È il 15 gennaio del 2023 e il Sassuolo ospita la Lazio. I biancocelesti vincono con due reti di scarto e a fine partita scatta la contestazione del tifo neroverde, che già durante la gara aveva esposto uno striscione piuttosto eloquente: «Il profitto la vostra passione. Risultato? L’ennesima delusione». È un evento raro da quelle parti, una cosa come la contestazione.
Lo è a tal punto da scatenare sui social la facile ironia dei calciofili da un tweet e una notte (‘ah, perché ora il Sassuolo ha pure dei tifosi?’) e sui media nazionali analisi esclusivamente di campo (‘troppe sconfitte, crisi del gioco, progetto in discesa’). In entrambi i casi, le reazioni (uguali e contrarie) all’evento mancano il punto della questione: chi sono i tifosi del Sassuolo o meglio, chi erano i tifosi del Sassuoloprima dell’avvento di Mapei?
Una foto testimonianza di un tifo giovane, bello, spensierato (anni Novanta)
Per rispondere a una domanda simile, occorre indagare con serietà e spirito critico una piazza che ha subìto lei stessa – suo malgrado – la storica promozione in Serie A (2013). La verità, come vedremo, è che non solo il Sassuolo aveva una sua tifoseria – magari non numerosissima vista la statura ‘provinciale’ del club, ma comunque degna di nota – ma che quella stessa tifoseria – che oggi diserta il Mapei Stadium – non ha mai visto di buon occhio l’occupazione dell’impianto fu Stadio Giglio (dal 2012 ribattezzato Città del Tricolore) appartenente alla Reggiana da parte della società neroverde. Parliamo di uno stadio, si legge sul sito ufficiale del club amaranto, «alla cui costruzione [contribuirono nel 1995] i tifosi amaranto grazie alla sottoscrizione di 1.026 abbonamenti pluriennali, [rappresentando] il primo caso in Italia di impianto calcistico di proprietà del club cittadino».
Come ha scritto Gabriele Boscagli nel maggio del 2022, «si può definire catastrofica la gestione del Sassuolo di questo evento? Noi pensiamo proprio di sì». Nel caso specifico, Boscagli si riferiva alla gestione dei biglietti venduti dalla società neroverde in occasione di Sassuolo-Milan, partita che ha visto i tifosi rossoneri sparpagliati per tutto l’impianto, persino nella curva neroverde del Sasol. Un’eventualità prevista con largo anticipo dai tifosi di casa, che a fine primo tempo hanno esposto lo striscione:
«Uno scenario d’eccezione!? Questo stadio è un’umiliazione».
Nello stesso articolo Boscagli denunciava quindi le colpe di una società che se da un lato ha permesso al Sassuolo di stabilizzarsi in Serie A – non è più scesa in B dal 2013 ad oggi, e ha anzi centrato una storica qualificazione in Europa League nel 2016 – dall’altro ha praticamente fatto morire ogni legame col tifoso […]
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