Parabola della prima storica rivista dedicata al tifo organizzato.
Ci sono simboli che con il passare del tempo diventano dei veri e propri emblemi, icone indelebili di periodi storici, movimenti, pensieri. E così mentre la Gran Bretagna diveniva sempre più fucina di nuove vibranti spinte giovanili e di sottoculture che si sarebbero diffuse in tutto il mondo, anche l’Italia sperimentò quell’eclettica propensione giovanile nel distinguersi; un’esigenza esistenziale che non si esauriva nell’anti-conformismo ma diventava creatrice, che dalla ribellione, da uno sguardo nuovo e da prospettive differenti rispetto alle precedenti generazioni avrebbe dato luogo non solo a tendenze e mode, ma e vere proprie tradizioni. Così è stato per il movimento ultras, che si è poi sviluppato e consolidato. Il simbolo, divenuto emblema, di questo movimento è la rivista Supertifo.
Nel frattempo (o, per meglio dire, soprattutto nel nuovo millennio) l’ascesa dell’universo smart, delle immagini e dei social, della cultura e dell’informazione accessibile con un click, ha contribuito in maniera decisiva alla crisi della carta stampata. Molti hanno cavalcato l’onda, aggiornandosi e riadattando i contenuti alle nuove richieste del mercato; altri invece non sono riusciti a riaffermarsi nel nuovo contesto mediatico globale. Emblematico, in tal caso, è lo straordinario percorso di Supertifo, la più amata rivista sul movimento ultras in Italia ed in Europa.
Un iniziale esperimento nato a metà anni 80 come supplemento di Tuttocalcio – famosissimo giornale icona di quegli anni – che nel giro di pochissimo tempo diventa indipendente, trasformandosi in un punto di riferimento per una generazione di tifosi che si catapultava negli anni d’oro, non solo del fenomeno ultras, ma di tutte quelle sottoculture urbane oramai scomparse.
Una rivista più unica che rara
L’analisi sulla lunga storia della rivista parte necessariamente da fattori culturali che, in spazi e modi differenti, ne hanno condizionato una frenetica ascesa e successivamente un lento declino. Il contesto in cui si sviluppa Supertifo è quello altamente diversificato degli anni 80, composto da strascichi ideologici, nuove tendenze e mutamenti sociali. Mentre il calcio Italiano vive il suo massimo splendore, il fenomeno ultras gioca un ruolo chiave già da almeno un decennio nel mondo del pallone.
Ancora nel presente assistiamo forme di demonizzazione preventiva dello scenario ultras in blocco, nonostante sia un argomento trattato e ritrattato (non sempre in maniera razionale); in quegli anni tuttavia vigeva una totale disinformazione in merito, dovuta in gran parte ad un’ignoranza – nel senso etimologico di mancanza fattuale di conoscenza – diffusa. I giornali, le televisioni, i fotografi infatti si tenevano ben distanti dall’avvicinarsi a quel mondo, e al grande pubblico arrivavano poche notizie e molte leggende.
In un panorama simile, la neonata rivista si pose all’avanguardia nel contesto editoriale: da un lato raccontando e delineando le diverse sfaccettature degli altri“protagonisti’’ delle partite, gli ultras; dall’altro rappresentando un pionieristico portale cartaceo di discussione, dibattito, scambio e comunicazione tra i diretti interessati, i tifosi. La struttura del magazine, infatti, è tutt’altro che omogenea. Particolarmente incline al cambiamento ed al rinnovo, nel corso degli anni si arricchisce di sostanza, andando oltre la materia prettamente fotografica dei primissimi numeri ed abbracciando un approfondimento culturale fulcro del suo successo (tutt’ora, malgrado sia scomparsa, rappresenta la più elevata fonte di documentazione in quanto a ”movimento ultras” presente in Italia).
Ai primi lettori si presenta con una dimensione medio-piccola, simile a quella di un libro, caratteristica che poi l’accompagnerà per tutto il suo percorso salvo circa un biennio a cavallo tra 2011/2013, dove le dimensioni saranno più grandi, ma i lettori saranno purtroppo già molti di meno. All’interno vi è un variegato ventaglio di contenuti.
Oggi risulta tutto più semplice. Internet e YouTube, la presenza di tanti video riguardanti le curve, permettono di osservare, ascoltare, prendere spunto e riadattare al meglio nel proprio contesto, magari cambiando una o due parole. Un tempo era totalmente diverso. […]
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