Papelitos
01 Luglio 2025

El Mundial Total

Fino ad ora abbiamo solo scherzato.

Il primo a pronunciarsi è stato Klopp. In un’intervista a Die Welt l’ex tecnico del Liverpool, ormai spensierato fra padel ed eventi, si è espresso senza mezzi termini: “Il Mondiale per Club è una follia: la peggior idea mai sperimentata nel calcio”. Jürgen non conosce Fantozzi, quindi non ha potuto ricorrere all’intramontabile citazione “Per me il Mondiale per Club è una cagata pazzesca”. Ma il concetto era quello, accompagnato dalla nefasta profezia di futuri infortuni ai giocatori impegnati nel torneo.

Poi è arrivato Enzo Maresca. Reduce da un ottavo di finale durato quattro ore e mezza, causa un’interruzione di due ore scattata all’87esimo per minaccia maltempo, il tecnico italiano è andato giù durissimo: questo non è calcio, è una specie di barzelletta, l’America non è proprio fatta per questo sport e via dicendo. Una posizione risoluta e, se vogliamo, pure audace: la proprietà del Chelsea è americana e di sicuro non avrà preso bene questi commenti.

Insomma, cosa succederà, come finirà, chi vincerà al momento nessuno può dirlo. L’unica certezza è che bisognerà intervenire sul prodotto, come dicono quelli bravi. E la FIFA, capitanata dall’inesorabile Gianni Infantino, è scattata al lavoro. Possiamo anticipare alcune proposte già approvate durante le prime riunioni.


Prima novità: il Mondiale per Club 2029 non si disputerà più in grandi Paesi con differenti città e relativi stadi. Si giocherà tutto in un’unica città e in un solo impianto. Ci sono diverse motivazioni che hanno determinato questa decisione. La prima è quella di garantire identiche condizioni di gioco a tutti. La seconda è quella di eliminare spostamenti faticosi per le squadre. La terza, frutto dell’esperienza americana, è quella di evitare quanto più possibile le incognite legate al meteo.

Quale sarà la città? Provate a pensarci. Sì, avete indovinato: Madrid.

Florentino Perez è un uomo di smisurate ambizioni, in fondo è stato l’inventore dei galàcticos. Ed ora, dopo gli innumerevoli trionfi con i blancos, vuole abbandonare la ribalta firmando un’impresa indimenticabile: regalare alla propria comunità il Mondiale per Club. A Madrid, d’estate, fa un caldo bestiale, costante, implacabile. Non ci dovrebbero essere problemi meteo. Tuttavia Perez ha voluto rassicurare Infantino: nessun match sarà ritardato o sospeso per i capricci del tempo. E dunque sono partiti gli ulteriori lavori di ammodernamento del Bernabeu, peraltro appena ristrutturato.

In caso di pioggia (reale o minacciata), ma anche di altre emergenze imprevedibili tipo droni armati, incursioni aeree o addirittura attacchi atomici, El Nuevo Bernabeu (così è già stato ribattezzato) scomparirà letteralmente sotto il suolo fino a una profondità di 800 metri. Al suo posto comparirà un insospettabile giardino tropicale. I tifosi presenti, dunque, potranno vivere un’ulteriore esperienza (anzi, experience) altamente instagrammabile. Qualche collaboratore di Perez, in un eccesso di entusiasmo, aveva perfino proposto di coniare lo slogan “Torna il calcio underground”, ma è stato subito zittito.


La seconda e la terza innovazione riguardano la formula del torneo. Non cambierà il numero di squadre, anche se la tentazione di inserire club della Micronesia o del Bhutan era forte. Cambierà, e di molto, il calendario. Per un mese, si giocherà tutti i giorni e a tutte le ore, dalle 00.01 alle 23.59. Senza soluzione di continuità.

Calcolando una media di due ore circa a partita (compreso il tempo necessario per l’afflusso/deflusso dei diversi spettatori), si tratta di 12 partite al giorno. Che moltiplicato per 30 giorni fa 360 partite in totale. Una bella differenza con le attuali 63, a tutto vantaggio dei diritti televisivi e commerciali della manifestazione. Ma come si ricava questo incremento esponenziale? L’idea è semplice e geniale: facendo giocare 2 volte le squadre nello stesso giorno, secondo criteri di convenienza nei confronti dei diversi fusi orari.

Facciamo un esempio pratico: Real Madrid-Urawa Reds. Il primo match si giocherà alle 12 (le 19 a Tokyo) Questo permetterà agli spettatori orientali, e più in generale dell’area del Pacifico, di poter comodamente seguire in diretta la sfida. Il secondo incontro, in programma alle 22, sarà invece destinato al pubblico europeo e/o americano. In caso di partite fra club dello stesso continente, questo calendario sembra ancora più interessante. Un Bayern-Psg alle 10, per esempio, è perfetto per i disoccupati. La seconda partita alle 20 è invece ideale per chi un lavoro ce l’ha.

Ogni partita varrà 3 punti, con un bonus speciale di 1 punto determinato da un algoritmo che mescolerà km percorsi, corner, tiri, possesso palla e rimesse laterali. Questa proposta non è ancora stata definitivamente approvata, poiché si attendono le evoluzioni dell’IA.

Inutile dire che, nella fase ad eliminazione diretta dagli ottavi in poi, il Mondiale sarà in grado di regalare emozioni notevoli. Una andata/ritorno a distanza di poche ore non si era mai vista prima.

La finale, a sua volta, sarà disputata su due incontri. Nelle dieci ore di intervallo fra l’uno e l’altro sono previste attrazioni straordinarie: un concerto degli U2, una corrida “coreografica” senza la presenza di tori vivi (gli animalisti sono stati irremovibili), uno speech di Trump, un film sulla vita di Guardiola, una parata di vecchi campioni di Spagna ’82, una tavola rotonda fra Infantino, Bill Gates, Jeff Bezos e Lamine Yamal sul futuro del calcio, uno show di Bocelli e un barbecue party per gli spettatori. Tutto incluso, con  biglietti a partire da 42 mila euro.

Maresca ha ragione: quest’anno la Fifa ha scherzato. Il prossimo Mondiale per Club sarà davvero pazzesco. Sarà El Mundial Total.

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