Papelitos
25 Ottobre 2021

Zero a zero è puro punk

Roma vs Napoli è stata la partita perfetta.

Mentre uno dei profeti del bel giuoco si andava a schiantare contro il concreto – ed entusiasmante – Hellas Verona di Igor Tudor (sorpresa di questo campionato), l’unica vera partita della settimana in Serie A è quella finita 0-0. Non ce ne vogliano Bologna e Milan, protagoniste di un match epico sì ma anche da bollino rosso a livello difensivo – e non solo per i cartellini estratti dall’arbitro. Roma vs Napoli è stata un autentico spettacolo.

In uno stadio dall’atmosfera avvolgente, anni ’80 (ed è proprio dal 1980 che questa partita non finiva 0-0), Roma e Napoli se le sono date di santa ragione. Dai primi minuti agli ultimi secondi dei cinque di recupero concessi da Massa – permaloso al punto da scambiare i sinceri complimenti di Spallettone per sarcasmo –, abbiamo assistito ad una partita unica, nervosa, adrenalinica, come non se ne vedono più ormai nel (nostro) calcio.

La parentesi è d’obbligo, soprattutto alla luce del risultatone – anche un po’ patetico, permetteteci di dirlo – della domenica tra Manchester United e Liverpool (0-5); un tempo classica del calcio inglese, da ieri caso di studio per EA Sports, che ne trarrà giovamento per il prossimo Fifa. Anche in Olanda un altro classico, Ajax-PSV, si è concluso con lo stesso punteggio. Il calcio sta impazzendo, è chiaro. Nessuna partita sembra avere più un senso, Eupalla si è trasformata in Chepalle, e Roma vs Napoli in questo senso è stata pura ribellione.

Parliamoci chiaro: anche Inter vs Juventus è finita 1-1, ma è stata una partita tra due squadre che hanno avuto paura di perdere. L’Inter sull’1-0 e la Juventus fino all’entrata di Dybala e Chiesa nella ripresa. Roma vs Napoli poteva chiaramente finire diversamente – le occasioni di Abraham, Mancini e Osimhen gridano ancora vendetta –, ma è finita 0-0. Epica pura signori, scontro tanto furente da annullare i contendenti. Tanto caotico da generare l’equilibrio perfetto.

Zero a zero. Così inizia e così finisce. L’alfa e l’omega di chi come noi ama ancora un certo tipo di calcio. Niente affatto noioso ma armonico, sensato. Furente ma leale, aggressivo ma con un criterio.

Gli spazi c’erano, da una parte e dall’altra, ma non per svarioni tattici né per mancanza di attenzione, quanto per voglia di sbranarsi a vicenda. È chiaro, il calcio non può essere sempre questo: il livello di intensità psicofisica tenuto dalle due squadre ieri pomeriggio è stato disumano, e in questo senso il risultato finale deve rincuorarci, non deluderci. La Roma aveva qualcosa da farsi perdonare, il Napoli voleva infrangere la maledizione delle otto vittorie di fila – e non ce l’ha fatta. Un palo (clamoroso) di Osimhen, giocatori a terra per traumi fisici e chiusure eroiche, per calci e scazzottate. Due traverse. Due allenatori espulsi (uno per malinteso arbitrale), due difese straordinarie (Koulibaly/Rahmani e Mancini/Ibanez, bravi!). Ripartenze, tanti errori, quanta corsa. Conclusione: non è dal punteggio che si riconosce una grande partita. Non tutti i 5-0 fanno sognare, non tutti gli 0-0 annoiano. Solo i secondi, però, possono davvero dirsi epici.

SUPPORTA !

Ormai da anni rappresentiamo un’alternativa nella narrazione sportiva italiana: qualcosa che prima non c’era, e dopo di noi forse non ci sarà. In questo periodo abbiamo offerto contenuti accessibili a tutti non chiedendo nulla a nessuno, tantomeno ai lettori. Adesso però il nostro è diventato un lavoro quotidiano, dalla prima rassegna stampa della mattina all’ultima notizia della sera. Tutto ciò ha un costo. Perché la libertà, prima di tutto, ha un costo.

Se ritenete che Contrasti sia un modello virtuoso, un punto di riferimento o semplicemente un coro necessario nell'arena sportiva (anche quando non siete d’accordo), sosteneteci: una piccola donazione per noi significa molto, innanzitutto il riconoscimento del lavoro di una redazione che di compromessi, nella vita, ne vuole fare il meno possibile. Ora e sempre, il cuore resterà il nostro tamburo.

Sostieni

Gruppo MAGOG

La partita del secolo
Papelitos
Gianluca Palamidessi
19 Dicembre 2022

La partita del secolo

Argentina-Francia è stata una metafora dell'esistenza.
La colpa degli argentini? Essere bianchi!
Critica
Gianluca Palamidessi
11 Dicembre 2022

La colpa degli argentini? Essere bianchi!

La domanda è: quando, il Washington Post, parlerà dello stesso problema per la Croazia?
È tornato il calcio degli stregoni
Critica
Gianluca Palamidessi
10 Dicembre 2022

È tornato il calcio degli stregoni

I Mondiali come essenza del calcio.

Promozioni

Con almeno due libri acquistati, un manifesto in omaggio

Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€

Ti potrebbe interessare

Il Virtual audio e il trionfo del grottesco
Calcio
Alberto Fabbri
03 Luglio 2020

Il Virtual audio e il trionfo del grottesco

I cori registrati non potranno mai sostituire il calore di una curva.
Morto un Re Cecconi non se ne fa un altro
Calcio
Alberto Maresca
18 Gennaio 2021

Morto un Re Cecconi non se ne fa un altro

44 anni fa un omicidio assurdo, nel pieno degli anni di piombo.
Italia senza palle
Calcio
Alberto Fabbri
27 Maggio 2019

Italia senza palle

Perché l'uscita dalle coppe è stata una questione di attributi.
I want you, Serie A TIM!
Papelitos
Valerio Santori
07 Febbraio 2022

I want you, Serie A TIM!

Siete pronti a trasferirvi a Nuova York?
Nel calcio di oggi si giocano troppe partite?
Papelitos
Lorenzo Santucci
22 Gennaio 2020

Nel calcio di oggi si giocano troppe partite?

Un problema comune, ma evidente in Premier League.