Altri Sport
15 Aprile 2025

Ferrari, sognare non basta per vincere

Il solito scollamento tra narrazione e realtà.

Un’ottima narrazione non può sostituire i fatti, cioè le vittorie: in Formula 1 contano solo quelle, in particolare se ti chiami Scuderia Ferrari. È già arrivato il risveglio rispetto al solito inverno altisonante? Gli anni passano e lo scollamento tra percezione e realtà stanca. Un aspetto che ritroviamo – con caratteristiche diverse – anche nella sfida MotoGP in Ducati, tra Bagnaia e Marquez.

Si tratta di un inizio di stagione complicato per la squadra di Maranello, che in pista non riesce a mantenere quel sogno su cui spinge tanto nel brand. Emergono soprattutto i problemi endemici che da anni non vengono affrontati: l’inverno stracolmo di narrazione social e giornalistica eccessivamente positive. Nel 2025 l’arrivo di Hamilton ha spinto moltissimo presunte rivoluzioni tecniche, mentre i risultati sono fermi alle solite caselle. I risultati dipendono direttamente dalla monoposto e abbiamo capito che la SF-25 non c’è del tutto, o almeno non è quella da battere.



Nel frattempo i tifosi si agitano giustamente e meno giustamente, come se vincere fosse un diritto che la stampa gli ha promesso e che gli uomini in rosso negano loro. Al Gran Premio del Bahrein 2025 si è rivisto in griglia di partenza Luca Cordero di Montezemolo – un personaggio carismatico che manca tanto ai ferraristi quanto alla Formula 1– il quale recentemente ha definito la Ferrari dell’ultimo corso “senz’anima”. È lo stesso ex-presidente che ha ricordato un aspetto fondamentale nello sport:

“Manca un leader, lo dico in generale”.

Riferimento non troppo velato all’attuale corso dirigenziale ferrarista. Competenza, classe e passione non sono elementi derogabili quando si è alla guida della più importante squadra di automobili sportive al mondo. Purtroppo la realtà della pista rimane fondamentale, e solo chi vince fa sognare i tifosi e va onorato: il resto sono marketing e narrazione, chiacchiere da bar o da social. Dunque la domanda sacrosanta “Hamilton dove sei?” – come titola il podcast di Giorgio Terruzzi – è ora di porsela, ma la domanda successiva è dove sia la Ferrari in questo momento e dove si può arrivare con questi mezzi. E la risposta la offre Leclerc: non molto più in alto.



Dopo 4 gran premi emerge la Ferrari in tutti i suoi aspetti di realtà: la macchina è afflitta dal solito “male oscuro”, come scrive sempre Terruzzi sul Corriere, ma soprattutto Charles Leclerc è – come al solito anche qui – l’unico in grado di fare la differenza umana in pista. Il monegasco riesce a guidare sopra i problemi alla Verstappen. Ma questo “non si vede” e non riesce ad ispirare i tifosi, perchè mentre l’olandese vince a Suzuka e realizza delle imprese sportive ricordando un certo brasiliano, coniugate da risultati (che poi è quello che conta), Leclerc non ha ancora sfiorato nemmeno il podio, pur facendo una grossa differenza sul compagno di squadra.

Uomini sopra le macchine, quelli che rendono il cinema della Formula 1 uno sport, quelli che fanno emozionare e sognare il pubblico.

Un sogno che, passata la magia del suo arrivo, Lewis Hamilton non riesce a concretizzare e lui stesso mette in discussione a fine GP con una grossa dose di autocritica. L’inglese ha il merito, se così si può definire, di essere riuscito a regalare l’unica gioia di questo inizio stagione con quella vittoria in Cina nella Sprint. Peccato che queste gare non abbiano nè capo nè coda, e vincerle abbia al massimo il gusto di un coito interrotto.

È forse presto, allora, per fare una vera analisi tecnica sul 2025. Il mondo e la Formula 1 cambiano talmente in fretta che i valori in pista possono modificarsi di gara in gara – vedi il progresso McLaren degli ultimi 12 mesi. Di certo c’è che in Ferrari, lato piloti, sta accadendo quello che un po’ ci si aspettava dalla stagione: Charles è più pronto, più in forma, affamato più che mai e con la carica giusta del pilota esperto ma giovane che traina la squadra da qualche anno, con quella dose di fiducia sportiva che si è meritato in pista.


Lewis è seconda forza del team e non stupisce: nonostante guidi dall’alto dei suoi 7 titoli mondiali non è facile stare al passo di un talento di cristallo come Leclerc, soprattutto pronti-via con la nuova macchina dopo una vita passata con altro metodo di lavoro e altre concezioni di vetture in Mercedes. Ma non è questo a deludere, al netto della schizofrenia emozionale su cui la narrazione soffia. Il sogno di Lewis in Ferrari dipende direttamente dalla qualità della SF-25, non lo scopriamo oggi quanto sia preponderante la monoposto per giocarsi un mondiale.

Tra l’altro sarebbe bello rispondere a questa domanda: è Lewis che vuole vincere in Ferrari o la Ferrari che vuole vincere con Lewis?

Problema successivo la sfida interna con Leclerc, visto che quest’ultimo parte avvantaggiato. Il tema, appunto, è la macchina, se è performante o meno. Passare dal vincere le gare al quarto quinto sesto posto è la vera questione, soprattutto con un livello così alto di performance raggiunto da tutte le prime linee: McLaren, Mercedes e Red Bull. L’unico che sta riuscendo a mantenersi in gioco per il campionato è Max, ma proprio perchè è l’unico che riesce ad essere (molto) veloce nonostante la vettura – vedere seconda guida RB per capire. Poi le variabili sono moltissime e sottili, basti registrare la differenza tra la prestazione a Suzuka e quella in Bahrein, a dimostrazione che la matematica della F1 non è 1 + 1 = 2 ma un’espressione molto più complessa.

Insomma sognare non basta e vincere non è un diritto acquisito dei tifosi che comprano l’abbonamento o il merchandising. Sognare non basta per mantenere alto l’hype se poi la realtà del circuito è quella che è. Lo stesso sta succedendo in MotoGP: se il sogno (o l’obiettivo editoriale) è quello che Pecco Bagnaia vinca contro Marc Marquez, questo non sta succedendo. Eppure qualcosa di sportivamente interessante sta accadendo e non viene sottolineato: lo spagnolo domina e fa quello che vuole, dimostrando di essere un fuoriclasse assoluto che si è reinventato e ha riconquistato tutto dopo un infortunio decisivo.

Il motorsport offre delle storie migliori della fantasia di chi vorrebbe renderlo uno show. Rimane da capire quanto questa Ferrari possa colmare il gap con McLaren e stare davanti ai più diretti avversari; sarebbe già una grande impresa visti i valori attuali, magari riportando il Cavallino davanti a tutti nella Vecchia Europa, sul circuito di Imola. Quello sì aiuterebbe a sognare ancora, e per davvero.

Ti potrebbe interessare

La retorica Ferrari produce solo tifosi
Motori
Giacomo Cunial
04 Agosto 2022

La retorica Ferrari produce solo tifosi

La pista, la piazza e la narrazione.
Alla Ferrari manca una guida
Motori
Giacomo Cunial
28 Settembre 2023

Alla Ferrari manca una guida

Una crisi che parte dalla punta (distaccata) della piramide.
Il popolo ha avuto la testa di Binotto
Motori
Giacomo Cunial
30 Novembre 2022

Il popolo ha avuto la testa di Binotto

Ma ora, la Ferrari è pronta per vincere?
The F1 Exhibition? Grazie, ma no grazie
Altri Sport
Giacomo Cunial
20 Febbraio 2025

The F1 Exhibition? Grazie, ma no grazie

Meglio la fotografia dei tifosi ferraristi a Fiorano.
Abbiamo ucciso la Formula 1
Altri Sport
Antonio Torrisi
23 Luglio 2020

Abbiamo ucciso la Formula 1

Un mondiale che, come da pronostico, è finito prima di iniziare.