Papelitos
07 Novembre 2019

Spaccanapoli

Non solo l'ammutinamento dei calciatori ma anche lo sciopero della curva: la situazione a Napoli sta esplodendo.

Remember, remember, the 5th of november.” Su queste parole si conclude il film cult V per Vendetta e la data, nell’immaginario collettivo, è ormai associata al giorno della rivoluzione. A Napoli in effetti non sarà dimenticata poiché l’insurrezione c’è stata eccome, e anche mascherata: nascosta tra fughe di notizie e supposizioni varie, la notizia della spaccatura tra rosa, società e forse allenatore ha destato ancor più scalpore data la sua confusione. Eppure, intorno allo stadio San Paolo, è iniziato a soffiare un vento complicato sin dal prepartita contro il Salisburgo quando la Curva B ha annunciato, ufficialmente per le ultime diffide, l’allontanamento dal settore a data da destinarsi.

 

Curiosamente, in seguito alla sfida, anche gli altri gruppi organizzati della falange partenopea sembrano aver sposato la stessa posizione, comune per altro a una grande fetta del tifo napoletano. L’ammutinamento da parte dei calciatori che hanno lasciato il ritiro, unito ai risultati negativi, ha fatto scaturire infatti l’ira dei tifosi, unanimi nello schierarsi contro il gran colpo di testa dello spogliatoio (e il tutto è ancor più pesante se si considera la storica contestazione a De Laurentiis, stavolta non il bersaglio principale delle critiche).

 

Il pubblico, in definitiva, si è visto tradito anche dai suoi ultimi baluardi. Come Lorenzo Insigne, capitano spesso non riconosciuto e invece Masaniello nel diverbio con Edoardo De Laurentiis. “Dillo anche a tuo padre”, per poi passare ai fatti e tornare dalle famiglie. L’epilogo di una serata strana e dubbiosa, iniziata con l’inaspettata scelta dei Fedayn, dal 1979 sui gradoni aldilà di categorie o sanzioni ben più gravose: ecco perché il distacco degli ultras potrebbe anche suggerire qualche frizione anticipata.

 

napoli curva b
Questo il comunicato della Curva B, che si aggiunge alla situazione già complicata: in un momento simile tifoseria, squadra e dirigenza sono tre entità a se stanti

 

La sconfitta è collettiva in un momento delicato della stagione, in cui peraltro le componenti di tifo, squadra e società, non coniugabili in triplice interezza da tempi immemori, rischiano di isolarsi come entità univoche. Difficile che gli spalti rispecchino il campo, ma a quanto pare stavolta entrambi sono stati scaraventati nell’inferno napoletano: il triste e monotono limbo della normalità.

 

Quella condizione di impotenza e rassegnazione che uccide lentamente una città capace di ribollire per poco, condannata invece a ciò che Pino Daniele cantava come “pecundria”: uno stato d’animo che colpisce nelle sporadiche giornate di pioggia attorno al Vesuvio, quando Napoli sembra non sorridere e la sua gente nemmeno cosa pensare.

“La Società comunica che, con riferimento ai comportamenti posti in essere dai calciatori della propria prima squadra nella serata di ieri, martedì 5 novembre 2019,procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede. Si precisa  inoltre di aver affidato la responsabilità decisionale in ordine alla effettuazione di giornate di ritiro da parte della prima squadra all’allenatore della stessa Carlo Ancelotti. Infine comunica di aver determinato il silenzio stampa fino a data da definire” (il primo comunicato stampa ufficiale del Napoli).

Azzurri in sciopero? Stadio vuoto? Chissà, clamorosamente l’unico ad aver guadagnato punti è stato Carlo Ancelotti, la cui fermezza gli ha concesso una parziale rivalutazione nell’opinione pubblica. Un proverbio recita: “attacc o ciucc’ addo’ ric’ o’ padron.” Vale a dire, in situazione lavorative o gerarchiche, conviene acconsentire alle richieste del capo pure se in disaccordo, nello specifico piazzare l’asinello dove richiede il datore. Il ciuccio, simbolo del Calcio Napoli dagli anni ’30, pare impazzito e sordo ai richiami di un padrone, difatti, ancora silenzioso.

 

Gruppo MAGOG

Alberto Maresca

26 articoli
Fabian O’Neill, un altro bicchiere grazie
Ritratti
Alberto Maresca
14 Ottobre 2022

Fabian O’Neill, un altro bicchiere grazie

Brindiamo ai 49 anni (e al talento perduto).
Viaggio calcistico nel Messico mitologico
Calcio
Alberto Maresca
16 Luglio 2021

Viaggio calcistico nel Messico mitologico

Siamo stati a Città del Messico tra calcio, vita e morte.
Tunisia andata e ritorno: il calcio del popolo
Calcio
Alberto Maresca
26 Febbraio 2021

Tunisia andata e ritorno: il calcio del popolo

Reportage dall'Africa settentrionale.

Ti potrebbe interessare

Paolo Sorrentino, il Napoli e Maradona
Calcio
Luca Pulsoni
25 Agosto 2020

Paolo Sorrentino, il Napoli e Maradona

Il legame con Partenope, la sua squadra e il più grande di tutti.
La presa di Old Trafford: un’opportunità per il tifo italiano
Tifo
Alberto Fabbri
06 Maggio 2021

La presa di Old Trafford: un’opportunità per il tifo italiano

La rivoluzione deve essere innanzitutto culturale.
Quel pomeriggio di un giorno da Inter
Papelitos
Matteo D'Argenio
05 Dicembre 2017

Quel pomeriggio di un giorno da Inter

La via nazionale dell'Inter alla ricostruzione, ovvero come adattarsi perfettamente al nostro campionato.
Sarri ai Lakers
Papelitos
Vittorio Ray
06 Giugno 2019

Sarri ai Lakers

Sarri alla Juventus sarebbe l'ennesima storia del XXI secolo: l'individuo che schiaccia la narrazione collettiva.
Non studio, non lavoro, non guardo la tv
Papelitos
Gianluca Palamidessi
09 Dicembre 2021

Non studio, non lavoro, non guardo la tv

Non vado al cinema, non faccio sport.