I popoli dello sport, ep. III.
Il rugby era legato alle classi dirigenti inglesi. Il football a quelle operaie. Il cricket, invece, riusciva ad essere interclassista. Da più estesa e potente manifestazione dell’influenza britannica nelle coscienze e nello stile di vita del suo sterminato impero coloniale, questo sport divenne – perlomeno in India, quindi in Pakistan – uno straordinario strumento di rivalsa nei confronti dei coloni, forgiando l’identità stessa del Paese.
Oggi l’Indian Premier League ha acquisito un prestigio indiscusso, e il Board of Control for Cricket in India (BCCI) è l’ente sportivo più ricco al mondo, con un fatturato record di 20.686 crore di rupie (circa 2,5 miliardi di dollari) nel 2024.
Come è stato possibile un fenomeno di questo tipo? In che senso il Cricket trascende le divisioni religiose, linguistiche e regionali dell’India, unendo gli indiani in un solo e orgoglioso popolo? Che ruolo gioca oggi il Cricket nell’espansione economica e geopolitica dell’India?
Ne abbiamo parlato insieme a Kelum Perera, uomo di cricket a 360 gradi. Fiorentino di origini srilankesi, ha ricoperto il ruolo di head coach della nazionale per poi diventare segretario generale della federazione italiana che ha guidato fino al febbraio del 2025. Ha ricoperto anche il ruolo di consigliere nazionale del Coni dal 2009 fino al 2025.
I popoli dello sport è un podcast esclusivo Contrasti ULTRA, scritto e raccontato da Gianluca Palamidessi e Leonardo Aresi.
Sound design a cura di Francesca Palamidessi.