La Scozia cade sotto i colpi dell'esercito di Eddie Jones. Il tanto ardito assalto allo strapotere inglese si è sciolto come neve al sole.
“Un incontro internazionale a Twickenham è più di un semplice spettacolo. È un immensa festa di famiglia. È il raduno del clan.” Questo lo spot di Alex Vough sull’atmosfera dello stadio più famoso del mondo della palla ovale. E’ proprio all’interno di questo tempio sportivo che ieri è andata in scena la 122^ edizione della Calcutta Cup, la più sentita delle coppe interne al sei nazioni. Alla vigilia dominava la sensazione che gli Highlanders potesserosbancare la roccaforte inglese, inviolata per la nazionale scozzese ormai dal lontanissimo 1983. Hogg e compagni hanno attraversato il vallo di Adriano forti della vittoria contro il Galles mentre l’esercito di Eddie Jones si è portato dietro gli strascichi delle polemiche del match contro l’Italia.
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Pronti, partenza e cartellino giallo per lo scozzese Fraser Brown colpevole di un placcaggio killer che forse avrebbe meritato punizione più severa. L’Inghilterra ne approfitta subito e sigla la meta del vantaggio con Joseph, perfettamente servito dal solito impeccabile Farrell, che nei primi quindici minuti sigla sei punti oltre alla trasformazione della meta. La compagine scozzese tenta una timida reazione, ma il doppio infortunio occorso prima a Hogg, di gran lunga il miglior giocatore della squadra, e poi a Bennet costringono Cotter a ridisegnare completamente l’assetto della squadra. La nazionale dei tre leoni fiuta la paura degli Scozzesi e spinge al massimo sull’acceleratore chiudendo la prima frazione sul 30 a 7. Lo stadio è in tripudio al rientro in campo dei padroni del tempio. Il pubblico viene immediatamente premiato dalla terza meta personale di Joseph, man of the match meritatissimo, che proietta le rose verso una “goleada” senza precedenti. I cardi hanno qualche sussulto d’orgoglio ma alla fine dei giochi il punteggio recita un sonoro 61-21. Capitan Hartley può festeggiare con i suoi compagni il successo consecutivo numero 18, eguagliato il record degli All Blacks risalente ad un anno fa, oltre alla vittoria definitiva del 6 nazioni. E’ festa grande a Buckingham Palace e dintorni.
Dylan Hartley, il Principe Harry e la Calcutta Cup. L’Inghilterra ha trionfato.
In casa Scozia si dovrà riflettere sulla partita di oggi, ma con la dovuta tranquillità. La sconfitta contro gli eterni rivali è avvenuta all’interno di un torneo denso di soddisfazioni e se dovesse arrivare anche la vittoria contro gli azzurri i cuori impavidi potranno dire di aver onorato al massimo i loro antenati, in attesa di un futuro ancora più roseo, pardon, più blu. L’Inghilterra invece ha dimostrato ancora una volta di essere inarrivabile nel continente europeo. Domenica prossima a Dublino si giocherà il grande slam, ma gli appassionati di tutto il mondo fremono affinchè si giochi il prima possibile un test match contro gli Dei neozelandesi: una contesa che potrebbe rivelarsi tra le più affascinanti degli ultimi anni.