Episodio 3/3 della nostra inchiesta sul calcio italiano.
In questo terzo e ultimo episodio della nostra inchiesta, indagheremo sul folto gruppo di fondi d’investimento che detengono la proprietà di ben cinque club di Serie A – anche se, come abbiamo già visto, almeno due realtà del calcio nostrano (Cagliari e Udinese) sembrano vicine a entrare in questo mondo. Per il momento, tali istituti di intermediazione finanziaria gestiscono il calcio milanese (Inter e Milan), un’altra compagine lombarda (Atalanta), una piccola realtà toscana (Pisa) e il capoluogo veneto (Verona).
Proprio quest’ultima squadra, che ha assunto nel suo consiglio di amministrazione Donata Hopfen, ex capa della Lega calcio tedesca ed ex amministratrice delegata e partner di BCG Digital Ventures (una società che fornisce consulenza strategica proprio ai fondi), ci aiuta a capire dove stia andando il calcio italiano rispetto a più sani esempi europei. In Germania, appunto, è proibito ai fondi di private equity acquisire club di calcio. Questo per un motivo abbastanza lampante, svelato dagli stessi elementi costitutivi di simili istituti: sia i fondi d’investimento sia la categoria dei private equity (che pure hanno tra loro differenze marcate) si occupano, per dirla grossolanamente, di acquisire aziende, rilanciarle e rivenderle.
Il dato finanziario, quindi, prevale su quello sportivo – che gli diventa subalterno. La differenza, che pare sottile, è invece sostanziale se si ragiona sul fatto che le due prospettive non sono sempre coincidenti. Per esempio: a un fallimento sportivo, come una retrocessione in Serie B, non corrisponde affatto in automatico un fallimento economico (eclatante, su questo, il caso Monza) – e così facendo si rischia di snaturare il calcio svilendo il dato su cui lo sport si fonda, cioè la sua dimensione di gioco.
Oltre a questo già pesante aspetto, le criticità dei fondi d’investimento e dei fondi di private equity che gestiscono le squadre italiane sono molteplici e riguardano soprattutto, in termini generali, l’impossibilità di un vero e proprio controllo sulle attività, spesso ai limiti del lecito, che coinvolgono i gruppi. Nello specifico, come potrete vedere, il panorama della Serie A è particolarmente ricco di situazioni liminali.
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