Calcio
05 Ottobre 2021

Il futuro del calcio? Lo decidono i vecchi

Wenger come Perez: giudici supremi del pallone che verrà.

I potenti del pallone, da Florentino Perez ad Arsene Wenger, sono mangiati da un’ansia di rinnovamento calcistico. Dall’idea Superlega a quella del Mondiale ogni due anni, a sorprendere è l’età media delle brillanti menti portavoce (e ideatrici, in parte) dei progetti: 74 e 71 anni. È curioso, non trovate? Il futuro del calcio è a rischio, dicono entrambi. Dobbiamo cambiare le cose, o sarà troppo tardi, ripetono con toni apocalittici. Ma il futuro non è loro, e in questo dovere alla prima persona plurale non c’è affatto un «noi».

«Noi», a dirla tutta, siamo stati esclusi da un bel po’. Noi tifosi, ma anche noi futuri fruitori e lavoratori dello sport. Una cosa che non ci si chiede mai è infatti con quale diritto Perez (Superlega) e Wenger (Mondiale) dettino la linea del calcio che verrà. Certo, almeno Wenger in quanto responsabile FIFA per lo sviluppo del calcio ha un ruolo ufficiale. D’accordo, ma chi è che scende in campo? Chi sono i veri protagonisti del gioco? gli allenatori, i calciatori, lo staff etc., o i capi delegazione? Chi è, infine, che guardando le partite sostiene la baracca?

Non è un caso se Perez, Agnelli e da ultimo Wenger, interrogati sulla bontà delle loro idee, abbiano risposto portando sul banco numeri condotti su scale patetiche (per quantità e qualità degli intervistati) e tirando in ballo generazioni z, x, y – che giustamente, in qualità di ultrasettantenni, conoscono molto meglio di chiunque altro. È tutto così grottesco, non esistono più i vecchi di una volta – brontoloni, conservatori, talmente stanchi di aver vissuto da lasciare agli altri, mica per altruismo, il timone dei tempi futuri. Guardatela, drammatica in senso pirandelliano, la decaduta nobiltà del calcio mondiale. Lucida a sufficienza da aver capito gli errori del passato ma superba abbastanza da non avere il coraggio di ammetterlo. Più conveniente è puntare su belle parole come ‘evoluzione’, ‘status quo’, ‘moderno’:

«Non è una rivoluzione, piuttosto un’evoluzione necessaria: tutti sembrano d’accordo sul fatto che il calendario vada riformato, nessuno è contento dello status quo. […] Io propongo di “pulire” il calendario ed eliminare le partite che hanno perso significato. Un modo più moderno di organizzare il calcio».

Arsene Wenger, “Il Mondiale ogni due anni: i giocatori sono con me”. Intervista di Matteo Pinci per Repubblica (04.10.2021)

Visto che Wenger fa il paraculo, lo imitiamo volentieri. Mentre l’allenatore degli Invincibili (e degli inguaribili, malati da tempo anche a causa sua) rilasciava due interviste a Repubblica e Corriere della Sera, quel vecchio saggio pazzo di Zibi Boniek andava dritto al punto:

«Da dove nasce questa cosa? Da una casa di malati mentali: non esiste. Se lo fai, non c’è spazio per altre competizioni. E poi non puoi fare più le qualificazioni: allora le nazionali devono sciogliersi. Wenger? Gli voglio bene, ma ha dormito male».

Zibi Boniek, 04.10.2021

La cosa davvero incredibile è che secondo Wenger il Mondiale ogni due anni è proprio la soluzione al problema delle tante partite, perché concentrando gli impegni il tempo rimanente per il riposo dei giocatori sarebbe maggiore. Chiaramente le qualificazioni andrebbero ridefinite e riformulate, ma non è difficile immaginarsi, e proprio in ragione del fatto che Wenger parla di «maggiore inclusività», una ripresa delle idee superleghiste. Quando questi personaggio parlano di inclusione, RESPECT, fair play finanziario, in fondo c’è sempre del marcio puzzolente. Mentre Ceferin (quindi l’UEFA) prosegue sulla linea del no (sia verso la Superlega sia verso l’idea di Wenger e Infantino) e lo scontro FIFA-UEFA non è più una notizia, prepariamoci ad assistere all’ennesima inutile competizione per mungere la vacca senza latte: la Nations League.

SUPPORTA !

Ormai da anni rappresentiamo un’alternativa nella narrazione sportiva italiana: qualcosa che prima non c’era, e dopo di noi forse non ci sarà. In questo periodo abbiamo offerto contenuti accessibili a tutti non chiedendo nulla a nessuno, tantomeno ai lettori. Adesso però il nostro è diventato un lavoro quotidiano, dalla prima rassegna stampa della mattina all’ultima notizia della sera. Tutto ciò ha un costo. Perché la libertà, prima di tutto, ha un costo.

Se ritenete che Contrasti sia un modello virtuoso, un punto di riferimento o semplicemente un coro necessario nell'arena sportiva (anche quando non siete d’accordo), sosteneteci: una piccola donazione per noi significa molto, innanzitutto il riconoscimento del lavoro di una redazione che di compromessi, nella vita, ne vuole fare il meno possibile. Ora e sempre, il cuore resterà il nostro tamburo.

Sostieni

Gruppo MAGOG

Il cuore è il nostro tamburo
Critica
Gianluca Palamidessi
19 Maggio 2023

Il cuore è il nostro tamburo

Dopo trent'anni, tre italiane si giocheranno tre finali europee.
L’Inter è più forte e lo ha voluto dimostrare
Altro
Gianluca Palamidessi
10 Maggio 2023

L’Inter è più forte e lo ha voluto dimostrare

Inzaghi vince il derby. Di nuovo.
Caro Giannis, lo sport è innanzitutto fallimento
Critica
Gianluca Palamidessi
28 Aprile 2023

Caro Giannis, lo sport è innanzitutto fallimento

Che senso ha la vittoria, se non si è disposti a perdere?

Promozioni

Con almeno due libri acquistati, un manifesto in omaggio

Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€

Ti potrebbe interessare

Champions League 19/20: prove tecniche di Superlega
Papelitos
Alberto Fabbri
07 Agosto 2020

Champions League 19/20: prove tecniche di Superlega

E se l'élite europea se ne andasse davvero per conto suo?
Platini, la pedina del Qatar
Calcio
Michelangelo Freda
22 Giugno 2019

Platini, la pedina del Qatar

La vicenda Platini-Qatar viene da lontano, e coinvolge molti altri attori in un sistema marcio fin nel midollo.
La sofferenza aiuta a crescere
Papelitos
Gianluca Palamidessi
27 Giugno 2021

La sofferenza aiuta a crescere

La vittoria mette a tacere inutili polemiche, almeno per ora.
Qatar 2022, l’isola che (non) c’è
Recensioni
Gianluca Palamidessi
25 Novembre 2019

Qatar 2022, l’isola che (non) c’è

Inchiesta dal libro di Gianluca Mazzini.
Mitologia di Byron Moreno
Editoriali
Valerio Santori
03 Marzo 2023

Mitologia di Byron Moreno

Il più formidabile capro (espiatorio) nella storia d'Italia.