Per la prossima stagione, si prospetta una bulimia calcistica senza precedenti.
Il calcio spezzatino, a partire dalla prossima stagione, raggiungerà la sua evoluzione finale, la sua forma compiuta e definitiva, per la gioia delle emittenti televisive e delle piattaforme. Sembrerebbe infatti trovare conferme l’indiscrezione riportata da Calcio e Finanza una settimana fa, secondo cui la Lega Serie A e i club della massima serie avrebbero trovato un accordo per rendere l’ormai celebre e infausto calcio spezzatino uno standard, una legge della nuova costituzione calcistica, (ri)fondata sui diritti tv a scapito del tifoso (consumatore).
Se fino alla stagione scorsa le gare giocate di venerdì e lunedì erano alternative l’una all’altra e non sempre presenti nel calendario, dalla prossima diventerebbero fisse.
Si punta di fatto a smantellare completamente la contemporaneità delle partite, fino ad oggi parzialmente sopravvissuta nel vecchio e caro orario delle 15, ma che con questa nuova riforma rischia seriamente di svanire del tutto, rendendo il nostro calcio integralmente spezzettato. Nelle settimane delle coppe europee si giocherà una partita al giorno, tutti i giorni della settimana, per una bulimia calcistica senza precedenti. Per avere un quadro più completo: dalla stagione 2024/25 la Champions League cambierà formato e si allargherà, dunque ci saranno ancora più partite da vedere, oltre alla Supercoppa Italiana che coinvolgerà 4 squadre invece che le solite due già da questa stagione, per non menzionare poi il Mondiale per Club a 32 squadre che partirà fra due estati, le mitiche partite di Nations League e persino la UEFA CONMEBOL Club Challenge – tra chi ha vinto l’Europa League e chi la corrispettiva competizione in Sudamerica.
La domanda sorge però spontanea: l’indigestione di calcio (quasi) quotidiano alla lunga non farà venire il voltastomaco (ammesso che non sia già in parte accaduto)?
Secondo i dati Auditel, i telespettatori calcistici in Italia sono passati da più di 6 milioni nel mese di gennaio (6,3 milioni per la precisione) a neanche 4 milioni e mezzo (4,4 milioni) nel mese di maggio, per un totale di quasi due milioni di utenti persi in pochi mesi. Nel maggio del 2022 la media spettatori era di quasi 7 milioni. Altro che ‘calcio is back’: per DAZN e compagnia la situazione è preoccupante.
TUTTO IL CALCIO non esisterà più dopo 61 anni. Ci saranno, invece, 10 radiocronache integrali. Tutto cambia e la nostalgia è una pessima consigliera. Mi chiedo però se è quello che vogliono i tifosi.
Riccardo Cucchi / Twitter
Se alla “generazione Z” piace molto di più vedere gli highlights che una partita intera, i meno giovani ormai si sono arresi alla possibilità che il calcio che avevano imparato ad amare possa anche solo aspirare ad un minimo cambiamento razionale, che non sia quello di accontentare televisioni, piattaforme e sponsor. Torneremo forse ad un calcio meno obeso, ma più a misura d’uomo. Dove perdersi qualcosa è necessario per godersi a pieno ciò che si vive.