A Sochi, malgrado tutto, si incrociano le lame.
Rossella Fiamingo ha postato su instagram una serie di foto dalle rive del Mar Nero, sponda russa: un paesaggio, il pass atleti per la prova di Coppa del Mondo di spada femminile, l’atmosfera del palazzetto dove si comincerà a tirare tra poche ore, la mattina di sabato. La schermidrice azzurra è a Sochi. Dove non correrà più la Formula 1 nel prossimo settembre. Ma dove le lame si incroceranno lo stesso proprio in queste ore, nel mezzo della guerra scatenata contro l’Ucraina. Con ben 11 atlete italiane in gara, già qualificate per il tabellone principale.
«Io e la mia squadra siamo a Sochi e i pensieri sono tutti sull’Ucraina – scrive la Fiamingo – È il weekend più lungo, più strano e il più surreale di sempre. Siamo arrivate la notte dei primi bombardamenti, noi stavamo già dormendo, abbiamo saputo della terribile notizia quando ci siamo svegliate e abbiamo trovato il telefono pieno di notifiche… brutta sveglia! La gara di formula uno è stata appena annullata e noi siamo qui, da domani in pedana nella speranza di poter tornare lunedì prossimo. Ci affacciamo sul Mar Nero che unisce e separa la Russia dall’Ucraina e guardiamo l’orizzonte con la speranza che tutto questo finisca presto».
Suona tutto strano, già così. Ma suona ancora più spettrale se ci aggiungiamo il nome del presidente della Federazione internazionale della scherma. Alisher Usmanov, uzbeco, 69 anni. Uno degli uomini più ricchi del mondo. Padrone incontrastato della FIE da 14 anni, al quarto mandato (l’ultimo ottenuto, nel novembre scorso, senza nessun candidato avverso), ex mediocre sciabolatore, amico personale di Putin fin dai tempi dell’Università, già finito nelle carceri sovietiche, già direttore generale di Gazprom Invest, holding di Gazprom, imprenditore attivo tra metallurgia, energia e comunicazione (compresi forti investimenti in Facebook).
Patrimonio stimato da Forbes nel 2021: 22,6 miliardi di dollari.
Da trent’anni frequentatore della Costa Smeralda, cittadino onorario di Arzachena, commendatore della Repubblica Italiana, filantropo, ex azionista dell’Arsenal e in passato accostato anche all’acquisto del Milan, marito di Irina Viner, ex ginnasta, presidentessa della Federazione russa di ginnastica ed ex vice di quella Internazionale. Così per dire, una volta di più, degli intrecci potere-sport anche nelle discipline più discrete nella loro esposizione mediatica. Al termine del suo mandato, nel 2024, Usmanov sarà stato il presidente più longevo a capo della FIE in 111 anni di storia, dopo essere stato il primo eletto più a est di Roma.
Ma a lui piace tanto quel “più” nel curriculum. Il suo yacht è il più imponente al mondo: si chiama Dilbar, 156 metri di lunghezza, 23 di larghezza, valore intorno agli 800 milioni di dollari, inaugurato con uno show a cui presero parte Robbie Williams, Andrea Bocelli e Carla Bruni. Se invece sceglie di solcare i cieli, ha a disposizione un più modesto Airbus 340-300 da 350 milioni.
Lo hanno chiamato “Zar di tutte le lame” e lui, di suo, ci ha messo anche un po’ del patrimonio personale per arricchire un mondo che, sul fronte economico, è sempre stato di nicchia e poco accattivante per sponsor e investitori. Ha cercato di dare visibilità e spettacolarizzare uno sport che oggi vanta 155 federazioni affiliate e di fatto ha visto svanire il proprio eurocentrismo verso un universalismo molto più spiccato, come ci racconta anche il recente medagliere olimpico.
Il presidente del Cio, Thomas Bach, peraltro ex fiorettista di chiara fama, alla sua rielezione ha dichiarato: «Mi congratulo con il mio amico Alisher Usmanov per la sua rielezione a presidente della FIE. Il signor Usmanov è stato determinante nello sviluppo della scherma in tutto il mondo, e sono fiducioso che sotto la sua guida, questo meraviglioso sport olimpico continuerà il suo ulteriore sviluppo».
A Sochi, in questi giorni, si va in pedana come se nulla fosse qualche centinaio di chilometri più in là. E il sospetto fondato è che, non si fosse in casa di Usmanov, quella tappa di Coppa del Mondo avrebbe probabilmente cambiato sede già da qualche settimana.
Edit. Ultimissima ora, la FIS ha preso una posizione ufficiale e annunciato il rientro delle nostre atlete in patria: «In questo momento la priorità della Federazione Italiana Scherma è garantire il rientro quanto prima della nostra delegazione, che abbiamo programmato con un volo in partenza questa sera». https://www.federscherma.it/…/32360-il-presidente…