La protesta sul divieto trasferte prosegue senza sosta.
È un tema che abbiamo già trattato, ma è sempre utile aggiornare, soprattutto se gli eventi peninsulari ci costringono a nuove e (in)attese analisi. Ci riferiamo al divieto sulle trasferte ad opera delle istituzioni nei confronti dei tifosi di tutte le categorie. Quest’anno, e lo abbiamo visto trattando della Cavese soprattutto, molte tifoserie sono state represse senza una motivazione cogente, ma con valutazioni poste a priori e basate su presunte intenzioni. Il problema, poi, è che laddove i precedenti sono effettivamente presenti, vengono soppesati come pietra anche quando sono di piuma.
In questa stagione il CASMS (Comitato di analisi sulla sicurezza delle manifestazioni sportive) ha vietato diverse trasferte tra Serie A, B, C e persino D, con casi estremi (come quello della Cavese, appunto) e vietando viaggi in partite tra tifoserie amiche o gemellate, come Verona-Lazio o Udinese-Roma, poi riaperta grazie al ricorso al TAR da parte di Federtifosi.
Il CASMS ha avuto addirittura il coraggio di chiudere la trasferta in Foggia-Catania, partita solitamente ad alto rischio scontri, ma che quest’anno si è giocata una settimana dopo il tragico incidente nel quale hanno perso la vita quattro ragazzi foggiani (all’epoca dei fatti uno di questi si trovava ancora in coma). Una partita, quindi, nella quale i catanesi sarebbero andati semplicemente a porgere il proprio omaggio a Foggia e al Foggia, un omaggio che tra parentesi non è arrivato né dalla Lega Italiana né da nessun’altra istituzione.
Il 25 gennaio scorso, poi, l’evento che ci ha costretti a riprendere in mano penna e calamaio. In occasione di Mantova-Sampdoria abbiamo assistito ad una decisa reazione alle restrizioni di cui sopra da parte dei tifosi doriani. Per questa trasferta i tifosi della Samp, da sempre non tesserati, sarebbero potuti entrare nel settore ospiti solo grazie alla tessera del tifoso. Questo a causa dell’amicizia che lega blucerchiati e veronesi, rivali dei mantovani. La Gradinata Sud ha esposto un ricorso con l’obiettivo di far aprire la trasferta a tutti. La risposta al ricorso, surreale e palesemente provocatoria, è stata riportata nel comunicato de La Sud blucerchiata:
“…il 23 gennaio, è arrivata la risposta del Tribunale amministrativo regionale (TAR): ricorso accolto ma che apre le porte della trasferta solo ai ricorrenti, ovvero a chi, fisicamente, lo ha sottoscritto (un numero ristretto tra ragazzi e ragazze della gradinata, tre per essere precisi, naturalmente non tesserati)…”.