Calcio
13 Gennaio 2021

Agli ordini di Sanremo

Perché Sanremo è Sanremo.

Dal 1951 Sanremo non è più solamente un gioiello turistico della Liguria, ma anche la casa dell’omonimo festival della canzone italiana, capace di attirare ogni anno una marea di appassionati nella provincia di Imperia e di incollare davanti alla televisione milioni di telespettatori.

 

 

Come ogni grande evento mediatico, anche Sanremo suscita critiche e polemiche: dalle sempre più ingenti spese per gli “stipendi” di conduttori e ospiti, alla “maschilista” conferenza stampa di Amadeus in occasione della presentazione della passata edizione, fino al siparietto tra Bugo e Morgan, capace di diventare oggetto di discussione per mamme annoiate e ragazzi nichilisti. L’edizione numero 71 di Sanremo non è ancora neanche partita che già ha scatenato più di qualche perplessità da parte dell’opinione pubblica. L’oggetto della polemica, questa volta, è la nostra amata Serie A.

 

 


Sanremo è business


 

 

 

Che Sanremo venga organizzato non in nome della buona musica ma del business non è certamente un segreto: nell’ultima edizione “Mamma Rai” ha potuto festeggiare ben 30 milioni di entrate, a fronte dei 17 spesi per l’organizzazione. Una crescita del 18% sull’edizione del 2019 e uno share del 60,6%. Un trionfo su tutti i fronti.

 

 

Il problema sorge quando, in nome del vil danaro, si vanno a toccare gli interessi altrui, come è il caso del campionato italiano di calcio. Nel 2020 ne avevamo avuto un assaggio con la presenza di Cristiano Ronaldo per una serata del festival: ma qui, al di là del nome, alcun interesse era stato toccato. L’esperimento verrà invece riproposto e ampliato per l’edizione 2021: Zlatan Ibrahimovic sarà infatti ospite fisso per tutte le serate.

 

 

Ora, sappiamo tutti delle difficoltà (sanitarie, logistiche, economiche) che sta attraversando il campionato a causa del Covid-19. Sanremo pare però non avvedersene, poiché l’edizione del Festival andrà a incrociarsi con un intero turno infrasettimanale di Serie A, sconvolgendo i piani dello svedese e dei suoi colleghi. L’attaccante del Milan sarebbe infatti costretto a saltare per forza maggiore uno dei due impegni, visto che Sanremo 2021 prenderà il via martedì 2 marzo e terminerà sabato 6 marzo, mentre il Milan il 3 marzo scenderà in campo contro l’Udinese di Gotti. Impossibile essere da entrambe le parti. A meno di un “piccolo aiuto proveniente dai piani alti”.

 

Georgina Rodriguez, moglie di CR7, insieme ad Amadeus, tifoso interista, in uno dei siparietti della serata (ph Daniele Venturelli/Getty Images)

 

 

Come ripete spesso nelle sue auto-pubblicità, “il Re” può tutto. E il primo sospetto che possa essere da entrambe le parti lo si coglie andando a leggere la recente nota della Lega di Serie A, con cui sono state ufficializzate date e orari di anticipi e posticipi dal 17° turno del girone di andata al 10° del girone di ritorno: in soldoni, da gennaio ad aprile ogni orario delle gare di campionato è stato già definito, ad esclusione di quelle previste proprio tra il 2 e il 4 marzo (6° turno del girone di ritorno).

 

 

Amadeus, a capo della direzione artistica, a cui spetta l’organizzazione dell’evento, ha già dichiarato che Zlatan Ibrahimovic sarà presente a tutte le serate dell’evento; il Milan invece, che il suo calciatore non salterà neanche una partita. Come è possibile? Il 2, 3 e 6 marzo il calciatore del Milan si collegherà a distanza con il palco dell’Ariston, mentre il 4 e il 5, serate in cui sarà presente fisicamente, si avvarrà di un jet privato per raggiungere Sanremo il prima possibile.

 

E la Serie A si piegherà dunque agli ordini di Sanremo, anticipando le partite delle 20:45 alle 18:30.

 

Se il cambiamento degli orari della sesta giornata del girone di ritorno con ogni probabilità non andrà a toccare i tifosi, che saranno ancora costretti a seguire la propria squadra del cuore dal divano di casa, lo stesso non si può dire per la società. Perché il Milan dovrà concedere a Zlatan Ibrahimovic di impegnarsi in un appuntamento che andrà a interferire con quello principale, regolato da tanto di contratto?

 

Non è forse il Milan e la squadra stessa (di cui peraltro è il capitano) la cosa più importante? Dovrebbe essere Sanremo a passare in secondo piano, e non la società rossonera; perché se è vero che Amadeus ricompenserà lo svedese con 50.000 euro a serata la sua partecipazione al festival, sarà poi il Milan a garantirgli uno stipendio nei mesi successivi. A netto del fatto che Ibra è fermo già da un po’ tra Covid e infortuni. I tifosi del Milan impareranno a ripetere il mantra: perché Sanremo è Sanremo.

 


Copertina: Copyright Rivista Contrasti


 

 

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