapere… Vi abbiamo pure già rimpiazzati. Abbiamo già preparato un torneo parallelo in America con tutti i crismi che promette ricavi da urlo, e così il prossimo inverno mentre in Qatar giocheranno i vostri Messi, Neymar e compagnia bella noi invece ci spareremo Salernitana-Genoa in the USA! Alla facciaccia vostra! Non ci credete? Beh andatevi a leggere lo scoop di tuttomercatoweb pubblicato venerdì. 

È tutto pronto, ci dispiace per voi. Andrea Butti, Head of Competitions della Lega, ha rivelato al mondo intero un maxi-progetto «sul tavolo da un paio di mesi», mica «una cosa estemporanea». Un torneo da «una ventina di giorni in tutto», che per la prima volta nella storia si propone di traslocare l’intera Serie A nel paese dello Zio Sam. Le squadre si sfideranno secondo una  formula che prevederà gironi e scontri diretti, e tutte e venti risiederanno, giocheranno e si alleneranno per il periodo del torneo in una stessa struttura-bolla. Like NBA, yes, just like NBA! Pare ci sia pronta pure la CBS a riempirci di soldoni, perché si sa che gli americani stravedono per le progressioni di Saelemaekers, le incornate di Joao Pedro, ma soprattutto per le punizioni di Biraghi.

«Ci siamo posti una domanda sportiva. Cosa fare per tenere alto il livello della preparazione dei giocatori durante la pausa? I ragazzi devono lavorare ma anche giocare partite, perché di fatto sarebbe un precampionato».

Andrea Butti

In sostanza lo fanno anche per i giocatori, per consentire «a tutti di arrivare a gennaio alla pari con chi parteciperà in Qatar»: giustamente, trasferire venti squadre negli Stati Uniti era la prima opzione a cui chiunque avrebbe pensato. Ma al di là di ciò, l’obiettivo primario della “missione esplorativa” di Luigi De Siervo (AD della Lega Serie A) e di Michele Ciccarese (Direttore Marketing), volati a New York per valutare la fattibilità dell’operazione con sponsor e broadcaster, resta quello di fare cassa ma nel contempo di «non generare nulla che possa fare oscurità o creare danno a FIFA o ad altre istituzioni».

Insomma, per essere ancora più chiari, il tutto sarà strutturato «per non andare in contemporanea con le gare del Qatar». Che non si dica che vogliamo sabotarvi. Ekuban e Gagliolo li faremo giocare solo quando a Doha è notte fonda, ve lo garantiamo. Poi certo, magari potrebbe succedere che nei luminescenti stadi qatarioti qualche tifoso francese o tedesco non riesca a resistere alla tentazione, e sbirci ossessivamente i risultati del nostro super torneo mentre la sua nazionale è in campo… Beh, amici della FIFA, ci dispiace molto ma su questo non possiamo proprio farci nulla. 


Il calcio negli States è in grande crescita, ma dipende come


Ci dispiace ma abbiamo imparato la lezione, tutto qua. Vi ricordate quando non ci siamo qualificati per il Mondiale in Russia del 2018? Ecco, noi di quella esperienza abbiamo fatto tesoro. Abbiamo triplicato gli investimenti sul settore giovanile, o magari fatto giocare più italiani? Macchè! Confessiamo anzi che proprio dopo la mancata qualificazione abbiamo introdotto una norma chiamata “Decreto Crescita” che ha reso più conveniente pagare gli stipendi dei calciatori stranieri rispetto a quelli dei nostri connazionali, anche nelle primavere. Abbiamo elaborato una soluzione per permettere alla nazionale di arrivare ai playoff di marzo con più giorni di allenamento sulle spalle, magari spostando il turno di campionato immediatamente precedente? Macché! Siete ancora completamente fuori strada. 

L’unica grande lezione che abbiamo imparato è stata fondamentalmente questa: che mentre tutto il mondo giocava in Russia il vostro bel Mondiale, noi, qui in Italia, abbiamo perso un sacco di soldi. E allora vi avvertiamo che questa volta non andrà così. Nossignore. Che non si dica poi che le nostre istituzioni non ci sanno fare! Questa volta abbiamo avuto il colpo di genio, il guizzo, l’illuminazione! Serie A in the USA e tanti saluti a tutti! Serie A in the USA e vai con la samba! Come l’NBA, come Springsteen! Ah, e quasi ci scordavamo: forza azzurri!

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