Altri Sport
16 Aprile 2018

Il re e il suo trono

Con la stagione sulla terra rossa si aprono le danze per il campione di Maiorca, quel Rafael Nadal che ha costruito su questa superficie il suo monopolio. Eppure le incognite sono tante, tra la mancanza dei big e le nuove stelle nascenti.

Sui campi del Country Club di Montecarlo ieri è iniziato il primo Masters 1000 sulla terra rossa, uno dei tornei più importanti della stagione dopo quelli del Grande Slam. La stagione proseguirà con l’Atp 500 di Barcellona, i Master 1000 di Madrid e Roma per poi concludersi col Roland Garros, lo Slam parigino in programma dal 27 maggio al 10 giugno. Purtroppo i tifosi del Principato del Monaco non avranno la fortuna di vedere giocare molti big, tra cui Roger Federer, che ha preferito riposarsi dopo una prima parte di stagione sul cemento massacrante, o i recenti vincitori dei due Masters 1000 sul cemento americano, DelPotro e Isner;non parteciperanno nemmeno la promessaaustraliana Kyrgios e Murray, operatosi all’anca a gennaio e che salterà tutta la stagione sulla terra per tornare a giugno sull’erba.

 

La suggestiva veduta del campo principale del Country Club del Principato

 

Trattandosi del primo torneo importante su una nuova superficie, vista la stagione appena conclusasi sul cemento australiano/americano, domande e curiosità circa l’esito dei prossimi tornei sorgono spontanee. Innanzitutto, riuscirà Rafael Nadal a ripetere la stagione scorsa, in cui vinse Montecarlo, Madrid, Barcellona e il decimo Roland Garros? Infatti non si può non iniziare partendo dal King of Clay, dal re della terra, soprannome dato al giocatore spagnolo che sta ancora oggi, a 31anni riscrivendo i record di tutti i tempi su questa superficie. Il tennista maiorchino infatti è il primo a vincere per 10 volte lo stesso torneo dello Slam, il Roland Garros, in cui vanta lo score complessivo di 79 vittorie e 2 sconfitte. Inoltre è il primo a vincere per 10 volte lo stesso Masters 1000 (Montecarlo) e lo stesso Atp 500 (Barcellona), oltre a detenere il maggior numero di tornei vinti su questa superficie (53) e il record di vittorie consecutive (81, tra il 2005 e il 2007).

 

Visti i numerosi tornei vinti l’anno scorso, Rafa ha molti punti da difendere se vuole restare numero uno del mondo a discapito del suo diretto rivale Roger Federer. Gli unici dubbi riguardano la sua condizione fisica, dato che non gioca dall’Australian Open di gennaio, in cui si è ritirato per un problema al ginocchio nel quarto di finale contro Cilic: in questo senso segnali confortanti sono arrivati dalla Coppa Davis della scorsa settimana contro la Germania, in cui ha vinto senza perdere neanche un set i due singolari giocati contro Kolschreiber e Zverev, facendo vedere buoni colpi, tra cui il suo famosissimo dritto mancino.

 

Il momento di passaggio che sta attraversando il campione serbo è l’ennesima incertezza in una fase di carriera costellata da problemi fisici e mentali.

 

Chi riuscirà a scalzare il re dal trono?A tal proposito emergono dubbi, soprattutto dettate dalle assenze di due Fab 4 come Federer, che tornerà solo a Parigi, e Murray, mentre il quarto non naviga in buone acque. Novak Djokovic infatti, dopo aver vinto il Roland Garros del 2016, Slam tanto agognato, non è più riuscito a ritrovare le motivazioni e la furia agonistica di un tempo. In un totale periodo di confusione mentale, si è separato dal suo allenatore storico, Marian Vajda, e con Boris Becker, con cui aveva vinto 6 Slam, e ha iniziato la collaborazione con Andrè Agassi e Radek Stepanek, giocatore appena ritiratosi e suo grande amico. I pessimi risultati sul cemento americano, dovuti anche ad un’operazione al gomito della scorsa estate da cui il serbo si deve ancora riprendere, hanno tuttavia portato Nole a terminare la collaborazione anzitempo e a ritornare ad allenarsi con Vajda in attesa di trovare un nuovo allenatore, che secondo voci di stampa potrebbe essere l’ex tennista, nonché ex coach di Murray, Ivan Lendl. La speranza è di vederlo tornare ad esprimersi ai livelli a cui ci aveva abituati, essendo uno dei giocatori ad aver messo più in difficoltà Nadal su questa superficie, interrompendo il monopolio cui questa superficie è andata incontro.

 

Il secondo rovescio più bello di Svizzera si appoggia alla gamba che gli dà particolarmente fastidio nell’ultimo periodo. Foto di Mark Kolbe/Getty Images

 

Un giocatore che ha dimostrato di poter insidiare i Fab 4 è sicuramente Stan Wawrinka. Lo svizzero, capace di vincere sulla terra il Roland Garros 2015, Montecarlo nel 2014 e di arrivare in finale l’anno scorso sempre a Parigi, purtroppo deve ancora riprendersi dall’operazione al ginocchio dell’anno scorso e la sua condizione fisica risulta quindi un’incognita. Stan ha confermato che salterà Montecarlo, non specificando la data del suo ritorno, forse previsto per il torneo di Madrid. I giovani invece riusciranno a ritagliarsi il loro spazio?L’anno scorso sono saliti agli onori della cronaca l’austriaco Dominic Thiem e il tedesco Alexander Zverev. Il primo è stato il giocatore ad aver creato più problemi a Nadal, perdendo in finale sia a Madrid che a Barcellona, ma vendicandosi a Roma: inoltre ha raggiunto negli ultimi 2 anni la semifinale a Parigi. Il secondo è considerato il futuro numero uno, essendo l’attuale numero 4 al mondo e avendo vinto 2 Masters 1000 a soli 20 anni, tra cui il torneo capitolino della precedente annata, battendo in finale Djokovic e Montreal, battendo Federer. Il guanto di sfida è lanciato, il re ha tutta l’intenzione di difendere il suo trono. Qualcuno riuscirà a scalzarlo? Che si aprano le danze.

 


Immagine copertina: Julian Finney/Getty Images

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