I boomer e gli ex giocatori ci salveranno (per ora).
«Secondo me stiamo esagerando. Forse adesso le cose sono cambiate, ma se ripenso a me in uno spogliatoio non potrei mai immaginare di essere allenato da una donna. Con tutti i discorsi, più umoristici, che ne derivano». Così ha parlato Wesley Sneijder a ‘Veronica Offside’, programma televisivo olandese, interpellato sulla possibilità che addirittura la Nazionale inglese (le femministe pensano sempre in grande) potesse arruolare un CT donna. Si è fatto addirittura un nome, quello di Sarina Wiegman, attuale allenatrice della nazionale femminile inglese e per l’appunto ipotetica successor… (come si dice al femminile? Boh vabbè) di Gareth Southgate sulla panchina dei Tre Leoni.
Quindi Sneijder ha continuato: «Non ho nulla contro le donne, ma credo che stiamo un po’ impazzendo. Sentivo dire che bisogna provarci, dobbiamo rompere qualcosa, ma perché? Cosa dobbiamo sfondare? Dovremmo fermarci tutti. Se succede, succede, ma stiamo affrontando troppo questo discorso. Parlarne ora è già eccessivo. Lasciamo che accada. Forse capiterà, forse no, ma stiamo spingendo troppo e ritengo sia solo controproducente».
Wesley Wesley, ma chi te l’ha fatto fare! La recente vittoria alle elezioni di Wilders nella tua Olanda, populista ed euroscettico di destra-destra, ti ha forse fatto dimenticare l’epoca in cui viviamo? Quella in cui per citare Chesterton bisogna “attizzare fuochi per testimoniare che due più due fa quattro, sguainare spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate” e, aggiungo io, subire crocifissioni social-mediatiche per affermare che una top nazionale mondiale di uomini debba essere allenata da un uomo?
Inutile che il tuo compagno di merende, ed ex calciatore pure, lui Pierre van Hooijdonk ti abbia dato manforte nello show ‘Studio Voetbal’, affermando: «Non riesco a immaginare Sarina Wiegman entrare nello spogliatoio di una squadra con gente come Rafael van der Vaart (presente anche lui allo show). Perché no dite? Bene, allora mi chiedo se siete mai stati in uno spogliatoio. Possiamo dirlo? Per me si tratta di un po’ di credibilità nei confronti del proprio gruppo di giocatori. Non sto dicendo che le donne non abbiano credibilità, ma ne hanno meno di un uomo in uno spogliatoio di uomini».
«Non si tratta di chi è migliore, ma di come stanno le cose»….