Il ghiaccio che arde

Un’ora (mal contata) di macchina da Milano e si è in Svizzera. Nella Svizzera “italiana”, il Canton Ticino. Dove l’accento sfuma impercettibilmente ma cambia tutto: l’Italia non solo non è più Italia… qui lo Stivale appare differente. Qui è dove la gente si infiamma per uno sport che noi italiani (ma non noi di Contrasti) definiremmo “minore”: l’hockey su ghiaccio.

Uno sport che nel Canton Ticino scalda i cuori e rinsalda le tradizioni, alimentando una rivalità secolare: quella tra Lugano e Ambrì-Piotta. Di questo vi parleremo nel presente reportage.

Il nostro viaggio inizia al Gotti Bar, il covo degli ultras dell’HCL Lugano tre ore abbondanti prima che il disco venga gettato sul ghiaccio. Ci sono Andrea e Paul, due ragazzi (ormai amici) conosciuti circa un anno fa, che mi stringono al collo le sciarpe del loro gruppo, Old School Lugano. E mentre una stordente ed infinita sequenza di birre comincia a planare senza sosta sul nostro tavolo del bar, che ha l’apparenza di un locale semi-fighetto italiano ma l’atmosfera di una stube teutonica, imparo un po’ di cose sulla Svizzera, sul Canton Ticino, sulla scena ultras da quelle parti . . .