Ultra
31 Agosto 2023

Mario Balotelli, l'incompreso

Elogio di un uomo dal talento disumano.

Se è vera l’antica gelosia degli dèi greci per la caducità degli uomini, Mario Balotelli ha più di un nemico al di là del cielo. Caducità, infatti, non significa mortalità ma beatitudine nel desiderio, felicità nell’istante, pianto nella paura. Cosa significa, la vita, se non meraviglia di fronte a ciò che sfugge? E cosa significa l’immortalità degli dèi se non il terrore che la ripetizione dell’esistenza sia in sé una pericolosa contraddizione? Mario Balotelli è il Re della caducità. È alto, bello e intelligente. Ma è, al contempo, insicuro, ferito e vulnerabile.

Attaccarlo è stato, in questi lunghi quattordici anni – perché il mito di Mario Balotelli inizia nel 2009, l’anno preludio all’Inter del Triplete –, l’esercizio di stile preferito di una stampa moralista, borbottona e tutto meno che empatica. Non a caso, forse, il giornalista che ha avuto il coraggio di prenderne le difese è anche l’unico contemporaneo che può sedere al fianco dei maestri del passato, dei Brera e degli Arpino: Gianni Mura. «Tu non gli chiedere quello che non può dare, cantava Luigi Tenco in Ragazzo mio. Si riferiva all’amore, ma vale per chiunque, Balotelli compreso. Lo difendo, in questo caso, perché in una battaglia, di civiltà e culturale, si possono arruolare solo volontari consapevoli e motivati, altrimenti è un’operazione di facciata. Sarebbe utile Balotelli come testimonial? Sì, a patto che ne sia convinto», scriveva Mura su La Repubblica il 15 ottobre del 2013.

Nello specifico, la “battaglia” a cui si riferiva Mura era quella contro la Mafia. Balotelli, citato come simbolo anticamorra dalla Rosea per una partita che la nazionale avrebbe giocato nel comune di Quarto in un campo confiscato alla malavita organizzata, aveva risposto al giornale con toni sgrammaticati ma sinceri: «Questo lo dite voi! Io vengo perché il calcio è bello e tutti devono giocarlo dove vogliono e poi c’è la partita!», dimostrando di fregarsene altamente dell’immagine di giocatore/sportivo-impegnato. Questo per noi è un grande merito: ammiriamo infatti la franchezza di un ragazzo rimasto bambino mentre il mondo lo voleva adulto. Al contempo, quindi, detestiamo i ritratti del ‘Balotelli cresciuto, finalmente maturo’. Al diavolo, fandonie pericolose!

A 16 anni, quando […]

Contrasti ULTRA

Dopo sette anni lanciamo la nostra sfida. E chiediamo il vostro sostegno per farlo. Contrasti ULTRA, il piano di abbonamenti della rivista, è lo sbocco naturale di un progetto che vuole svincolarsi dalle logiche dei trend topic e del clickbaiting, delle pubblicità invasive e degli investitori invadenti. Un progetto che vuole costruirsi un futuro solido e indipendente.

L'abbonamento darà accesso ai migliori articoli del sito e ad una newsletter settimanale di lotta, di visione e di governo. Il vostro sostegno, in questo grande passo, sarà decisivo: per continuare a rifiutare i compromessi, e percorrere fino alla fine questa strada - lunga, tortuosa, solitaria - che ci siamo scelti. Ora e sempre, il cuore resterà il nostro tamburo. Grazie.

Abbonati

Ti potrebbe interessare

In morte della domenica pomeriggio
Calcio
Giovanni Guido
03 Febbraio 2024

In morte della domenica pomeriggio

Il calcio spezzatino ha ucciso anche la magia del bar sport.
La Serie A non può vivere senza scommesse
Papelitos
Matteo Paniccia
25 Marzo 2025

La Serie A non può vivere senza scommesse

Il calcio italiano in ginocchio dai giganti del betting.
In Francia la politica sta colpendo i singoli gruppi ultras
Tifo
La Redazione
23 Marzo 2025

In Francia la politica sta colpendo i singoli gruppi ultras

Il tifo organizzato di Nantes, Saint-Étienne, Strasburgo e Paris FC rischia di scomparire.
L’agognata fine del doppio standard e il ritorno dell’Orso
Calcio
Mattia Zaccaro Garau
20 Marzo 2025

L’agognata fine del doppio standard e il ritorno dell’Orso

Ora, magicamente, si torna a parlare di sport russo.
Ultras, al di là del bene e del male
Interviste
Andrea Antonioli
19 Marzo 2025

Ultras, al di là del bene e del male

Intervista a Lamberto Ciabatti, autore di un libro da non perdere.