Calcio
14 Agosto 2025

Forza Italia in tv, prima di Berlusconi

Una trasmissione dimenticata ma, a suo modo, storica.

C’è stata una Forza Italia prima di Forza Italia. Non si tratta del movimento politico di Silvio Berlusconi e della sua “discesa in campo”, seppure il Cavaliere tentò di portare anche questa Forza Italia tra le sue “cose”. Era un’altra Forza Italia, una trasmissione televisiva dedicata allo sport ed al calcio in particolare, e l’avvicinamento del Berlusca era nelle vesti di editore di successo che avrebbe voluto trasmettere nelle sue reti, allora Fininvest, oggi Mediaset, quel programma televisivo andato in onda sulla syndication nazionale Odeon Tv, dal 1987 al 1990.

Un appuntamento del venerdì sera condotto da Walter Zenga e Roberta Termali insieme a Fabio Fazio, affiancati da un’ancora esordiente Cristina Parodi. E con loro anche Maurizio Mosca. La regia era affidata a Giancarlo Nicotra.

Era il 1987, come detto, quasi quarant’anni orsono, ma un’era fa dal punto di vista televisivo. Altri tempi. Niente highlights, roboanti anteprime, richiami al weekend più spettacolare della storia, ma un’avanguardia del rotocalco sportivo, una presentazione delle partite e del “menù” del fine settimana. Un audace tentativo di incollare alla tv i telespettatori di quegli anni per immaginare e pronosticare quanto sarebbe poi accaduto. Una trasmissione del “prima” senza quella cronaca del “dopo”, il post-evento che, sicuramente, ben prima dell’iperconnessione tablet, smartphone e associati, era gettonatissimo, prima e unica occasione per vedere i gol e le migliori azioni delle partite della domenica.

Il venerdì sera, allora, era il giorno di “Forza Italia”, il più indicato per andare in onda e presentare ai nastri di partenza la domenica di campionati di calcio e non solo. Una novità assoluta, con gli antesignani, forse poco capiti, di ciò a cui si assiste oggi. Il calciatore che diventa personaggio in giacca e cravatta? Molto prima di quelli attuali, c’era Walter Zenga. E si badi bene, non ex calciatore che inizia una nuova carriera televisiva, ma portiere in piena attività che scappa dagli allenamenti, si fa autorizzare l’uscita dal ritiro pre-partita e si presenta dinanzi alle telecamere, con la cartellina in mano a fare il conduttore alla Pippo Baudo.

Un pezzo d’antan, con Zenga presentatore, Maradona ospite e Maurizio Mosca battitore libero


Lui, custode della porta dell’Inter e, proprio negli anni della trasmissione tv, anche della Nazionale. Così inneggiare a “Forza Italia” era perfetto. Irrequieto, dinamico, vivace, con lo sguardo sbarazzino, si sarebbe detto negli anni Ottanta un monello. Era un’epoca diversa, soprattutto per il calcio, laddove a farla da padrone erano i settimanali come anche “Intrepido Sport”, nato come evoluzione de “L’Intrepido” e che mescolava ogni sette giorni in edicola storie di comics a episodi, con interviste ai grandi personaggi del mondo dello sport, in particolare del calcio.

I divi del football su riviste cartacee a svelarci timidamente qualcosa di meno pubblico, senza che mogli e fidanzate (o anche loro stessi) mettessero tutto sui social. Interviste corredate da un paio di fotografie a colori, magari in divisa ufficiale della propria squadra o in azione sul campo. Semplici conversazioni su vita pubblica e privata, con la prima più importante e interessante della seconda, mentre il tifoso e appassionato, lettore, sfogliava il settimanale per saperne di più dei suoi divi. Mentre la presentazione del weekend, sugli schermi, andava in un programma unico, senza esclusive, highlights, geometrie e proiezioni tattiche, ma fatto di piacevoli chiacchiere in libertà, immagini dai ritiri delle squadre e la simpatia del portierone dell’Internazionale Milano.

Simpatia che fulmina la “collega” Roberta Termali.

Conduttrice di programmi sportivi, originaria di Milano, la Termali si affaccia per la prima volta nel mondo della conduzione di appuntamenti sportivi in tv in “Vincente e piazzato”, un programma di ippica in onda su “Rete 4” e poco dopo per la stessa emittente condurrà “Caccia al 13”, in onda, ça va sans dire, per tutti gli appassionati di Totocalcio. Totocalcio, la schedina, sì, un pezzo di storia d’Italia. 1X2, doppia e tripla e via per un sogno, come nell’inarrivabile film “Al Bar dello Sport” con Lino Banfi, Jerry Calà e Mara Venier. Una pellicola di più di quarant’anni fa che ancora esiste e resiste, vista e rivista, scolpita nella memoria. Il bar, il ritrovo degli amici, gli sfottò, la schedina, l’attesa delle partite di calcio, la domenica alla radio.

Un mondo nostalgicamente magico, ma che è piacevole rivivere tra ricordi e aneddoti. E che è bene lasciare intatto, senza cedere al marketing della nostalgia che intende impacchettarla e monetizzarla: nessuno pensi di realizzare “Al bar dello sport – il ritorno”, lasciate quel film, sacro e profano, senza sequel. Bastano i ritorni di “Febbre da cavallo” e “L’allenatore nel pallone” per far rimpiangere quando qualcuno prende iniziativa e si mette a fare “seconde puntate” a distanza di anni.

Un’Italia che, nella sua semplicità e nel suo folclore, non può che procurarci una dolceamara …..


Tornando alla Termali, arriverà a “Forza Italia” dopo aver fatto da annunciatrice di “Tutto campo” e prima di affiancare José Altafini a “Qui si gioca”, poi Aldo Biscardi alla conduzione de “Il processo di Biscardi” e infine Maurizio Mosca a “L’appello del martedì”. Ma prima, era il 1987, conduce “Forza Italia” e anche se la “kiss cam” ha svelato (ma i fatti vostri non ve li fate mai?!) che è peccato mortale il rapporto tra colleghi, Walter Zenga e Roberta Termali si uniscono, i loro cuori si incontrano, i loro anelli si scambiano, nascono Nicolò e Andrea. Poi le strade si separano, materiale da gossip, lei innamorata e fedele, lui più ondivago, comunque la verità è storia loro, all’ingresso nel tribunale morale si cede, personalmente, volentieri il passo.

Ed aveva le sembianze di un tribunale il citato programma “L’appello del martedì” di Maurizio Mosca, altro protagonista assoluto di “Forza Italia”, sempre quella, la trasmissione tv. E dagli studi di Oden Tv da bravo conduttore Walter Zenga lanciava “Le interviste di Maurizio Mosca”, sempre pungenti, fatte anche a domicilio dell’ospite, è il caso di una, quasi esclusiva, ad Arcore, al fresco presidente del Milan, un certo Silvio Berlusconi. Un valore aggiunto il Maurizione, rinforzava alla voce autorevolezza, un format televisivo giovane, e, sicuramente, senza grosso materiale rispetto alla Rai, allora celebrata Televisione di Stato, che di calcio e sport da mandare in onda, alla fine degli anni Ottanta, aveva in pratica ancora proprietà assoluta.

E poi l’esuberante giornalista del pendolino, istrionico, volutamente eccessivo, che recitava con ineguagliabile bravura il ruolo del tifoso da bar, aveva voglia di riscattarsi in tv dopo i dispiaceri della carta stampata. Lui, figlio dell’umorista, giornalista e scrittore Giovanni e fratello dello scrittore e cantante Paolo, firma di punta della “Gazzetta dello Sport”, lasciò disamorato la “rosea” e i giornali cartacei per via di uno scoop-no scoop, una vicenda sulla quale non si è mai ben capito come andarono veramente i fatti. La cronaca quella conosciuta, si sa, riporta che Zico non gli avrebbe mai rilasciato un’intervista né di conoscerlo, nonostante Mosca ne avesse decantato amicizia e pubblicato parole che vantava di aver avuto in concessione in esclusiva.



Aldilà di come siano andate veramente le cose, Maurizio Mosca volle costruire la sua seconda vita professionale in tv e ci mise verve, ironia, a tratti spettacolare esagerazione, ma almeno c’era genuinità, e tante risate. Un personaggio unico e irripetibile lui, forse pure incompreso; e poi suvvia, il calcio parlato in televisione mica è una cosa seria, al limite lo è quello giocato, le chiacchiere le si prenda con leggerezza, si giochi anche tra pendolini e magie varie.

E leggerezza e risate, il calcio come forma di terapeutica allegria, sono stati la formula anche dell’iconica trasmissione domenicale “Quelli che…il calcio”.

Una trasmissione condotta da quel Fabio Fazio che, prima di cavalcare l’onda del successo, con il Maestro Marino Bartoletti (la maiuscola è d’obbligo) discettava di calcio, appunto, su Odeon Tv il venerdì sera in onda con “Forza Italia”. Era di fatto il terzo conduttore, il giornalista sportivo che affiancava i due personaggi, Zenga e Termali, la coppia, i belli, mentre lui era il grigio conduttore, serioso ma ironico, volutamente in quei panni per completare un trio che dava appuntamento al venerdì sera successivo per scoprire cosa si sarebbe vissuto nel weekend – e soprattutto la domenica, il giorno…nato “per andare a vedere la partita di pallone”.

Esordiente in “Forza Italia”, come detto, vi era anche Cristina Parodi, da Odeon Tv ad oggi, una carriera giornalistica televisiva di successo, Canale 5 e Rai Uno, e il calcio in famiglia come sorella di Benedetta, moglie di Fabio Caressa: il padrone di casa dei salotti tv del football di oggi, quello cifre, immagini a ripetizione dei gol, riprese con i droni e calcoli al millimetro di ogni tiro in porta. Ma almeno Fabio Caressa ironia e sorriso li regala, malgrado tutto. Il calcio è roba seria, per carità. Ma solo allo stadio, dove ci si sgola per dire “Forza… Italia”.

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