Nasceva 105 anni fa un club che ha riassunto la storia del ‘900.
Lo stadio Giuseppe Grezar di Trieste, intitolato al concittadino morto nella strage di Superga – già ribattezzato “Del Littorio” durante il ventennio -, è ubicato nella zona di Valmaura e rappresenta l’impianto storico della città. Nel 1946, però, si chiamava solamente “Comunale”, e con i suoi poco più di seimila posti a sedere ebbe il primato di ospitare, tra le proprie mura, incontri di due campionati di nazioni diverse.
All’epoca infatti la Triestina non era la sola squadra che vi giocava le partite casalinghe, ma era paradossalmente in compagnia dell’Amatori Ponziana, compagine cittadina che però militava nella dirimpettaia lega jugoslava grazie ai finanziamenti di Belgrado. Così, per tre anni, il pubblico passò dal poter assistere alle prodezze del Milan a quelle della Stella Rossa, dai campioni della Juventus a quelli del Vojvodina di un giovanissimo Vujadin Boskov. Ecco solo un assaggio della intensa e controversa storia che ha coinvolto questa parte di territorio, fortemente contesa ed al centro di fragili dinamiche fra alleati e blocco sovietico.
LA STORIA
La città di Trieste aveva assunto, già da alcuni secoli, un ruolo nevralgico nello scacchiere europeo. La sua posizione così caratteristica, ultimo baluardo europeo prima di catapultarsi tra i Balcani, ha fatto sì che venisse spesso coinvolta nelle strategie geopolitiche delle varie potenze (il principale oggetto del contendere è sempre stato l’ampio porto, che affaccia sull’Adriatico). Di conseguenza, come capita alle importanti zone marittime, ci fu un’invasione di popoli, lingue e religioni che contribuì a creare un fervente centro cosmopolita formato da comunità slovene, serbe, croate, ungheresi, inglesi, ebraiche e greche, per citare solo le principali…