Altri Sport
26 Maggio 2021

Verstappen è il rivale perfetto per Hamilton

Finalmente in Formula 1 c'è storia.

La portata dell’evento è storica: mai Max Verstappen e Red Bull erano stati in testa alla classifica mondiale nell’era ibrida. Il sorpasso a Lewis Hamilton e Mercedes si è concretizzato al termine del Gran Premio di Monaco: Max, al primo successo nel Principato, ha inflitto una severa lezione al rivale in uno dei circuiti più difficili e affascinanti del Circus. Se poi è vero che le stradine di Montecarlo esaltano le abilità del pilota più che quelle del mezzo, per Hamilton questo sarà un duro colpo da digerire.

Verstappen ha dunque acceso il fuoco della rivalità: il caso track limits in Bahrain, la ruotata al Tamburello e le scaramucce del Montmelò avevano lasciato in dote il presagio di un mondiale finalmente equilibrato. Verstappen è passato dalle parole ai fatti: l’olandese, investito da critica e risultati a erede dello scettro di Lewis, ha coronato un inseguimento iniziato (a parole) nell’inverno 2019, con alcune dichiarazioni al veleno indirizzate al britannico:

«Sulla Mercedes vincerebbe il 60% dei piloti in griglia». Poi una profezia: «Devi essere nelle condizioni di poter mettere il tuo rivale sotto pressione: se ci riesci allora gli complichi parecchio la vita».

Max Verstappen

Missione compiuta. Oggi, a una stagione di distanza, Verstappen è leader del mondiale e la pressione è tutta sul sette volte campione del mondo. L’assist servito a Montecarlo da Leclerc e Ferrari (che ha confermato il cedimento del mozzo della ruota posteriore sinistra causato dall’incidente nelle qualifiche) è valso all’olandese il primo posto nella classifica iridata: Max guida il mondiale a più quattro su Hamilton, che nel Principato non è andato oltre un anonimo settimo posto.

Verstappen F1
Lewis Hamilton ha finalmente trovato un degno rivale

Già dalle prove libere del giovedì, l’asso britannico aveva lamentato qualche criticità di troppo sulla sua Mercedes. Feedback non recepiti dalla squadra e tensioni sfociate in un duro confronto prima del gran premio. La pessima strategia in gara ha fatto il resto: Lewis ha chiuso alle spalle di Aston Martin e AlphaTauri dopo una sosta troppo anticipata e una serie di team radio stizziti nei confronti del muretto. Nel dopo gara, Lewis ha liquidato la questione:

«Non voglio parlarne troppo, ma dobbiamo lavorare tanto su quello che è accaduto qui perché non si può ripetere».

Nel box Mercedes si respirava un’aria pesante. Il ritiro del ‘paperino’ Bottas ha aggravato il bilancio della casa di Stoccarda: oltre al mondiale piloti, il team di Toto Wolff ha subito il sorpasso da Red Bull anche nei costruttori. I successi di Hamilton a Portimao e Barcellona avevano alleggerito la pressione portata da Verstappen e Red Bull a inizio stagione, eppure a Monaco è arrivato un brusco stop che ha rilanciato le ambizioni del team di Milton Keynes. In un simile contesto, la rivalità tra Verstappen e Hamilton è vicina al punto apicale. Sfida di nervi, oltre che di velocità.

Dopo la sconfitta a opera del compagno di squadra Nico Rosberg nel 2016, Hamilton ha fatto della forza mentale uno dei suoi fattori di successo. Solidità che sembra ora vacillare dinanzi alla sfrontatezza di Verstappen. Anche perché la gara di Montecarlo ha messo in luce qualche mal di pancia di Hamilton nei confronti di Mercedes: il rinnovo last minute dello scorso inverno non ha scacciato le nubi di una possibile separazione al termine della stagione; la crescita di Max e Red Bull, inoltre, ha posto Hamilton sulla difensiva.

I piloti del Team Mercedes in questa stagione dovranno fare gli straordinari

Ma Lewis, da gran comunicatore qual è, non ha nascosto le difficoltà, anzi ha colto la palla al balzo per rilanciare la sfida. Così aveva commentato il duello con Verstappen prima del Gp di Spagna:

«Max Verstappen è incredibilmente veloce e affamato di vittorie e titoli. Ma lottare contro un team è lo scenario che preferisco, vi ricordate contro la Ferrari?».

Scaramucce (almeno verbali) proseguite nel fine settimana monegasco. «Max sente di avere molto da dimostrare. Ho fatto attenzione a lasciargli spazio, altrimenti avremmo avuto un incidente», ha sottolineato Lewis in riferimento alle manovre di Max a Imola e Barcellona. Piccata è arrivata la replica del pilota Red Bull: «Non ho nulla da dimostrare. Evitare i contatti penso che valga per entrambi. Quindi abbiamo fatto bene, questo è vero. Speriamo di poter continuare a farlo e di proseguire a battagliare in pista uno contro l’altro».

A chiudere il cerchio delle dichiarazioni al veleno, sono arrivate quindi le parole di Verstappen in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:

«I giochini mentali di Hamilton? Li considero stronzate. Sono abbastanza forte, nella mia mente, per sapere quello che devo fare per vincere». Non è mancata poi una bordata rivolta al rivale: «Lewis non ha mai dovuto lottare per il titolo negli ultimi anni. Anche con Seb non ci fu vera battaglia».

Piuttosto caldi anche i rapporti tra Mercedes e Red Bull. In vista del Gp di Baku (in programma il 6 giugno), è atteso un reclamo di Mercedes sulla flessibilità delle ali posteriori di Red Bull. Da Stoccarda, inoltre, non è passata inosservata la campagna acquisti di Helmut Marko tra i motoristi Mercedes in vista delle prossime stagioni in cui Red Bull produrrà autonomamente i propri motori dopo l’addio di Honda.

Per Hamilton comunque c’è un nuovo e insidioso avversario da battere, e questo è la pressione. Sull’argomento aveva detto la sua anche Fernando Alonso: «Bisogna ancora vedere Hamilton lottare sotto pressione. Quando hai un buon pacchetto e l’altro pilota fa incidenti e tu allunghi in classifica, tutto sembra tranquillo. Ma se il distacco è di uno o 10 punti le cose cambiano, lo stress è diverso, gli errori sono diversi, i messaggi radio sono diversi». Lewis ha messo nel mirino un’altra sfida: vincere e, al tempo stesso, convincere. Stavolta contro il rivale più ostico, giovane e sfrontato che potesse incontrare.

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