Papelitos
05 Novembre 2021

Mal d'Europa

Le italiane faticano ancora tra Champions, Europa e Conference League.

I risultati dell’ultima settimana europea ripropongono un quesito piuttosto insistente: quanto è competitiva la Serie A rispetto alle altre leghe europee? A giudicare dal campo – soltanto la Juventus già qualificata in Champions, con Napoli e Lazio ancora in bilico in Europa League – si direbbe che il nostro sia un campionato di frontiera, fuori dall’orbita in cui gravitano i marziani della Premier League, la mai del tutto tramontata qualità spagnola e quella macchina da gol perfetta che risponde al nome di Bayern Monaco.

Se la Juve ha saputo mostrare il volto migliore di sé, il Milan ha vissuto un’enigmatica trasfigurazione. Al netto dell’imperioso avvio di gara contro l’Atletico Madrid (spento da un’ingenua espulsione di Kessie), i rossoneri hanno raccolto la miseria di un punto in quattro partite. Sapevamo che sarebbe stato un girone di ferro ma da Pioli era lecito attendersi qualcosa in più. Aspettative certificate dal cammino in campionato, in cui il Milan primeggia per punti e gioco. In Europa, giardino di casa per un club che vanta sette coppe in bacheca, il Milan recita solo da comparsa. Contro il Porto, prima nella Superliga portoghese, ha calciato in porta appena due volte mentre in A la media è di quasi cinque a partita. In totale il Milan ha tirato in porta nove volte in quattro gare di Champions. Briciole per una squadra che fa della produzione offensiva uno dei suoi marchi di fabbrica.



Rosa giovane e inesperta in ambito internazionale, d’accordo. Ma l’attualità porta a galla uno dei problemi più annosi del calcio italiano: l’assenza di ritmo. Quando cresce l’intensità, la qualità cala inevitabilmente. Contro il Porto, un ‘piccolo Atletico’ forgiato dalle conoscenze italiane di Sérgio Conceição, il Milan ha sofferto pressing e aggressione avversarie, non riuscendo mai ad alzare il livello del ritmo e della qualità. E il campionato italiano non è tra i test più probanti per l’ambizioso undici di Pioli: in Serie A sono poche le squadre che sanno aumentare l’intensità mantenendo inalterato il rendimento tecnico, autentica bussola nel ginepraio europeo.

Diverso il discorso per l’Atalanta, squadra che tiene botta sotto il profilo del ritmo ma che paga ovvie carenze in qualità. Gasp avrebbe potuto spillare più punti dalla doppia sfida all’ermetico Manchester United di Solskjaer ma la grande forza dei singoli ha giocato a sfavore della Dea. Qualificazione che resta comunque aperta, a patto che l’Atalanta non scivoli sul temibile Young Boys prima dell’ordalia con il Villarreal all’ultima giornata.

L’Inter è l’unica squadra a mantenere un’andatura costante tra campionato e coppa. La sconfitta con il Real Madrid, ma soprattutto il pari con lo Shakhtar, avevano riaperto la botola dei cattivi pensieri. L’idiosincrasia dei nerazzurri al palcoscenico europeo era stata una delle principali critiche rivolte alla gestione di Antonio Conte. Simone Inzaghi vuole invertire la tendenza: l’Inter manca la qualificazione agli ottavi da dieci anni e il passo avanti in Champions è stato uno degli obiettivi fissati dall’ex tecnico laziale già nel giorno della presentazione ad Appiano. Tagliare la linea dei gironi garantirebbe, inoltre, ulteriore ossigeno per le boccheggianti casse del club.

sheriff tiraspol inter skriniar
Il gol di Skriniar contro lo Sheriff

A gongolare più di tutti è la Juventus, già certa della qualificazione e in corsa per il primo posto nel girone. La vittoria sul Chelsea ha spianato il cammino europeo alla truppa di Allegri, nonostante le difficoltà in campionato. A Stamford Bridge, in casa dei campioni d’Europa, arriverà l’esame di maturità.

Se la Champions League pare ancora un terreno minato per l’attuale calcio italiano, più alla portata dei nostri club sembra l’Europa League, dove Napoli e Lazio sono in corsa per la qualificazione. Se i partenopei hanno confermato – seppur a tratti – lo stato di grazia coinciso con l’arrivo di Spalletti in panchina, più tortuoso si sta rivelando il percorso della Lazio. Il pareggio del Velodrome contro il Marsiglia dell’istrionico Sampaoli ha certificato lo stato di transizione vissuto dai biancocelesti, stretti tra retaggi ‘inzaghiani’ e mire sarriste.

A tenere alto il nome della Serie A è stato il Napoli, vuoi per il primato in classifica, vuoi soprattutto per la modestia degli avversari, il Legia Varsavia. Il Napoli ha capitalizzato nella ripresa il lungo dominio del primo tempo, in cui la squadra di Spalletti ha campeggiato nella metà campo polacca dopo essere andata sotto nel punteggio. La qualificazione – che garantirebbe gli ottavi in caso di primo posto o il playoff con le terze di Champions in caso di secondo posto – corre comunque su un filo.

A chiudere la tre giorni europea il goffo pareggio della Roma contro la bestia nera Bodo Glimt. Dopo lo scioccante 1-6 in Norvegia, è arrivato un 2-2 che mette a nudo i limiti dei mourinhani. L’attacco stecca, la difesa incassa e a mancare sembra proprio l’equilibrio. Mourinho aggiunge alla sua personale collezione i due rigori negati dal greco Papapetrou (in Conference non è previsto il Var), ma aggrapparsi ai torti arbitrali per una mancata vittoria contro una squadra che occupa il posto numero 151 nel ranking UEFA vuol dire nascondere le evidenze. Quelle di un calcio italiano lungodegente che non vuole ancora cercare la cura a tutti i mali.

SUPPORTA !

Ormai da anni rappresentiamo un’alternativa nella narrazione sportiva italiana: qualcosa che prima non c’era, e dopo di noi forse non ci sarà. In questo periodo abbiamo offerto contenuti accessibili a tutti non chiedendo nulla a nessuno, tantomeno ai lettori. Adesso però il nostro è diventato un lavoro quotidiano, dalla prima rassegna stampa della mattina all’ultima notizia della sera. Tutto ciò ha un costo. Perché la libertà, prima di tutto, ha un costo.

Se ritenete che Contrasti sia un modello virtuoso, un punto di riferimento o semplicemente un coro necessario nell'arena sportiva (anche quando non siete d’accordo), sosteneteci: una piccola donazione per noi significa molto, innanzitutto il riconoscimento del lavoro di una redazione che di compromessi, nella vita, ne vuole fare il meno possibile. Ora e sempre, il cuore resterà il nostro tamburo.

Sostieni

Gruppo MAGOG

Luca Pulsoni

82 articoli
Zhang-Inter: il tempo è scaduto
Italia
Luca Pulsoni
04 Ottobre 2022

Zhang-Inter: il tempo è scaduto

Siamo all'epilogo di un rapporto mai davvero sbocciato: quello tra i tifosi nerazzurri e il giovanissimo patron cinese.
Date una scuderia a Charles Leclerc
Motori
Luca Pulsoni
04 Luglio 2022

Date una scuderia a Charles Leclerc

Ancora una strategia sbagliata della Ferrai per il pilota migliore.
Per la Ferrari è finito il tempo dei regali
Motori
Luca Pulsoni
30 Maggio 2022

Per la Ferrari è finito il tempo dei regali

A Monaco tanta isteria e un altro assist alla Red Bull.

Promozioni

Con almeno due libri acquistati, un manifesto in omaggio

Spedizione gratuita per ordini superiori a 50€

Ti potrebbe interessare

Ne abbiamo abbastanza di partite come Inter-Spezia
Papelitos
La Redazione
21 Agosto 2022

Ne abbiamo abbastanza di partite come Inter-Spezia

Dov'è finita la riforma del campionato?
L’arcobaleno dello scandalo
Papelitos
Federico Brasile
24 Maggio 2023

L’arcobaleno dello scandalo

Il nuovo cortocircuito della Ligue 1: l'Islam vs gli LGBT. E ora?
L’anti juventinismo è il nuovo grillismo
Editoriali
Andrea Antonioli
23 Maggio 2023

L’anti juventinismo è il nuovo grillismo

Un giustizialismo vittimista che ha fatto il suo tempo.
A Genova gli sfottò sono una cosa seria
Papelitos
Marco Gambaudo
22 Maggio 2023

A Genova gli sfottò sono una cosa seria

Il funerale (con corteo funebre) dei genoani per la Sampdoria.
La ballata del vecchio Baciccia
Cultura
Giovanni Guido
21 Maggio 2023

La ballata del vecchio Baciccia

Antico marinaio, che scempio han fatto della tua Samp.