Altri Sport
11 Aprile 2017

Nelle pampas rombano i motori

Il secondo episodio della saga di questa stagione di Moto GP ha riservato grandi emozioni.

Dopo aver trionfato a Losail, Maverick Viñales conquista anche l’Argentina imponendosi sul circuito di Termas de Rio Hond. La Furia Rossa ha prevalso sul compagno di squadra Rossi e sul britannico Cal Crutchlow, dopo una gara che ha visto ben sette piloti ritirarsi tra cui diversi big della classe.

Procediamo con ordine: la griglia di partenza vedeva Marc Marquez in Pole Position seguito da Karel Abram e Cal Crutchlow, dalle due Yamaha di Viñales e Rossi rispettivamente in sesta e settima posizione, ed infine a distanza da Iannone e Dovizioso dodicesimo e tredicesimo, con Lorenzo ritrovatosi al termine delle qualifiche con un inaspettato e deludente sedicesimo posto. Griglia abbastanza imprevedibile, con le Ducati molto lente e le Yamaha che forse potevano osare qualcosa in più, ma come la Moto GP insegna, in gara più della posizione in griglia risultano spesso decisive le strategie impostate per la partenza così come l’andamento nei primi giri, in cui si possono recuperare e perdere posizioni molto velocemente o tentare fughe solitarie se si ha una marcia in più rispetto agli altri. Tutte leggi che in Argentina sono state perfettamente rispettate.

Una furia su due ruote: Maverick Viñales

Al via Marquez è scattato benissimo allontanandosi subito dagli inseguitori, primo fra tutti Crutchlow, mentre le due Yamaha di Rossi e Viñales iniziavano la rimonta per non farlo scappare. Più dietro anche Dovizioso ha iniziato subito al meglio, tanto da recuperare ben 5 posizioni nel primo passaggio, concludendo il giro in ottava posizione. Al contrario, il compagno di squadra Jorge Lorenzo ha chiuso subito nel peggiore dei modi un weekend nerissimo, centrando il posteriore di Andrea Iannone in una delle prime curve finendo così per terra e terminando subito il suo Gran Premio. Anche per il pilota abruzzese della Suzuki il weekend non è stato dei migliori, dopo essere stato centrato dallo spagnolo nonostante sia riuscito a rimanere in sella, Iannone, si è visto infliggere un Ride Trough per una presunta partenza anticipata, che lo ha costretto a navigare per tutta la gara tra le ultime posizioni, concludendo dietro a tutti.

Tornando in testa alla corsa, il primo giro si è concluso con Marquez al comando seguito da Crutchlow e Viñales, che hanno portato avanti una bagarre senza sconti. Tutto secondo i migliori auspici di Marquez che sembrava averne più di tutti tanto da iniziare ad allontanarsi, fino a quando non si è ritrovato inspiegabilmente per terra dopo aver perso il controllo della moto, mandando in fumo l’occasione di vincere una gara che sembrava poter gestire e dominare. Con la caduta di Marquez si è conclusa ogni battaglia per la posta grossa. Il mattatore del Qatar, che durante il secondo giro aveva sorpassato Crutchlow, lanciandosi all’inseguimento della Honda di Marquez si è ritrovato primo apprestandosi a condurre un’intera gara completamente in solitaria fino a ottenere la vittoria. Lontani dallo spagnolo, Crutchlow e Rossi si sono sfidati nella battaglia per il secondo gradino del podio. Una Contesa che ha visto la sua conclusione a sette giri dal termine quando il Dottore si è piazzato definitivamente davanti al pilota della scuderia LCR di Lucio Cecchinello, andando a conquistare la seconda posizione nel GP e nel mondiale e quindi festeggiando in maniera egregia il suo trecentocinquantesimo Gran Premio.

Il dramma sportivo di Marc Marquez

Un nutrito gruppo si è ritrovato a combattere in ottica punti dietro ai tre dominatori. Sorpassi e cadute hanno generato un turbinio di emozioni. Diversi i protagonisti che si sono contesi il quarto e il quinto posto curva dopo curva. Pedrosa, Dovizioso ed Espargaro hanno registrato rovinose cadute, abbandonando la gara e alla fine tra tutti l’hanno spuntata Bautista e Zarco che hanno chiuso quarto e quinto, seguiti da Jonas Folger e Danilo Petrucci. Al termine del secondo appuntamento stagionale, Viñales regna incontrastato in pista e si ritrova leader del mondiale con 50 punti, grazie anche ad un pizzico di fortuna, ma del resto la fortuna aiuta gli audaci.

Valentino Rossi si conferma intramontabile, un pilota dalle risorse infinite. Riuscire a tenere il ritmo gara di un ragazzo di ben sedici anni più giovane è tutt’altro che scontato, così come compiere due rimonte in due gare sfidando piloti di un certo calibro. Poco importa al Dottore, riesce sempre a rendersi protagonista. La Ducati, dopo l’ottimo piazzamento a Losail di Dovizioso, deve assolutamente ripartire, così come la Honda. Le Yamaha sono lì pronte a tentare la fuga. Anche Andrea Iannone dopo un avvio di stagione sfortunato deve iniziare subito a fare risultato in gara per non vedere svaniti i buoni propositi dei test.

Una stagione sicuramente ancora tutta da scrivere: gli anti Viñales però sono chiamati ad alzare l’asticella, per evitare che la sfida al vertice si chiuda in pochi mesi.

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