Ultra
25 Giugno 2025

Non ci resta che ridere

Eppure, sarebbe meglio piangere (o minacciare).

Ahh, signori cari, che stanchezza. La grande stanchezza che lamentava Zarathustra mi ha travolto. In tanti si sono lamentati dell’assenza, hanno chiesto dove fosse finita questa rubrica, si sono domandati se in realtà fosse mai esistita o se invece non fosse stata soltanto un’allucinazione collettiva. Devo essere onesto però, questa latitanza ha un motivo. La verità è che non avevo più ironia in me per far ballare la scrittura, com’era che diceva Celine nel migliore romanzo mai scritto, non si ha più musica in sé per far ballare la vita, ecco tutto.

E se non la ho più è per due ragioni. Un po’ perché questo modello alla fine non può durare a lungo, quello dell’apocalisse ironica, un nichilista è un amante della vita sedotto e abbandonato come dice un amico e allora poi o diventi cinico fino alla corrosione, fino a fare schifo e non sentire più nulla in un’anestesia totale di valori e sentimenti oppure ti riappassioni ad una causa, pur non credendoci ma per segnare una linea, per morire martire, per testimoniare una fedeltà che hai dentro, per quell’invincibile estate che resiste nel bel mezzo del lungo inverno. Cosa c’è di meglio, quale sintomo di amore più alto che morire per una causa non credendoci neanche più?

Ebbene, voi non mi crederete ma con tutto ciò che stanno facendo i bulli del mondo, Israele, l’amministrazione americana, quelle europee e tutti i media occidentali, non riesco più a scherzare, a riderci su, resta solo un pendolo che oscilla tra la tanta rabbia e la profonda rassegnazione.

Che vi devo dire, è così. Ed è ancora più paradossale vedere queste presunte destre identitarie europee, altresì dette chi striscia non inciampa, fare a gara a chi più si inchina a Bibi e Donald, dall’Italia alla Germania, dalla Spagna alla Francia e via discorrendo, destre codarde che riescono giusto a ruttare qualche slogan anti-immigrato (meglio che niente, direte voi) e dopo aver flirtato un po’ con l’immaginario anti-sistema sono tornate più sistemiche che mai, mentre l’unica opposizione a Israele da quel mondo proto-sovranista, e qui ci sarebbe quasi da ridere, arriva dalla base MAGA che ha presto denunciato l’alto tradimento di Trump, il quale un mese fa inveiva da Riad contro i regime changes, i nation builders, i neocon americani e gli USA gendarmi del mondo fino a che è arrivato l’ordine del popolo eletto e Donald, testa chinata con su la kippah, è stato costretto ad intestarsi e a rivendicare una scelta già fatta da altri – i quali anziché due settimane di tempo per pensarci gli hanno dato due giorni per eseguire.

Insomma così, mi dispiace, vorrei essere un Pasdaran in queste ore per dare un senso alla mia vita e invece niente, sono qui costretto a (non) vedere il Mondiale per club – ecco la seconda ragione per cui si è prosciugata l’ironia, non il Mondiale per club e quel cesso chimico di competizione che in tanti sapete i classici lettori del Post stanno provando a riabilitare “non è così male!” (fatevi una vita per Dio) ma in generale il grottesco che sta paralizzando la realtà e lo sport italiano. Con tutto che basterebbe il solo Mondiale per cedere, glorificato da quella maschera plautina di Infantino che ha dichiarato . . .

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