Lo ribadiamo nuovamente: in Europa si tifa solo di giovedì.
Lo avevamo già scritto all’inizio della stagione, lo ribadiamo con entusiasmo dopo ieri sera: in Europa si tifa solo di giovedì, quando il tifo infiamma Europa e Conference League. A Roma, la Roma di José Mourinho asfalta il Bodo/Glimt (4-0, 5-2 totale) davanti a 65.000 spettatori. Per carità, il Bodo sarà pure una squadra di bassa lega, ma ai giocatori norvegesi tremavano le gambe. Un’atmosfera impressionante, non nuova quest’anno dalle parti dell’Olimpico sponda Roma – che già pochi giorni fa contro la Salernitana aveva stabilito il record di presenze allo stadio dalla stagione 2001/2002. Non riconoscere già solo questo di merito a José Mourinho sarebbe un errore imperdonabile. Non a caso Rui Patricio e Smalling, nonché l’MVP Zaniolo, prima di commentare il passaggio del turno hanno dedicato parole d’amore ai propri tifosi.
Pazzi, passionali, malati (dall’etimo della parola) come quelli del PSV, che hanno regalato insulti e birre in quantità (scagliate in campo) ai giocatori del Leicester durante la sentitissima sfida di Eindhoven. Al Philips Stadion, il Leicester di Brendan Rodgers – prossimo avversario dei giallorossi in Conference League – ha rimontato lo svantaggio iniziale in 11′ (dal 77′ all’88’). Rimanendo sempre in Conference, l’Olympique Marsiglia di Jorge Sampaoli ha sbancato il Toumba, tempio infernale del PAOK di Salonicco. Dopo la partita di andata, che avrebbe meritato un approfondimento a parte, non potevamo che aspettarci un’atmosfera simile. Aver vinto su un campo così, per l’OM, è un segnale importantissimo (ma anche una conferma alla luce delle otto vittorie consecutive tra coppa e campionato, dove la squadra di Sampaoli è seconda in classifica).
Quand on connaît la réputation des supporters du PAOK, on a le sentiment qu’il suffirait d’une petite allumette (fiammifero, ndt) pour tout embraser.
In Europa League, poi, viene addirittura il bello. Migliaia di tifosi londinesi hanno assistito all’impresa del West Ham di David Moyes – allenatore troppo spesso sottovalutato –, che con un secco 0-3 ha eliminato l’Olympique Lione. I tifosi francesi, come al solito, hanno riempito di passione il Groupama Stadium – nome terrificante, che stona con lo spettacolo della curva nord dell’OL, vicina alla sua squadra fino all’ultimo secondo di gara, ormai compromessa dalla fine del primo tempo.
Molto più equilibrata, ma altrettanto spettacolare sotto il profilo canoro e atmosferico, è stata la sfida tra Rangers e Braga (3-1 dopo i supplementari per i padroni di casa). Ibrox, come al solito, ha infuocato l’incontro. Lo stesso vale per i tantissimi e appassionati tifosi atalantini, che nonostante la sconfitta della Dea contro il Lipsia (0-2, 1-3 totale) sono rimasti vicini alla propria squadra fino al fischio finale (non è una novità).
Una menzione speciale la meritano però i tifosi – ma è riduttivo definirli tali – dell’Eintracht di Francoforte. Secondo alcune stime, i tifosi tedeschi che hanno raggiunto Barcellona per il ritorno dei quarti di Europa League erano addirittura 30.000. Un numero impressionante che probabilmente non ha precedenti nella storia. Basti vedere – e sentire – le immagini salienti della partita per rendersi conto dell’esodo francofortese.
Un dettaglio in particolare lo conferma: la frangia più calda deltifo catalanoha raggiunto la propria postazione al Camp Nou solo a partita iniziata (nel secondo tempo, quando il punteggio vedeva già avanti di due reti l’Eintracht). Il motivo? Ai tifosi del Barcellona non è piaciuta la gestione del club sulla vendita dei biglietti. Agli ufficiosi 5000 posti riservati ai tifosi ospiti, infatti, ne sono stati aggiunti 20.000 per riempire lo stadio – diventato, de facto, la seconda casa dell’Eintracht. Le diverse macchie bianche presenti sulle tribune lo confermano. Il risultato, alla fine, ha dato ragione a chi ha più tifato. Qui come in Conference League: si tifa solo di giovedì.