La Vandea è una provincia inclusa nei Paesi della Loira. La regione, attraversata dal corso dell’omonimo fiume che si getta nell’Atlantico, è un’autentica gemma incastonata tra la Bretagna e la Nuova Aquitania. Qui i turisti, sebbene siano profondamente attratti dal patrimonio di monumenti, arricchito dai meravigliosi castelli, e dall’offerta enogastronomica, difficilmente passano dal paese di Les Herbiers. Un piccolo centro come tanti altri, in Francia, in Europa e nel mondo, presente soltanto sulle carte geografiche per le circa quindicimila anime che ci vivono.
A chiunque viva a più di un paio di decine di chilometri di distanza, nominarlo non susciterebbe la minima emozione, figurarsi all’estero. In fondo in fondo, con maledetta spocchia metropolitana, si potrebbe affermare che nemmeno esista. Anche sul piano sportivo, la squadra locale “Vendée Les Herbiers Football” legittima la sua ragion d’essere esclusivamente nella fede dei suoi tifosi, in genere comodamente raccolti nei cinquemila posti dello Stadio Massabielle ogni due settimane.
Dal 1919 tante leghe minori, discese e risalite, appassionato dilettantismo e campi di provincia, fino all’attuale terza serie francese. Sì, qualche coppetta regionale, ma nessuna apparizione più in alto del terzo gradino della scala del calcio francese. “Già, forse anche calcisticamente Les Herbiers non esiste…” spiegherebbe un seguace di qualche squadrone, scuotendo la testa. Eppure, ieri seraallo Stade de France i rossoneri hanno gridato l’esistenza loro e di tutta la comunità di fronte alla Repubblica Francese e perché no all’intero continente.
Dopo un cammino intrapreso ai trentaduesimi di finale che gli ha contrapposto Angouleme, Saint Lò, Auxerre, Lens e Chambly, fra loro e la Coppa di Francia rimaneva il Paris Saint Germain. Insomma, gli dei del pallone ci hanno riservato l’ennesimo “ricchi contro poveri“, oppure “sentimenti contro petroldollari“. Questa volta Davide non ha battuto Golia, ma non importa. Il suo braccio appare affaticato, la fionda ha i tendini lisi ed anche il sasso raccolto non è abbastanza appuntito.
Il gigante ha prevalso. E chissenefrega. I ragazzi di Stephane Masala hanno già vinto. Per qualche mese, alcune settimane, oppure soltanto per il sogno di una notte di coppa sono esistiti insieme alla loro cittadina. Magari è il semplice riscatto dei quindici minuti di fama, prospettati per ciascuno di noi da Warhol, ma forse è già quanto basta per affermare di essere esistiti. Grazie, caro Les Herbiers, sei sceso in campo senza paura: hai vissuto davvero!