E se Ferrari non sfrutta al meglio la macchina.
Ferrari, e adesso? Ieri nel Gran Premio del Canada sul circuito Gilles Villeneuve abbiamo visto la F1-75 essere la vettura più veloce in pista, ma a vincere è sempre Max Verstappen. Sainz non va oltre il secondo posto e Leclerc conclude la sua buona rimonta dal fondo in quinta posizione, dietro alle Mercedes di un ritrovato Hamilton e del solito, solidissimo, George Russell. Giugno si sta concludendo, si avvicina il giro di boa della stagione ed è necessario in questo momento per la Ferrari – partita bene a inizio campionato – svoltare i risultati altrimenti il Mondiale si potrebbe chiudere molto prima di quello dello scorso anno.
Verstappen, dopo l’inizio di stagione deficitario soprattutto per demerito della sua Red Bull, sta tornando in formissima e in questa gara è sembrato imbattibile. Carlos Sainz, pur godendo del DRS per una decina di giri, non è mai riuscito nemmeno a impensierirlo o – per gli intenditori di ippica – a buttare il “musetto davanti” all’olandese volante, che sembrava sotto pressione ma in realtà aveva il pieno controllo della situazione. E infatti ha vinto allungando all’ultimo giro.
Max non sbaglia niente, in Canada non ha sbagliato una curva, non sente la pressione, soprattutto se a mettergliela è un Sainz che ad oggi non sembra essere un personaggio che anche solo a livello umano possa mettere paura al campione del mondo. Lo spagnolo ha fatto una ottima gara, ha portato a casa una seconda posizione importante soprattutto per il campionato costruttori visto il ritiro di Checo Perez per noie meccaniche-idrauliche all’ottavo giro, che per i ferraristi può essere un segnale di buone notizie. Ma non si può sperare nei problemi degli altri.
La verità è che l’unico “equipaggio” che può mettere in difficoltà Verstappen è Leclerc con la Ferrari, meglio se quella vista a inizio anno nel confronto agli avversari.
Il monegasco ha fatto dei sorpassi meravigliosi nel suo recupero dalla diciannovesima posizione, soprattutto i due sorpassi sulle Alpine di Alonso e Ocon hanno alzato il livello dello spettacolo sportivo (in generale mediocre) della gara. Sainz invece sembra molto veloce ma non competitivo per il campionato, questo è quello che sta dimostrando da inizio anno, e sembra quindi essere arrivato il momento per il Cavallino Rampante di decidere le gerarchie come le hanno già decise gli avversari (al di là delle dichiarazioni pubbliche).
Binotto guarda la parte del bicchiere piena, si dice contento a fine gara di aver recuperato qualcosa nel campionato costruttori (grazie al ritiro di Perez), dove la Ferrari è seconda a 76 punti davanti alla vituperata Mercedes di 40, ma è da qualche weekend di gara che i risultati e soprattutto i punti portati a casa dalle Rosse sono crollati in termini qualitativi e quantitativi. Chiaro che nell’economia di un Mondiale anche in casa Red Bull si presenteranno problemi di affidabilità (ma hanno già dato ad inizio anno, da ricordare), chiaro come dice Charles che “bastano due vittorie e si torna davanti”, ma contro questo Verstappen i jolly finiscono presto. L’unico soggetto che può batterlo è una Ferrari tutta compatta a sostenere Leclerc.
Anche perché quando è mancato Verstappen c’è stato Perez davanti negli ultimi Gran Premi, e il team austriaco si sta confermando come la squadra che più migliora durante la stagione. Il GP del Canada, in generale, non ha offerto molto spettacolo oltre all’inseguimento Ferrari-RedBull negli ultimi quindici giri, dopo la safety car causata da Tsunoda. Nei circuiti cittadini è evidente la difficoltà che hanno le vetture di nuove generazione, ingombranti come non mai già di base e che diventano enormi e insuperabili nei tratti stretti.
Per fortuna (sic!) c’è il DRS anche se spesso non basta nemmeno quello. Ed ecco che abbia assistito a file indiane di vetture incollate l’una all’altra, stile Montecarlo.
Come il trenino che ha trovato Leclerc in uscita dopo la seconda sosta, dove il team ha peraltro commesso un errore che ha influito sulla posizione in pista. Una gara che ci ha tolto, causa strategia sbagliata da parte di Alpine, la possibilità di rivedere Alonso in lotta per la vittoria o comunque in zona podio, dopo l’illusione della qualifica in cui il Leone di Oviedo, sul bagnato, ha tirato fuori la classe del campione con uno straordinario secondo posto davanti a Sainz. Il ritorno sul podio l’ha compiuto invece Lewis Hamilton, che pian piano sta risalendo la china anche grazie ai miglioramenti della sua Mercedes.
Ora la carovana si sposta in Inghilterra per il GP di Silverstone tra due settimane. La Ferrari con Leclerc tirerà un po’ il fiato con due power unit fresche, mentre Red Bull è pronta a portare nuovi aggiornamenti. Stesso discorso per Mercedes, che sembra addirittura puntare a una versione C della monoposto. Oggi come non mai stiamo vedendo quanto, comunque, l’uomo nella macchina continui a contare, soprattutto quando c’è da mettere l’ultimo 1% per la vittoria. Leclerc quell’1% sembra averlo, anche se in alcune occasioni è ancora troppo caldo rispetto a un freddo e consapevole campione qual è Verstappen. L’olandese invece non sbaglia una curva e non basterà il DRS per batterlo. Serviranno gli attributi, e ovviamente non sbagliare più.