Tifo
03 Dicembre 2024

Djurgårdens v Panathinaikos, o dell'Europa che tifa ancora

Il nostro reportage dalla Svezia.

La trasferta in terra svedese inizia con il volo Orio al Serio-Stoccolma Arlanda che parte con un ritardo di un’ora, riducendo ancor di più la già breve permanenza. Dopo un atterraggio horror, i cattivi presagi vengono fortunatamente scacciati e l’avventura svedese ha ufficialmente inizio una volta salito sull’Arlanda Express, il treno che collega l’aeroporto alla stazione centrale della città.

Si tratta della mia terza volta a Stoccolma, capitale dove l’elegante architettura dei suoi luoghi simbolo e dei palazzi storici s’intrecciano al minimalismo degli edifici più moderni, caratterizzata dall’efficienza tipicamente nordica ed un vento brutale che complica le già basse temperature. Il pretesto calcistico del viaggio è Djurgårdens-Panathinaikos, regalatoci dallo stravagante giovedì di Conference League, che a qualcuno può non entusiasmare per il livello tecnico ma che offre ad ogni turno degli interessanti incroci tra belle tifoserie, come in questo caso, o luoghi randomici del vecchio continente dove non capiteresti mai se non per una partita di calcio.


Nell’episodio #12 di Contrasti ULTRA vi parlavamo proprio del tifo svedese in un bell’approfondimento del New York Times. Clicca qui per leggere questa e tutte le altre newsletter


Il giorno del match l’attesa scorre veloce, tra una mattinata occupata da un’impattante visita nel secolare Stadio Olimpico, antica casa del Djurgårdens e rimasto con le tribune in legno intatte che trasudano storia, ed un pomeriggio (ahimè già buio prima delle 16) passato tra i pub di Södermalm, nella zona sud. Presa la metro in direzione stadio, il prepartita non può che proseguire nei locali al chiuso adiacenti allo stadio in compagnia di conoscenze svedesi tutt’altro che fredde, avviandoci poi assieme alla Tele2 Arena, impianto ultramoderno del 2013 dotato di tetto retrattile ed erba sintetica, che ospita le partite casalinghe di Djurgården ed Hammarby.

Entrare nell’arena da un veloce tornello e senza troppi controlli è sempre godurioso, soprattutto se ripenso alle angoscianti colonne umane che si formano ogni weekend agli ingressi dei nostri stadi; ciò è possibile anche grazie al fatto che qui i biglietti non sono nominativi.

Tornando al campo, per i padroni di casa la Conference League, in quanto competizione europea, è la priorità stagionale di tifosi e società che non tutti gli anni hanno l’opportunità di viaggiare al di fuori della penisola nazionale mentre per il Panathinaikos, partito quest’estate dai playoff di Europa League, è un palcoscenico leggermente minoritario; i greci attesi sono comunque 1500, vuoi anche per il rapporto di amicizia che li lega ai tifosi dell’Hammarby, con cui condividono il bianco-verde come colori sociali . . .

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