Gli uomini di coach Herbert sono andati incontro al loro destino.
La teoria di Gladwell afferma che se ci si impegna per 10.000 ore in un’attività, qualunque essa sia, è possibile avere successo. Ecco, è verosimile che la nazionale tedesca abbia applicato questa teoria per vincere il mondiale di basket 2023. La qualificazione al torneo non è mai stata in discussione con 15 vittorie su 18 partite nel percorso di avvicinamento. I problemi non erano da inviduare in campo ma apparentemente fuori dal parquet: gli attacchi di Schröder al compagno Kleber, reo di non aver partecipato agli europei per motivi futili, lasciavano pensare a uno spogliatoio in subbuglio.
Gli europei del 2022 avevano lasciato in eredità un bronzo dal retrogusto amaro, perché si giocava in casa e perché la nazionale era pronta a vivere un tripudio continentale. La qualificazione alle olimpiadi, che mancava dal 2008, aveva sancito un traguardo importante. La rinascita post Nowitzki poteva considerarsi quasi conclusa.
La squadra parte per l’avventura filippina con 4 NBA (i due Wagner, Schröder e Theis) e decide di epurare Kleber per tenere il playmaker dei Toronto Raptors. Mancano Pleiß per infortunio, e lo storico capitano Benzing che non ha mai avuto un grande feeling con l’allenatore Herbert. Gli altri sono giocatori di Eurolega di medio livello. Uno per tutti, tutti per uno: lo stile è teutonico. Il primo squillo di ciò che sarà risuona in amichevole il 21 Agosto contro gli USA. Tutti rimangono incantati dai 99 punti della nazionale a stelle e strisce, pochi notano la grande prova dei tedeschi che nel terzo periodo dominavano a +16.
Si pensa al solito show USA: fanno scappare l’avversario, lo recuperano e poi lo infilano in volata. Nulla di più sbagliato.
Qualche addetto ai lavori più attento della maggior parte dei colleghi, invece, intravede le potenzialità di una grande Germania e la vera natura di team USA: senza idee e senza cuore, una squadra che vive di talento personale e fiammate estemporanee; l’esatto opposto della nazionale tedesca. Il 25 agosto comincia il mondiale. La Germania fa 3 su 3 in un girone in cui la grande favorita era l’Australia, strappa il pass come prima ed affronta la seconda fase da testa di serie. Si permette il lusso di battere la Slovenia di Doncic e la Georgia, approdando alla fase finale da imbattuta. È l’unica insieme alla Lituania che ha purgato team USA dimostrando che una squadra europea con buone percentuali da 3 punti e fisicità a rimbalzo può battere le stelline NBA.
Intanto le grandi del basket vengono spodestate dalle piccole: Francia, Spagna e Grecia devono lasciare anzitempo la competizione. L’Australia segue a ruota.
Quello della Germania sembra un idillio perfetto. Durante la partita contro la Slovenia, Schröder ha un litigio prima con Theis e poi con il suo coach. Sebbene vincano una partita difficile, si diffonde la voce di una crisi nello spogliatoio con stracci che volano manco fossero triple al ferro. La vittoria sulla Georgia è agevole ma non sembra portare pace.
Succede però quello che ogni tanto deve accadere: la fortuna in soccorso degli audaci.
Nel momento più difficile contro la Lettonia, rivelazione assoluta del torneo, con Schröder che sta tirando malissimo con una percentuale di 3 su 22 totale dal campo, Herbert lo rimette in campo nel momento esatto un cui la Lettonia ha ricucito un gap di 11 punti nel quarto periodo facendo girare a suo favore il match. Il playmaker gioca gli ultimi possessi andando sempre fino in fondo attaccando in penetrazione e riesce a costruire il vantaggio finale che resiste quasi per miracolo alla sventagliata finale lettone, con l’ultimo tentativo baltico che si ferma sul ferro. La Germania può andare incontro al suo destino preparando la sfida contro gli USA che hanno disintegrato l’Italia.
La sfida contro gli americani è l’apogeo del torneo. La nazionale tedesca è data straperdente e tutti gli allibratori la battezzano senza chance. Poi per fortuna c’è sempre il campo a rivelare i valori reali. Usa e Germania fanno a gara a chi ne fa di più e i tedeschi non aspettano altro. Primo quarto 31 a 33 per loro. Si continua a ritmi folli fino ad un +11. Poi gli USA si svegliano e recuperano. Ma come già accaduto in passato, gli USA fanno fatica a collaborare. Gli americani sentono la pressione e con gli ultimi possessi giocati malissimo consegnano la vittoria agli uomini di Herbert. Giant killing e prima finale mondiale per loro.
La Germania contro la Serbia si conferma squadra vera e scrive una delle pagine più importanti della storia FIBA. Mattatore della finale è Wagner mentre MVP del torneo è Schröder (chi altrimenti?!).
«Mi riprenderò tra un paio di giorni. Dopo la nascita dei miei figli, questa è la seconda cosa più bella della mia vita», Coach Herbert in lacrime dopo la vittoria in finale.
Mentre i cestisti alzano la meritata coppa, la nazionale di calcio viene umiliata dal Giappone sancendo definitivamente la crisi del calcio tedesco. Se anni fa qualcuno avesse azzardato uno scenario di questo tipo, ci avreste creduto?